Gotham (seconda stagione)

lista di episodi della seconda stagione

Voce principale: Gotham (serie televisiva).


Gotham, seconda stagione.

Gotham City


Citazioni in ordine temporale.

Episodio 1, L'ascesa dei cattivi

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  • Jerome [si avvicina a Barbara, appena entrata all'Arkham Asylum]: Ciao splendore! Sono Jerome.
    Barbara [leggendo una rivista]: Sloggia, Testa Arrugginita.
    Jerome: Voglio solo essere gentile! Come mai sei qui?
    Barbara: Ho ucciso i miei.
    Jerome: Io pure!... Be', mamma in realtà. Liberatorio, vero? Oh, che elettricità! [Barbara lo guarda] Ah, d'accordo, sì. Lo vedi quel bel tenebroso che ti guarda come fossi un pollo fritto? Richard Sionis. È un miliardario, ha l'aereo personale. Uno yacth con dentro massaggio... e ha ucciso venti persone! [ridacchia] Per divertirsi!
    Barbara: E con questo?
    Jerome: Con questo... tu li piaci. Vuol essere tuo amico.
    Barbara: Mh, fammi pensare... no!
    Jerome: A una ragazza serve un buon amico qui. Le guardie se ne infischiano, dicono che alle persone malvagie capitino cose malvagie. E capitano di continuo. Di continuo!
    Barbara: [girandosi verso un altro tavolo] Ehy, tu: pronto, pelato? Guarda qua! Sì! Ciao, vieni qui! [Helzinger si avvicina] Ciao!
    Aaron Helzinger: Ciao.
    Barbara: Mi chiamo Barbara. Vuoi essere mio amico?
    Aaron Helzinger: Sì!
    Barbara: Ehi: se qualcuno qui cercasse di farmi del male... saresti pronto a proteggermi?
    Aaron Helzinger: Sì!
    Barbara: Ti ringrazio molto. [ridacchia, imitata da Helzinger] Che carino! [si siede nuovamente, riprende la rivista e si rivolge a Jerome] Adesso ho un amico!
    Jerome: Sei malvagia!
    Barbara: Sì. Perché non vai a farmi un sandwich?
    Jerome: Il tuo amico è un gorilla. Il mio amico è quello che comanda qui. Può farti avere cose che non potrebbe darti nessun altro.
    Barbara [interessata]: Di che genere?
    Jerome: Tutto quello che ti serve!
    Barbara: Voglio un telefono! [Jeroma sogghigna]
  • Gordon: Ehi, Selina! Facciamo carriera, eh?
    Selina: Ci provo.
    Oswald: Non è stupenda? È come avere un gatto per casa! Ma senza orrendi topi morti.
  • Gordon [da Bullock, dopo aver rifiutato di saldare un debito per Oswald in cambio del licenziamento di Loeb]: Vaffanculo Pinguino. Vaffanculo il GCPD. Vaffanculo a questa città.
    Bullock: Amen! Stai facendo la cosa giusta, vattene da qui Jim, vattene da qui.
    Gordon: Tu faresti lo stesso, no?
    Bullock: Be' io servirei un sandwich a Belzebù, ma io sono io. Tu sei un moralista, non potresti lavorare per Pinguino, la vergogna ti mangerebbe il fegato.
    Gordon: Sì. Sì.
  • Ehi, sbirro! (Odgen Baker) [Ultime parole]
  • Alfred [a Bruce, il quale sta portando del fertilizzante in casa per costruire una bomba da impiegare per aprire la stanza segreta di suo padre]: Fertilizzante, a che gioco sta giocando?
    Bruce: Credevo fosse ovvio per un uomo del tuo acume. Dovevo seguire il mio stesso consiglio: la via che ti ripugna a volte è la via giusta.
    Alfred: Ma dico, una bomba? Qui dentro casa? Ha voglia di scherzare, una bomba?
    Bruce: Te l'avrei detto ma volevo presentartelo come un fait accompli.
    Alfred: Non interloquisti in francese con me! Lei non sa un accidente di come si fa una bomba, giusto?
    Bruce: Ho letto un libro, Alfred, non mi pare complicato!
    Alfred: Un libro? Si farà esplodere quella sua testaccia senza scalfire quell'affare. Forse quella porta vuole dirci qualcosa. Forse lei non è pronto per scoprire quello che c'è dietro. Forse dovrebbe aspettare di crescere un po'.
  • Zsasz: Salve!
    Oswald: Hai del burro d'arachidi?
    Loeb: Cosa?
    Oswald [accendendo la luce]: Burro d'arachidi! Compatto sarebbe meglio!
    Loeb: Guardia... Aiuto! Aiuto! [Zsasz solleva la testa decapitata della guardia]
    Zsasz [muovendo la bocca della testa e modificando la voce come se stesse parlando lei]: "Oh, ciao capo! Ci facciamo una bottiglia di birra?" [lui e Oswald ridono, e Zsasz butta la testa nel lavandino]
    [Poco dopo Oswald si spalma del burro di arachidi su una fetta di pane]
    Oswald [a Loebe]: Fammi condividere... un dilemma con te. Posso? Vorrei, tu facessi per me una cosa che so che non vuoi fare.
    Loeb: Di che si tratta?
    Oswald: Il più delle volte non c'è problema: trovo il punto debole delle persone, uso la violenza o il ricatto per persuaderle. Ma tu, tu sei un uomo di immacolata virtù! Non hai punti deboli, minacciare la violenza servirebbe solo a rafforzare la tua ostinazione, eh?
    Loeb: No, questo... [Oswald lo interrompe battendo la mano sul tavolo]
    Oswald: Andiamo, via, non essere modesto! Tu, sei un animale raro! Ma, questo ci conduce a un punto morto: dato che non posso persuaderti a ciò che ti chiedo l'unica alternativa possibile è ucciderti, e negoziare con chi prenderà il tuo posto come capo della polizia.
    Zsasz [estraendo una pistola]: Adesso capo?
    Oswald: Un momento Victor! Serve tempo al signore per elaborare tutto questo! [a Loeb] Di una preghiera, o quello che è!
    Loeb: Cosa dovrei fare?
    Oswald: Non vale la pena parlarne: non lo faresti!
    Loeb: Dimmelo!
    Oswald: Voglio che il mio amico Jim Gordon sia reintegrato come detective. [Loeb fa una faccia contrariata ed Oswald lo addita ridendo] Visto?! È un'idea che detesti!
    Loeb: No, lo... lo farò, sì.
    Oswald: Mh-mh! Lo sento che non sei sincero! Anche se ora fai come ti dico, un bel giorno, tra non molto... cambierai idea e lo scaricherai di nuovo. [alza le spalle e Zsasz carica la pistola]
    Zsasz: Lo uccido adesso?
    Oswald [ironico]: No fagli un bel toast al formaggio. Certo che devi ucciderlo!
    Zsasz: Solo per essere chiari. [punta la pistola addosso a Loeb]
    Loeb: No, aspetta! Possiamo provare a parlarne!
    Oswald: Spiacente... è il male minore, credi. A meno che, ovviamente... no, non acconsentiresti!
    Loeb: A cosa? Acconsentirei a cosa?!
  • Richard Sionis[Ultime parole]: La signorina Keane viene con me!
    Theo Galavan: Oh, non credo voglia venire dove vai tu.
  • Ascoltate, schiavi! La mia pazienza si assottiglia: piegate le vostre anime alla mia Merceè, o giuro sul mio Maestro che banchetterò col vostro dolore! Mi sazierò con il vostro tormento! Vi schiaccerò come piccoli insetti! (Zaardon) [Ultime parole]

