Guido Gerosa

scrittore e giornalista italiano (1933-1999)

Guido Gerosa (1933 – 1999), scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Guido Gerosa modifica

  • D'Annunzio era un uomo per tutte le stagioni. Però era percepito come l'alfiere della destra, il classico arci-italiano che ogni tanto si officia a dominare la storia d'Italia. Era la speranza di nazionalisti, fascisti, sindacalisti rivoluzionari. I suoi legionari erano politicamente assai ibridi, riflettevano tutto lo spettro della destra e della sinistra dell'epoca. E il Comandante era bravissimo ad accontentare tutti: sublime istrione, cesellatore della parola, monumento letterario, fascinatore e trascinatore, fegataccio, donnaiolo, eroe di guerra, era un Benito Mussolini con minor intuito politico ma armato della magia del verso asclepiadeo[1]. (da Fiume di sangue, in Historia, Cino Del Duca Editore, Milano, Anno XXXIX, n. 10, ottobre 1995, p. 77)
  • [Su Giuseppina di Beauharnais] Ha trentaquattro anni, età che per una donna dell'epoca non è freschissima. Il colorito bruno è un po' avvizzito: lo migliora con il rosso e con il bianco, che usa con estrema abilità. La bocca, molto piccola, nasconde denti mediocri, che lei cerca di non ostentare. L'arte in lei supplisce sempre alle imperfezioni della natura. Politicamente è conservatrice e attira a Napoleone le simpatie dell'aristocrazia, mentre lui tiene buoni i rivoluzionari. È elegante, fine, dolce di occhi e di voce, dotata di un fascino eccezionale. La sua conversazione è incantevole, ma non pedante o pretenziosa. (da Napoleone, un rivoluzionario alla conquista di un impero, p. 162)
  • Joséphine morirà presto: nel 1814, a soli 50 anni. Fino all'ultimo dirà di amare il suo eroe. Non è stata né virtuosa né forte, forse neppure bella. Ma era una donna buona e generosa. Tradì per esuberanza ma senza cattiveria, fu impulsiva e istintiva senza mai essere malvagia. (da Napoleone, un rivoluzionario alla conquista di un impero, p. 432)
  • La Carta [del Carnaro], promulgata il 30 agosto 1920, rappresenta un geniale esempio di costituzione corporativa. Lo Stato di Fiume (il cui modello avrebbe poi dovuto applicarsi all'Italia) era fondato sulle Corporazioni: elette democraticamente, con ampia garanzia delle libertà fondamentali di pensiero, di stampa, di riunione e d'associazione. La sovranità popolare era assoluta e si esprimeva nelle "più larghe e più varie forme d'autonomia". (da Fiume di sangue, ibidem, p. 78)
  • [Sul Re Sole] Tutti, maghi e gente comune, annotarono i tanti aspetti curiosi di questo "figlio del miracolo". L'attesa della sua nascita, ventitré anni, aveva superato la durata media di un regno. Tutti all'epoca, dice lo storico François Bluche, dai cortigiani ai facchini, dai duchi ai più umili operai, interpretarono l'arrivo del Delfino come dono del cielo. (da Il Re Sole, vita privata e pubblica di Luigi XIV, Edizione Oscar Storia Mondadori, p. 20)

Note modifica

  1. Da Asclepiade di Samo (ante 310 a.C.–...), poeta greco antico.

Bibliografia modifica

  • Guido Gerosa, Napoleone, un rivoluzionario alla conquista di un impero, Mondadori, Milano, 1995. ISBN 88-04-33936-5
  • Guido Gerosa, Il Re Sole, vita privata e pubblica di Luigi XIV, Mondadori, Milano, 1998. ISBN 88-04-47181-6

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