Guglielmo Cottrau

editore e compositore francese e del Regno delle Due Sicilie

Guglielmo Cottrau, nato Guillaume Cottrau (1797 – 1847), editore e compositore francese, divenuto poi cittadino del Regno delle Due Sicilie.

Guglielmo Cottrau

Citazioni su Guglielmo Cottrau modifica

  • Guglielmo Cottrau si deve considerate come l'inventore delle canzoni popolari napolitane, canzoni ch'egli immaginava nelle sue peregrinazioni per le circostanti campagne di Napoli, dove raccoglieva motivi popolari, frammenti di arie soavi che per opera sua furono conservate, abbellite, ordinate, e poterono essere gustate. (Giovanni Masutto)
  • La musica di queste [sue] canzoni, ora melanconica, ora giuliva, il più delle volte è in tono minore. Doti principali sono la semplicità, la tenerezza, la grazia, e la squisita eleganza. (Giovanni Masutto)

Amilcare Lauria modifica

  • Che facesse da allora Guglielmo Cottrau, che mai divenisse, noi lo possiamo sapere leggendo il fascicolo d'autografi e di notizie: Le portefeuille d'un mèlomane. Da quelle poche pagine egli sorge tutto intero. Esse ce lo fan vedere dedito anima e corpo alla musica; ardente d'irradiare il sentimento di artista fra veri e grandi artisti. Quanti ne conobbe!... i migliori fra i contemporanei restarono affascinati da quel suo carattere gaio, brioso, servizievole, entusiasta: Rossini, Donizetti, Bellini, Mercadante, Meyerbeer, Hérold, la Malibran – cosi cara ed affettuosa con lui – Lauro Rossi, i fratelli Ricci, P. A. Fiorentino, Nourrit – il cui tragico suicidio è rappresentato in maniera raccapricciante in una lettera che il Cottrau scriveva alla sorella, a Parigi – Pacini, Spontini, Thalberg ed altri ed altri ancora!
  • Grande anima di artista nell'intimo. Tanto più artista di molti altri, i quali, accanto a lui, producevano opere ponderose di altro genere musicale! Ci si rifletta: quanti spartiti di quel tempo – de' mediocri di allora, specialmente – non sono obliati, mentre le vecchie canzoni nostre [napoletane], contemporanee di quei melodrammi, nelle quali sfavilla, come riflesso di gemme, la sua anima per rendere melodia il canto informe, embrionale, son rimaste e rimarranno sempre!
  • Guglielmo Cottrau non era soltanto un melomane, come leggo a capo della sua preziosa raccolta d'autografi: Le portefeuille d'un mèlomane, nell'estratto dalla Revue Britannique: era musicista da capo a piedi. L'anima di lui cantava sempre, come la frase d'una melodia belliniana; i nervi vibravano, mandando suoni, come le corde d'uno Stradivarius, e i canti, e i suoni, in quel paese cosi dolcemente musicale, inspirati dalle semplici, dalle ingenue cantilene di quel popolo, diventavano canzoni più belle, più complete assai delle originali.

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