Il colore del melograno

film del 1968 diretto da Sergei Parajanov

Il colore del melograno

Immagine Woman Grasping Fruits 36.jpg.
Titolo originale

Tsvet granata / Nřan guynə

Lingua originale russo e armeno
Paese Unione Sovietica
Anno 1968
Genere Biografico
Regia Sergej Iosifovič Paradžanov
Sceneggiatura Sergej Iosifovič Paradžanov
Interpreti e personaggi


Il colore del melograno, film del 1968 diretto da Sergej Iosifovič Paradžanov.

Incipit modifica

Questo film non narra la vita di un poeta in particolare. Gli autori del film si sforzano di riprodurre il mondo del poeta, i moti della sua anima, le passioni e le sofferenze attigendo ampiamente alla poesia armena medievale, ai suoi colori, ai suoi simboli e alle sue metafore. (Didiscalia)

Frasi modifica

  • L'uomo e la sua anima sono sofferenza. (Voce fuori campo)
  • Prima di me quanti sono venuti brancolando e dopo aver conosciuto questo mondo magnifico si sono spenti, percorrendo il cammino prima di me. (Didiscalia)
  • Dovete conservare con cura i libri e leggere. Perché i libri sono la vita e l'anima. Se non ci fossero i libri, il mondo sarebbe ignoranza. Leggete ad alta voce al popolo per il suo bene, perché certa gente non può leggere e scrivere. (Monaco)
  • I colori e gli odori di questo mondo risvegliarono fin dall'infanzia la lira del poeta. (Didiscalia)
  • Noi cerchiamo noi stessi l'uno nell'altro. (Didiscalia)
  • Io cerco un tesoro sempre più grande. (Voce fuori campo)
  • Noi cercavamo un rifugio per il nostro amore ma il cammino ci ha condotto nel mondo dei mortali. (Didiscalia)
  • Tu mi hai abbandonato e ti sei allontanato, ma io che sono rimasta ti ho sostenuto affinché tu possa volare come una farfalla nel tuo mondo insanguinato. (Voce fuori campo)
  • Palazzi di cera del mio amore, come salvarli dalla tua fiamma rossa? (Didiscalia)
  • Tu sei fuoco, e fuoco i tuoi vestiti. Neri i tuoi vestiti. Al fuoco come resistere? (Voce fuori campo)
  • Sono un usignolo intrappolato, e tu la mia gabbia dorata. (Didiscalia)
  • La festa di nozze, la tristezza, l'allegria del canto, è tutto qui... e non dovranno mai lasciare questo luogo, se vorranno onorare il percorso dello spirito. (Didiscalia)
  • Stò errando, ferito e consumato dal fuoco, e non riesco a trovare un rifugio... (Didiscalia)
  • Sento il richiamo della speranza e del ritorno, ma sono stanco. Chi ha ricoperto questa terra antica e stanca di tanta tristezza? (Didiscalia)
  • Il mondo è una finestra e io sono stanco di questa vita. Io vado da chi mi ascolta, io vado per le strade e sono stanco. (Voce fuori campo)

Explicit modifica

Che io viva o muoia, il mio canto desterà la folla. E nulla potrà scomparire da questo mondo nel giorno della mia dipartita. – Sayat Nova (Didiscalia)

Citazioni su Il colore del melograno modifica

  • Ermetico, ma abbagliante. Molte noie con la censura sovietica. (il Morandini)
  • Le immagini mostrano ma non raccontano, alludono ma non dicono. Proliferano simboli e visioni inaudite (decine di libri messi ad asciugare sui tetti e sfogliati dal vento, pesci che si dibattono fuor d'acqua, greggi che invadono una chiesa, angeli della morte che scendono dal soffitto): lo spettatore non deve però decifrarli pedantemente, ma immergersi in essi, come in un quadro o in una musica. (Il Mereghetti)

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