Episodio 2, Un nuovo giorno

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  • Galavan [ad Aubrey James, con la testa chiusa in una scatola]: Signor sindaco... vuole sapere chi sono davvero?
    Subrey James: Sì signore.
    Galavan: Dunque glielo dirò.
    Aubrey James: La prego... la prego!
    Galavan: Nel cuore... sono un appassionato studioso della natura umana. Che affascinanti paradossi, siamo. Così saggi... e così sciocchi, così coraggiosi e così timorosi. [batte il dito su un vaso pieno d'acqua] Per esempio questo è un vaso di vetro, dentro c'è... un ragno peloso, una tarantola credo, non sono esperto. Tra un minuto aprirò lo sportellino della sua scatola, farò scivolare dentro il ragno... e poi lo richiuderò.
    Aubrey James: No... no!
    Galavan: Questa è l'opzione A. Opzione B: io apro lo sportellino, e lei parla con la sua segretaria Maggie al telefono. Le dice che è fuggito con una donna e che le farà avere delle istruzioni scritte a breve. Allora, è l'opzione A... o l'opzione B?
    Aubrey James: L'opzione B, la prego, l'opzione B!
    Galavan: Il telefono. Ovvio. È la natura umana. [gli apre la scatola e ridacchia] Visto? Non c'è nessun ragno! Ma se lei non fa quanto le chiedo... desidererà ci fosse stato.
    Aubrey James: Perché mi sta facendo questo?
    Galavan: Non si agiti così. Lei è parte di un grande disegno. Una grande purificazione. I mostri stanno arrivando, signor sindaco. Mostri... che purificheranno questa città... col sangue... e col fuoco.
  • Galavan [ai Maniax, riferendosi all'attentato fatto il giorno prima]: Ottimo lavoro ieri, signori. Abbiamo aperto alla grande. La città conosce i vostri nomi, ora. E dunque bravi, meritiamo un bell'applauso! Ora che abbiamo l'attenzione di Gotham, i Maniax possono fare la loro entrata in scena.
    Jerome: E quella cos'era?
  • Galavan [a Tabitha e Barbara, le quali sono entrate nella stanza frustando Aubrey James] Sono davvero felice che andiate d'accordo, ma siamo un po' impegnati qui, potreste lasciar perdere il sindaco?
    Tabitha: Ci annoiavamo.
    Barbara: Sì, perché solo i maschietti devono divertirsi?
    Galavan: Il tuo momento arriverà. Te l'ho detto. [vedendo che James non si muove] Non è che lo avete ucciso, vero?
    Tabitha: No, non credo. [lo colpisce e questo urla] No, è ancora tra noi!
  • Bruce [dopo che Alfred ha distrutto i computer]: È rotto! È rotto, che ti è preso, perché l'hai fatto, rispondimi!
    Alfred: Doveva essere fatto signorino Bruce!
    Bruce: Questa era la chiave per smascherare la Wayne Entrerprises, quello per cui avevo lavorato, per cui aveva lavorato mio padre, ora è distrutto! Per causa tua!
    Alfred: Avessi saputo cosa c'era qui non l'avrei mai aiutata ad entrare! Si guardi intorno, guardi! Non c'è che sangue! Un giubbotto antiproiettile con due pallottole conficcate, pistole, armi! Qualunque cosa c'era sul suo computer ha ucciso suo padre. E che io sia dannato se lascerò che lei faccia la stessa fine! Sto cercando di proteggerla. Cerco di salvarle la vita.
    Bruce: Voglio che tu te ne vada.
    Alfred: Senta, so che è... arrabbiato, ma...
    Bruce: No. Alfred, voglio che tu te ne vada. E che non torni mai più, mi hai capito? Sei licenziato.
    Alfred: Bene, signorino Bruce. Come desidera.
  • Jerome [prendendo una spada nel fodero]: Uh! Splendente! [Greenwood gliela ruba] Ridammela.
    Greenwood: L'ho vista prima io!
    Jerome: No. Non è vero. Ti ho detto ridammela!
    Greenwood [puntandogliela al collo]: Prendimela! Marmocchio!
    Jerome: Tue capacità samurai eccellenti "Greenwoods-han" però... [prende una motosega] sono niente paragonate alle mie! Preparati a morire! [lui e Greenwood si scontrano]
    Galavan: Basta così! Che significa?
    Dobkin: Ho-ho cercato di fermarli...
    Galavan: Ragazzi! Siamo una squadra! Non combattiamo tra noi!
