Ibn Khaldun

storico e filosofo del Nordafrica

Walī al-Dīn ʿAbd al-Raḥmān ibn Muḥammad ibn Muḥammad ibn Abī Bakr Muḥammad ibn al-Ḥasan al-Ḥaḍramī (1332 – 1406), storico, filosofo, sociologo ante litteram e uomo politico tunisino.

Statua di Ibn Khaldun a Tunisi

Citazioni di Ibn Khaldun

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  • Quando una nazione è vittima di una sconfitta psicologica, è destinata a finire. (citato in AA.VV., Il libro della politica, traduzione di Sonia Sferzi, Gribaudo, 2018, p. 73. ISBN 9788858019429)

Muqaddima

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  • La civiltà, il benessere e la prosperità pubblica dipendono dalla produttività e dagli sforzi che compiono gli uomini, in tutte le direzioni, nel loro proprio interesse e per il loro profitto.
  • Quando gli uomini non lavorano più per guadagnare la loro vita e cessa ogni attività lucrativa, la civiltà materiale deperisce e ogni cosa va di male in peggio.
  • Quando la civilizzazione [popolazione] aumenta, la mano d'opera disponibile aumenta a sua volta. Parimenti aumenta anche il lusso, in corrispondenza degli aumentati guadagni, e l'abitudine e la necessità del lusso aumentano anche loro. Le attività artigianali nascono per ottenere prodotti di lusso. Il valore da loro creato aumenta e, come risultato, i guadagni nella città si moltiplicano. Vi è un fiorire di prodotti sempre più che nel passato. E così si procede con un secondo ed un terzo incremento. Tutte le attività di lavoro aggiuntive sono al servizio del lusso e del benessere, in contrasto con le attività lavorative originali, che erano al servizio delle esigenze della vita quotidiana.[1]
  • Vessare la proprietà privata, significa uccidere negli uomini la volontà di guadagnare di più, riducendoli a temere che la spoliazione è la conclusione dei loro sforzi.

Citazioni su Ibn Khaldun

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  • Quale rappresentante scientifico più antico della concezione economica della storia è forse da considerarsi il filosofo arabo Ibn-Kaldùn, che visse nel trecento dopo Cristo nato. L'Ibn-Kaldùn non scorse il filo conduttore della storia nelle vicende militari o politiche, ma, com'egli sì esprime, nello stato sociale dell'Uomo, vale a dire nella sua civiltà, e nei nessi causali o concomitanti di questa, come la barbarie, l'ingentilimento dei costumi, la formazione delle famiglie, delle tribù, i vari elementi della superiorità che i popoli acquistano nel corso degli eventi gli uni sugli altri e che danno origine alla creazione di dinastie e di imperi, le differenziazioni sociali e le occupazioni professionali lucrative, i mestieri cioè che fanno vivere gli uomini, le scienze e le arti. Egli ha inoltre insistito sulla sua tesi essenziale che le differenze dei costumi e delle istituzioni dipendono dalle maniere diverse colle quali gli uomini si procurano i mezzi di sussistenza. (Robert Michels)
  1. Da Muqaddimah, 2:272-73; citato in (EN) Dieter Weiss (1995), Ibn Khaldun on Economic Transformation, International Journal of Middle East Studies, 27 (1), pp. 29-37 [30].

Bibliografia

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  • Luciano Pellicani, La genesi del capitalismo e le origini della modernità, Marco Editore, Lungro di Cosenza, 2006.

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