Hennadyj Truchanov
Hennadyj Truchanov (1965 – vivente), politico ucraino.
Intervista di Lorenzo Cremonesi sull'invasione russa dell'Ucraina del 2022, corriere.it, 28 agosto 2022.
- Non lo credevo possibile. I nostri due Paesi sono legati profondamente per storia, cultura, lingua, religione, tradizioni. Ed è per questo che considero il 24 febbraio un vero spartiacque e un nuovo inizio. Io vengo dalla carriera militare, ho capito subito, sin dai primi missili, che questa era una guerra totale, ben diversa da quella del 2014 e le prime settimane le ho trascorse a convincere i miei collaboratori che dovevamo essere pronti a difenderci sino in fondo. Da allora spiego che Putin non ragiona più da politico pragmatico, ma è un mostro, un prodotto del regime sovietico e del Kgb deciso a ricostruire la Russia imperiale.
- Credo sia importante trattare in modo politico, sono in gioco le vite di milioni di persone. Non voglio essere frainteso. Ovvio che sogno il ritorno ai nostri confini del 1991, ma occorre negoziare passo dopo passo, cercare compromessi in modo graduale, evitare il muro contro muro.
- Odessa resta una città profondamente internazionale per storia, posizione geografica, economia e cultura: lo era al tempo degli zar e anche sotto il regime sovietico. Una città costruita da greci, ebrei, italiani, francesi, polacchi, genti dell’est e dell’ovest, oltre 120 nazionalità. Di russo c’è il documento di fondazione voluto dall’imperatrice Caterina e negli ultimi trent’anni ci sono stati i turisti russi che hanno monopolizzato spiagge, alberghi, agenzie di viaggi e tutta l’industria del tempo libero. Ma in questo Odessa non è molto diversa da Cervinia, Courchevel o Malta. Se anche prima c’erano dei simpatizzanti per Putin, oggi sono spariti e semmai restano sparuti vecchi nostalgici. Del resto, da noi ci sono anche pochi nazionalisti ucraini che inneggiano al mito di Stepan Bandera, diversamente da Kiev o Leopoli.
- [«Putin proverà ancora a prendere Odessa?»] Sì, riproverà: è ossessionato dalla nostra città. Non la vuole bombardare come Kharkiv, la esige intatta. Non sono un pessimista, credo che noi alla fine vinceremo. Ma la guerra resta lunga, difficile. La nostra offensiva verso Kherson tarda a decollare e Putin continua a sperare in un accerchiamento di Odessa da nord per collegarsi alla Transnistria e da sud l’attacco frontale della flotta del Mar Nero.
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