    Dobkin: Sìì, siamo una squadra ragazzi!
    Greenwood: E io sono il capitano.
    Jerome: Capitano un corno.
    Greenwood: Ho ucciso dodici donne. Terrorizzato la città. Tu invece? Hai fatto a pezzi la mammina?
    Jerome: Da qualche parte si deve pure cominciare. Io ho una visione. Ho l'ambizione... e ho il cervello. Tu sei solo uno stupido cannibale. Quante persone puoi mangiare prima di venire a noia?
    Greenwood: Posso mangiarne ancora una!
    Galavan: Mi rendo conto che la situazione va risolta... una volta per tutte. [prende una pistola e toglie le pallottole, tranne una] Conoscete il gioco, vero?
    Jerome: Lo adoro!
    Galavan: Chi vuol essere il capo?
    Jerome: Prima le signore! [Greenwood la prende, se la punta addosso e spara un colpo a vuoto. Poi la da' a Jerome che se la punta addosso a sua volta] Sai Greenwood... qual è il segreto di una bella commedia? I tempi. [spara un colpo a vuoto, e se la punta in un altro posto] E cos'è... il coraggio? Eleganza sotto pressione. [spara un colpo a vuoto] E... chi è il capo? Il capo sono io! [spara un colpo a vuoto]
    Galavan: Credo di sì, Jerome. Credo proprio di sì.
  • Edward Nygma: Dannazione! Eravamo d'accordo che le avresti chiesto di uscire!... Non si era detto di chiederglielo: solo ipotizzato di chiederglielo, ma tanto è inutile, io non le piaccio...
    Edward "cattivo": Forse le piaccio io! [Edward "buono" si gira a guardarlo] questo lo hai considerato? Forse le piaccio io! Sono sicuro di me, questo piace alle donne!
    Edward Nygma: No, non le piaceresti! Non ti vorrebbe, va' via! [si gira ma Edward cattivo continua a non muoversi, e allora Edward si mette a urlare] Ho detto va' via!! [lancia dei fogli addosso a Edward "cattivo", e questi cadono a vuoto. In quel momento si accorge di un poliziotto che è entrato nella stanza e lo guarda perplesso] ... Salve!
  • [riferendosi all'autobus delle cheerleeders] Vedo, vedo, con il mio piccolo occhio qualcosa di colore... giallo! (Jerome)
  • Jerome: Datemi una O! [le cheerleeders piangendo non ripetono, e allora Jerome spara al soffitto] Ho detto datemi una O!
    Cheerleeders: O!
    Jerome: Datemi una N!
    Cheerleeders: N!
    Jerome: Datemi un'altra O!
    Cheerleeders: O!
    Jerome: Cos'è che otteniamo? Oh, No!!!
  • Gordon: Chi è stato, Dobkins? Chi vi ha liberato?
    Arnold Dobkins [ultime parole]: Se glielo dico, avrò qualche garanz...? [Tabitha lo uccide con un colpo di fucile]
  • Alfred: Bel posto.
    Lucius Fox: Sì, infatti.
    Alfred: Lei c'era già stato?
    Lucius Fox: È uno dei miei punti fissi.
    Alfred: Oh, lei è di qui! Certo. Non ci conosciamo?
    Lucius Fox: Dice?
    Alfred: Sì... lei è quel signor Fox, direttore scientifico della Wayne Enterprises, giusto?
    Lucius Fox: In persona!
    Alfred: Alfred Pennyworth, il tutore del giovane Bruce Wayne.
    Lucius Fox: Ahhh, sì!
    Alfred: Il solito vecchio giochetto, la coincidenza, un bar, io che la incontro casualmente... in realtà stavo pensando a lei.
    Lucius Fox: Ok, signor Pennyworth, stiamo al gioco. Perché stava pensando a me?
    Alfred: Oh, Alfred, ti prego!
    Lucius Fox: Alfred, ti prego! Lucius.
    Alfred: Lucius. Lucius... una volta... conobbi un tale a Oslo, all'isola dei cani, gli stand di Londra. Un buono a niente. Di quei tipi affettati. Sempre col sorriso, non mi fidavo di lui. Ad ogni modo, un giorno Oslo viene dritto da me e, senza tanti preamboli mi chiede... se posso fargli un favore. Oh, non ha importanza quale fosse, il punto è che contro il minimo buonsenso... io accettai di farlo. Ma fui anche chiaro con lui, molto chiaro, gli dissi... "Tu prova a fregarmi Oslo... e ti ritrovi appeso come una salacca affumicata". Lui naturalmente giura, giura sulla tomba di sua madre che mai l'avrebbe fatto, e invece lo fece, fu più forte di lui, mi fregò. E così io lo appesi. Come una salacca.
