Gran Premio motociclistico d'Italia 1998

Citazioni sul Gran Premio motociclistico d'Italia 1998.

Il tracciato del Mugello nella configurazione adottata per il Gran Premio motociclistico d'Italia 1998

Citazioni

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  • Marcellino Lucchi, lo storico collaudatore dell'Aprilia anni Novanta [...] nel maggio del '98 [...] si prese la grande soddisfazione di vincere la 250 mondiale davanti ai piloti ufficiali di Noale. Dopo la pole di Tetsuya Harada, mise dietro (e a distanza) Valentino, il giapponese e Capirossi stabilendo anche il giro più veloce. Sul podio della duemmezzo Marcellino ci saliva regolarmente dal '95, per i collaudi della bicilindrica di Witteveen lui avrà fatto cinquantamila chilometri sul circuito toscano, ma quel giorno del suo unico successo iridato aveva già quarantun anni e [...] Rossi, diciannove anni appena, tanto felice non era. (Nico Cereghini)
  • La gioia per la vittoria è stata immensa. Il Mugello è una famiglia per me perché ero di casa e conoscevo tutti. Avevo vinto per i commissari e tutti gli over. A quel tempo un quarantenne era considerato vecchio, invece io ho dimostrato che si poteva vincere ancora. E non necessariamente con la migliore moto, ma dando il massimo con il mezzo a disposizione.
  • Quel giorno Rossi aveva il muso perché non ci stava ad aver perso da un vecchietto come me.
  • Ricordo il giro d'onore con la bandiera italiana. Ridevo e piangevo. Avevo vinto. Io che su quella pista avevo scavato un solco, a furia di girare, girare, girare... conoscevo ogni sfumatura dell'asfalto, ogni ciuffo d'erba. [...] Se non fosse stato per i commissari che si strinsero a me proteggendomi, i tifosi mi avrebbero spogliato. Nel giro d'onore fui sommerso dalla folla. Ma sì, avevo vinto anche per loro, soprattutto per loro.

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