Il giorno della civetta
film del 1968 diretto da Damiano Damiani
Il giorno della civetta
Titolo originale |
Il giorno della civetta |
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Lingua originale | italiano |
Paese | Italia, Francia |
Anno | 1968 |
Genere | drammatico |
Regia | Damiano Damiani |
Soggetto | Leonardo Sciascia (romanzo) |
Sceneggiatura | Damiano Damiani, Ugo Pirro |
Produttore | Luigi Carpentieri |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il giorno della civetta, film italo-francese del 1968 con Franco Nero e Claudia Cardinale, regia di Damiano Damiani.
Frasi
modifica- Lo sapevo che andava a finire così. C'è gente che puzza di cadavere prima di morire. Voleva vivere senza amici ed eccolo lì. (Maresciallo dei Carabinieri)
- Qui in Sicilia i cristiani si ammazzano al levar del sole tanto per incominciare bene. Uno solo è stato ammazzato a mezzogiorno, il notaio Pistilli, ma quello si alzava tardi la mattina. (Maresciallo dei Carabinieri)
- "Fesso" è quasi grave come "cornuto". Ma "cornuto" è più grave di tutto. (Capitano Bellodi)
- Zappano l'acqua. (uomo di Pizzuco)
- Vede, forse in questo momento suo marito ha bisogno d'aiuto, molto bisogno. Ma sua moglie cosa fa? Tace, non lo vuole aiutare. Ma che razza di moglie è lei. (Capitano Bellodi)
- Senza lettere anonime, senza spiate noi molte volte giriamo a vuoto, signor Capitano. (Maresciallo dei Carabinieri)
- Signor Capitano, io debbo vivere nell'interesse della giustizia. Sì, Signore. Di Capitani dei Carabinieri ce ne sono tanti, ma i confidenti sono rari. Non si possono mandare al macello per troppa fretta. (Parrinieddu)
- Signor Capitano, il confidente suggerisce, non rivela. La notizia buona la confonde tra mille bugie, perché il confidente non si fida nemmeno dei Carabinieri. (Parrinieddu)
- Non ti credere che gli sbirri sono tutti cretini. Ce ne sono che a uno come te possono strappare la lingua con tutti i suoi segreti. Uomini che nascono sbirri così come altri che nascono preti. (Don Mariano)
- Eh no. Non ti dovevi mettere contro la Santa Chiesa. Ora che ti posso fare? Niente. Dico solo che sei morto nel cuore degli amici. (Don Mariano)
- Chi si accontenta della propria signora, gli passa la fantasia. Io per esempio, quando mi accoppio con lei a letto, penso sempre a Stalin. Perché? Mah, eppure è così. (Zecchinetta)
- Così tu sei venuto qua per fare il comodo tuo e non hai paura. Non hai paura che lo viene a sapere mio marito. Eh? Perché non hai paura? Perché? Tu me lo devi dire perché! (Rosa)
- Capitano ma dove vivo io? Io vivo in mezzo alla gente! E quando cammino in mezzo alla gente, questo vestito è come se non ce l'avissi. Nuda mi sento, nuda. (Rosa)
- Io divido l'umanità in cinque categorie: ci sono gli uomini veri, i mezzi uomini, gli ominicchi, poi — mi scusi — i ruffiani e in ultimo, come se non ci fossero, i quaquaraquà. Sono pochissimi gli uomini, i mezzi uomini pochi, già molti di più gli ominicchi: sono come bambini che si credono grandi. Quanto ai ruffiani, stanno diventando un vero esercito! E infine i quaquaraquà, il branco di oche. (Don Mariano) [al Capitano Bellodi]
Dialoghi
modifica- Maresciallo dei Carabinieri: Quello è Pizzuco. Ha un cognato deputato.
Capitano Bellodi: Una fedina lunga come la strada che costruisce.
Maresciallo dei Carabinieri: Una potenza qui.
Capitano Bellodi: Uomo di panza, eh?
Maresciallo dei Carabinieri: Uomo di panza, proprio così signor Capitano.
- Capitano Bellodi: C'è qualcuno che vi minaccia?
Rosa: Mio marito è un uomo perbene, incensurato.
Capitano Bellodi: Lo so, lo so ma cercare un ago in un pagliaio è molto difficile e suo marito in Sicilia è come un ago.
- Capitano Bellodi: Guarda che strano, proprio oggi Don Ciccio il barbiere sente il bisogno di far sapere al nostro appuntato che la Nicolosi ha un'amante.
Maresciallo dei Carabinieri: Lei non ci crede?
Capitano Bellodi: Guardi che non mi lascio incantare dai modi di Rosa Nicolosi, può darsi che sia una bugiarda o una gran furba, ma quello che vorrei sapere è se sono incominciate le grandi manovre per cambiare il movente del delitto.
Maresciallo dei Carabinieri: E cioè?
Capitano Bellodi: Che cosa si trova a buon mercato in Sicilia? Che cosa si trova all'angolo delle strade, sulle bancarelle?
Maresciallo dei Carabinieri: Non saprei.
Capitano Bellodi: Eh, l'onore Maresciallo. È il toccasana di tutto. Perciò cerchiamo subito questo Nicolosi e togliamogli le corna dalla fronte.
- Il figlio del Maresciallo: Ma se la macchina dello stato non funziona, non è colpa mia o della mia generazione.
Maresciallo dei Carabinieri: Signor capitano, mio figlio non ha voluto seguire la carriera mia, lui pensa solo alla laurea.
Capitano Bellodi: Già infatti e quando avrà finito gli studi i suoi datori di lavoro saranno quelli che oggi costruiscono le strade. E se fra di loro ci fosse un assassino?
Il figlio del Maresciallo: Be', non spetta agli ingegneri cercare gli assassini.
Capitano Bellodi: Spetta a tutti.
- Parrinieddu: Domani potete dire agli assassini che li ho traditi io. Eh? Signor Capitano.
Capitano Bellodi: Allora?
Parrinieddu: O mi potete chiamare in tribunale come testimonio
Capitano Bellodi: Questo no, te lo garantisco.
Parrinieddu: E chi lo sa. Così il tradimento finisce di essere una necessità e diventa un'infamia. Io signor Capitano tradisco per vocazione: tradisco stanotte la mafia e domani i carabinieri. La bilancia. Un po' per uno.
- Il giovane baffuto in casa di Don Mariano: Veramente, senza offesa. L'Onorevole quell'appalto [della spazzatura] l'aveva promesso a mio cugino.
Don Mariano: L'Onorevole non deve promettere niente. Disponesse solo per gli affari suoi che qui dispongo io e lui dispone a Roma.
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