    Lucius Fox: La salacca sarebbe?
    Alfred: L'aringa affumicata, ha presente? Molto buona a colazione con le uova e il pane integrale tostato. Ma quello che ho imparato... da Oslo, è questo: ci sono due tipi di persona sul pianeta. Quelli... di cui puoi fidarti. E quelli di cui non puoi.
    Lucius Fox: No, non posso che concordare.
    Alfred: Di che genere sei tu?
    Lucius Fox: Be', entrambi i tipi darebbero la stessa risposta, non crede?
    Alfred: Esatto! Esatto, bravo! Qui... sta... il problema, Lucius, vedi, io devo fidarmi di te. Ma devo sapere che sei degno di fiducia.
    Lucius Fox: Potrei declinare la tua offerta di fiducia. La fine che fa quella salacca non mi piace.
    Alfred: Sì, be', per questo temo che sia un po' tardi, perché vedi, in fondo, hai creato tu questa situazione quando hai detto al giovane Bruce che il suo caro padre defunto... era uno stoico.
    Lucius Fox: Ah.
    Alfred: "Ah", esatto. Questo è il problema. Non conosco nessun altro. Devo fidarmi di te.
    Lucius Fox: Capisco.
    Alfred: Davvero?
    Lucius Fox: Sì.
    Alfred: Voglio essere estremamente chiaro in proposito: se dovesse saltare fuori che sbagliato a fidarmi... giuro sulla tomba di mia madre che tu, caro il mio direttore, sei un uomo morto.
    Lucius Fox: Ho solo buoni propositi nei confronti di Bruce Wayne.
  • Jerome: Guardami: Lo vedi da te che non sono pazzo.
    Essen: Molto presto, omuncolo... tu sarai morto. E il mondo andrà avanti senza di te. Non sarai più niente. Neanche si ricorderanno più il tuo nome.
    Jerome: Mmh... no... qui è dove sei in errore, vecchia signora! Lasceremo un marchio sulla città, ci propagheremo ovunque come un virus! E sai perché?
    Greenwood [ultime parole]: Non c'è niente di più contagioso di una risata! [Jerome gli spara, uccidendolo]
    Jerome: Era la mia battuta! Non c'è niente di più contagioso di una risata! Ah! Ah! [la Essen gli sputa in faccia] Era stranamente piacevole. Fallo di nuovo! [la Essen gli da' una testata]
    Essen: Questo lascerà il marchio!
    Jerome: Tu ti sei espressa! Ora è il mio turno!
  • [Ultime parole rivolte a Jim Gordon prima di morire per la ferita causata da Jerome] È un nuovo giorno, Jim. (Sarah Essen)
  • Non servono le parole: siamo quello che siamo.[1] Inutile remare contro. (Bullock)
  • Giornalista [in televisione, al telegiornale che Gordon e Bullock stanno guardando]: Siamo qui in diretta dalla scena del massacro al GCPD, abbiamo appena ricevuto un video dell'attacco filmato da uno degli assalitori. Devo avvertire chi sta guardando che quanto state per vedere è molto cruento.
    [Parte il video che mostra una persona morta accasciata su una sedia, e subito dopo la telecamera viene raccolta da Jerome che si auto-filma]
    Jerome: Ciao, ciao Gotham City! Noi siamo i Maniax, e io sono Jerome, il grande capo della nostra piccola gang! Siamo qui per lasciare un messaggio di saggezza e di speranza! [ridacchia, per poi sparare a una persona fuori campo] Jackie non conosce la buona educazione! [Rimette la pistola nel fodero e prende la telecamera con due mani] Siete tutti prigionieri! Quella che definite "assennatezza" è solo una prigione per la mente che vi impedisce di vedere che siete solo piccoli ingranaggi di una gigantesca e assurda macchina! Svegliatevi! Perché essere ingranaggi... siate liberi! Come noi! [riprendendo un poliziotto morto accanto a sé] Come lui! [gli tende la guancia come se sorridesse] Sorridi! [si mette a ridere come un forsennato finché si sento le auto della polizia arrivare] Oh! È ora di andare! Ma non preoccupatevi: torneremo presto... molto presto! [si infila un berretto da poliziotto] Reggetevi forte gente, perché non avete ancora visto niente!! [ridendo in maniera maniacale spegne il filmato]

Episodio 3, L'ultima risata

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  • Galavan: Ti sei comportata molto bene nell'avventura della centrale di polizia. Jim Gordon è sfuggito alla carneficina: complimenti!
    Barbara: Grazie!
    Galavan: Sapevi che la città... è stata costruita dalla mia famiglia? Noi abbiamo scavato la roccia su cui poggia, ma non c'è neanche un ponte, un vicolo, un canale con il nostro nome. I miei antenati sono stati traditi, e il loro lascito cancellato. E io sono qui per punire chi fece torto e reclamare ciò che è nostro. [porgendole una fetta di pane] Marmellata? Non avevo chiesto!
    Barbara: E vuoi conquistare Gotham con un branco di mentecatti? Splendido piano!
    Galavan: Questa è la prima parte.
    Barbara: Qual è la seconda parte?
    Galavan: Oh, ti piacerà! Avrai un ruolo da protagonista, sarai famosa, potente, realizzerai il tuo sogno più grande!
    Barbara: Tu conosci i miei sogni?
    Galavan: Quando Gordon non sarà più di alcuna utilità, ti aiuterò a distruggerlo. Non a ucciderlo. A distruggerlo. Nell'anima e nel corpo.
  • Gordon: Alvarez, dimmi del circo dove lavorava Jerome.
    Alvarez: Sta facendo spettacoli su al nord.
    Gordon: Chiamali, c'è lì suo padre, l'ha già coperto una volta, potrebbe avere informazioni. Fallo. [a un poliziotto] Tu detective: di quale evaso ti stai occupando?
    Detective: Helzinger. Nessuno l'ha visto.
    Gordon: È due metri, centoventi chili, col cervello da cinque anni, è stato visto per forza!
  • Paul Cicero [ultime parole a Jerome]: Tu sarai la maledizione di Gotham. I bambini si sveglieranno nel buio con urla di paura al pensiero di te. Il tuo lascito sarà solamente la morte e la pazzia!
    Jerome: Ah-ah-ah! Be', saluta mamma da parte mia.
  • Bruce: È una perdita di tempo.
    Alfred: Avevamo un patto, giusto signorino Bruce? Lei avrebbe ripreso un normale stile di vita, e i suoi genitori erano soci benefattori dell'ospedale, questo fa di lei un socio benefattore! E poi... ci sarà uno spettacolo di magia. A lei piacciono i maghi, no?
    Bruce: Al contrario: io detesto i maghi!
    Alfred: Cosa ho detto circa la normalità?
  • Leslie: E come è successo che è passato dai Royal Marines a maggiordomo?
    Alfred: Soprattutto la noia, paracadutarsi in una zona calda dopo l'altra, signori di guerra che mettono taglie sulla tua testa, dopo un po' sa com'è!
  • Gordon: Se suo padre lo ha fatto evadere, perché Jerome l'ha ucciso, eh?
    Bullock: Magari aveva in mente i Maniax da quando l'hai lasciato andare.
    Bullock: Era un ragazzino.
    Bullock: Ogni maledetto bastardo che c'è al mondo è stato ragazzino, una volta.
  • Selina? Mi manchi. Volevo solo dirtelo. (Bruce)
  • [a Oswald] Chiamati pure come vuoi, amico: "Il re di Gotham"! Ma per me, resti il leccapiedi porta-ombrello. Fai qualcosa a Jim Gordon, e la fai a me. E devi ancora scontarla per Fish. (Bullock)

Episodio 4, Squadra d'assalto

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  • Oswald [per far tacere i mafiosi ha sparato un colpo al soffitto]: Signori, signore, e tutti gli altri: vediamo di discutere del futuro con un po' di civiltà, ok? Allora.Nessuno di voi sa chi ha orchestrato e attuato l'evasione da Arkham? Trovo difficile da crederlo. L'unica pista della polizia è un vecchio cieco, vi rendete conto? Parliamo di un cieco! Allora, a chi dobbiamo credere? Perché qualcuno qui lo sa!
    Mafioso: Noi pensavamo che eri stato tu.
    Oswald: Perché l'avrei fatto? Andava tutto a meraviglia. Io vi davo tutta la libertà del mondo, e gli affari sono prosperati. Per tutti quanti noi. Una nuova generazione. Finché quel maniaco dai capelli rossi non ha demolito tutto il lavoro, anche adesso che è morto la gente resta terrorizzata, gli affari ristagnano, e noi che facciamo? Ci accapigliamo tra noi. È così che vogliamo vivere? Ammazzandoci? Urlando? Scappando? Nascondendoci? Questa città appartiene a noi, ora. Ma ragazzi, questo comporta a delle responsabilità, va ristabilita la fiducia nel nostro marchio di fabbrica, innanzitutto, serve disciplina e unità. Sì? Non ci sarà più nessun caos, nessuna guerra tra bande, niente sangue nelle strade a spaventare la gente, d'ora in avanti, se volete uccidere qualcuno, ricattare, rapinare, sequestrare qualcuno, dovrete prima informare me. È chiaro?
  • Barnes [appena entrato nella GCPD, per attirare l'attenzione, rompe una sedia per terra]: Il mio nome è Nathalien Barnes. Capitano, Nathalien Barnes. Sì, esatto. Sono il vostro nuovo capo. Attenti! [a un poliziotto] Tu: pulisci per terra. Sapete a quando risale questo posto? A più di un secolo fa. Immaginate quanti criminali sono stati portati qui da allora? Quanti assassini, stupratori, ladri messi in gabbia. Non ne fanno più così, ormai. Forti, risoluti. Eppure... solo qualche giorno fa... un detenuto è evaso e entrato qui, nella nostra casa, -nella nostra casa!-, ha ucciso il capo della polizia. E nove dei vostri compagni. Io neanche c'ero e provo vergogna. Voi provate vergogna? Lo spero! Chiunque di voi, qui, non provi vergogna e rabbia... dovrebbe dimettersi. All'istante! [nessuno fa nulla] Be'... qualcuno di voi mente a sé stesso. Ho qui i vostri fascicoli: li ho letti tutti. Avvicinatevi quando sentite il vostro nome. Pollart. Gathry. Conson. Doller. Bruxe. Perez. Hitower. Voi non provate vergogna, siete senza vergogna. Non siete poliziotti, ma criminali della peggiore specie. [alzando la voce sempre di più e colpendoli al torace con i rispettivi fascicoli] Corruzione, spaccio di droga, estorsione, racket, gran figli di puttana, siete tutti licenziati! Pistola e distintivo, consegnateli al sergente mentre uscite di qua.
    Poliziotto: Ehy: non lo può fare, abbiamo i nostri diritti!
    Barnes: Sì, hai ragione: hai i tuoi diritti. [lo sbatte a una scrivania e ammanetta] Hai il diritto di restare in silenzio, hai diritto a un avvocato! [passandolo a un altro poliziotto] Tienilo. D'ora in avanti... qualunque agente, detective, matricola o impiegato che infrange la legge, non solo perderà il lavoro, finirà in gabbia. Se chiudete gli occhi davanti a un crimine, io vi sbatto dentro. Se non soccorrete un compagno in difficoltà per vigliaccheria o indifferenza, vi sbatto dentro! [ai poliziotti che ha chiamato] Che diavolo fate ancora qui? Non fatemi incazzare! Quelli che non ho chiamato, si rimettano al lavoro.
  • Galavan: Signor Cobbelpot: finalmente ci conosciamo!
    Oswald: Mi chiami Pinguino!
    Galavan: Pensavo detestassi quel nome.
    Oswald: Sta cominciando a calzarmi!
    Galavan: E Pinguino sia! Ti prego, siedi.
    Oswald: Come va la testa?
    Galavan: Oh, in via di guarigione! Mi sono preso un bello spavento.
    Oswald: È stato fortunato a uscirne vivo.
    Galavan: Sì, non è vero?
    Oswald: È stata fortuna?
    Galavan: Tu sei davvero un uomo arguto! [arriva Barbara] Tempismo perfetto, voi due vi conoscete?
    Barbara: Ci siamo visti.
    Oswald: Oh madre! Arkham, l'evasione... l'attacco alla GCPD, Jerome e i Maniax... opera sua? Ma certo!
    Galavan: Colpevole! Sciocco che sono, credere di potere ingannare il Re di Gotham...
    Barbara [dando a Oswald il suo drink]: Tieni: ne hai bisogno più tu di me! Ne preparo un altro. [se ne va]
    Galavan: Mia sorella mi dice che stai facendo uno straordinario lavoro con il tuo nuovo impero!
    Oswald: Ci provo!
    Tabitha: Ah: tu non sei il re di Gotham. Sei il re di un immondezzaio.
    Oswald: Un anno fa ero il portaombrelli di Fish Mooney. Ora lei è morta per mano mia. E lo stesso vale per Maroni. Falcone si nasconde, e io ho in mano tutti i suoi affari. Mi avevano tutti sottovalutato. Ti consiglio di non commettere lo stesso sbaglio!
    Galavan: Mia sorella è troppo diretta, ma dice la verità. Questa città è stata fondata duecento anni fa da persone che si sono dedicate anima e corpo. Adesso è solo una vecchia porcilaia brulicante di rifiuti umani. È ora di muoversi verso il futuro. Intenso. Luminoso. [scosta un telo e mostra un modellino di alcuni palazzi] Futuro.
    Oswald [alzandosi e avvicinandosi]: Ah. Quelle sono zone residenziali. Quindi migliaia di abitazioni dovranno essere distrutte.
    Tabitha: Sì, e allora?
    Galavan: Qui è l'ostacolo. Per ricostruire devo prima distruggere, ma non posso farlo. Insomma, ora sono un eroe, ma tu hai una certa inclinazione verso simili imprese. Tu, Pinguino, tu sarai il mio distruttore!
    Oswald: Davvero mi sento lusingato! Grazie per aver pensato a me. Ma, mio caro signore, lei è male informato. Io non ho talento per la distruzione. Sono più un costruttore, un risolutore di problemi. E poi un tale progetto avrà bisogno di un supporto di centinaia di funzionari.
    Galavan: Sì, è solo la più alta autorità potrebbe realizzarlo. Tipo un sindaco con un ampio mandato.
    Oswald: Ma lei non è candidato.
    Galavan: Lo sarò presto. Il mio popolo mi reclama! E così, purtroppo, quei candidati che hanno possibilità di vittoria dovranno... essere fatti fuori.
    Oswald [prendendo una cartella che Tabitha gli porge]: Fatti fuori?
    Galavan: Sarà necessario un attentato anche a me e al quale scamperò, è ovvio. Non verremmo pensassero che io abbia a che fare con la scomparsa dei miei avversari! [Oswald legge nella cartella i file degli altri due candidati]
    Oswald: Bella pensata, sì. Ma col dovuto rispetto, signor Galavan, il suo uomo non sono io. [butta la cartella a terra] A lei serve un assassino. Questa è Gotham, li trova sull'elenco telefonico. Sotto la "A"! [gli fa l'occhiolino e fa per andarsene]
  • [Oswald deve uccidere Janice per conto di Galavan che lo sta ricattando]
    Janice Caulfield [ultime parole]: La prego... no... sono una madre... la prego... [Oswald la afferra] aspetti!
    Oswald [tristemente tirando fuori un coltello]: Ho una madre anch'io! [la colpisce ripetutamente]
  • Butch [mentre Oswald uccide Caulfield]: Buoni, da bravi gente. Pensate a cieli azzurri e campi di grano. Io faccio sempre così.
    Segretaria: Perché fate questo?
    Butch: Tesoro: non ne ho la più pallida idea. Questa roba demenziale è il pane quotidiano!
  • Selina [ad Alfred, incontrandolo che aspetta Bruce davanti alla scuola]: Questo è lavoro tuo? [Alfred la colpisce in faccia e lei lo fissa esterrefatta]
    Alfred: Questo per Reggie. So che l'hai ucciso tu. Non so che vuoi da Bruce ma sono assolutamente... certo che la sua vita scorrerà decisamente meglio senza di te. [Selina tira su col naso, sul punto di piangere] Quindi fatti un grosso favore, dolcezza: evapora!
    Selina [tristemente]: D'accordo! [salta su un muro lì accanto e se ne va]
  • Butch: Gli uffici di Hobbs occupano l'intero secondo piano. Sicuro di volerlo fare?
    Oswald: Tranquillo, ho tutto sotto controllo.
    Butch: Ok, dimmi che diavolo sta succedendo. Quello che mi dirai di fare lo farò... ma almeno vorrei sapere perché lo facciamo.
    Oswald: Hanno mia madre, Butch.
    Butch: Chi?
    Oswald: Galavan e sua sorella. Ce l'hanno loro. E vogliono che faccia questo.
    Butch: Per la miseria! La dobbiamo trovare.
    Oswald: Se scoprono che la cerchiamo le faranno del male!
    Butch [dandogli una lieve pacca rassicurante]: Non preoccuparti; la troveremo.
    Oswald [triste e preoccupato]: Sì.
  • [dopo essere stato colpito nella sparatoria con la polizia] Ah! Inaspettato! (Zsasz)
  • Gordon: Hai ucciso la Caulfield. Abbiamo un testimone. L'attentato a Galavan, anche quello opera tua?
    Oswald: Non ora!
    Gordon: E Hobbs? Hai mandato tu Zsasz?
    Oswald: È complicato! Ok?
    Gordon: Cosa ricavi immischiandoti nelle elezioni? Hai il tuo sordido impero a cui badare!
    Oswald: Vattene Jim. Lasciami in pace.
    Gordon: La GCPD ha un nuovo capitano. Niente più accordi, niente più favori. Se viene fuori che sei implicato negli attacchi, ti piomberemo addosso come...
    Oswald: [scattando in piedi, urlando] Gran bel discorso! Davvero! Da pelle d'oca! Ma, tu sei venuto qui da solo, Jim! Niente mandato, niente manette, niente partner! E perché? Perché non vuoi certo che il tuo nuovo capitano venga a conoscenza che hai ucciso Odgen Barker a sangue freddo... per un debito! Un debito con me!
    Gordon: Ha cercato di uccidermi.
    Oswald: Dove sono i tuoi testimoni? E soltanto il giorno prima... suppongo che tu non sia venuto a chiedermi di convincere il capo della polizia a dimettersi per riavere così il tuo posto! [Gordon si allontana, e si ferma sulla soglia]
    Gordon: Sono pronto ad affrontare le conseguenze.
    Oswald: E io altrettanto. Ci vediamo, Jim. [Gordon si allontana, e Oswald si affloscia sulla sedia]

Episodio 5, Scarificazione

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  • [a un poliziotto, riferito agli uomini in mutande che hanno appena arrestato] Digli che chi confessa dove hanno preso quel lanciarazzi può mettersi i pantaloni. Tutti gli altri possono andare nudi per me! (Barnes)
  • Oswald [parlando di Theo Galavan]: Lo prendiamo! Lo prendiamo e gli facciamo male, finché non ci dice dov'è! [Gertrude] E poi gli facciamo più male!!
    Butch: Non è una buona idea!
    Oswald: Ne hai una migliore?!
    Butch: Possiamo prendere la sorella!
    Oswald: E poi che facciamo?! Lui è ancora lì fuori! E ama sua sorella quanto io amo mia madre? Non credo proprio!
    Butch: Mh, è un bel guaio!
    Cameriere: Signor Pinguino? La polizia ha colpito il deposito del denaro, hanno preso fino all'ultimo dollaro.
    [Butch capisce che Oswald sta per avere un attacco di rabbia e si mette al riparo; poi Oswald afferra una lunga sbarra d'acciaio e insegue il cameriere che inizia a indietreggiare]
    Oswald [urlando furibondo al cameriere]: Ti sei divertito a darmi questa notizia?! [lo colpisce più volte con la sbarra d'acciaio schizzandosi la faccia di sangue, finché non si ferma con aria estasiata, e fa cadere la sbarra andando verso Butch, laciando a terra il cameriere ferito] Butch? Ho un'idea!
  • Butch: Bella casa!
    Selina: Che succede?
    Butch: Portami dai fratelli Pike.
    Selina: I piromani di Narrows? Quando ero bambina frequentavo la sorella, Bridgit. Perché vuoi che ti ci porti io?
    Butch: Perché per me sono i migliori piromani della città... ma sono anche fedeli a Fish. Quegli idioti pensano che un giorno lei tornerà.
    Selina: Potrebbe anche tornare!
    Butch: Io ero lì, cara!
    Selina: Potrebbe!
    Butch Sì, certo. I Pike odiano me e Pinguino per ovvi motivi, ma... lo sanno tutti che Fish ti voleva bene.
    Selina: Lo sanno?
    Butch: La tua faccia aprirà le porte.
    Selina [parlando di soldi]: Seicento.
    Butch: Trecentocinquanta.
    Selina [sospirando]: D'accordo.
  • Butch [mentre lui e Selina salgono le scale che portano all'appartamento dei Pike]: Lascia che parli io. Tu sorridi e fingi che siamo amici.
    Selina: Amici? Cento dollari extra!
    Butch: Ladruncola!
    Selina [riferita a Mooney]: Quindi, sanno tutti che mi voleva bene?
    Butch: È quello che dicono. Un tempo voleva bene anche a me. E io a lei...
    Selina: E le hai sparato!
    Butch: Era... una storia complicata.
    Selina [sbuffando divertita]: Questo è sicuro!
  • Piccolo furto! (Evan Pike) [Ultime parole]
  • Meno ne hai e più valgono. Agli amici. [brindisi, durante la cena fra Ed, Kristen, Lee e Jim] (Edward)
  • Selina: Che cosa stai facendo?
    Bridgit: Ciao. Sto creando una tuta. Così non mi brucio di nuovo.
    Selina: Perché devi bruciarti di nuovo? [Bridgit le mostra la scottatura alla gamba] Gli incendi li faranno appiccare a te.
    Bridgit: Sì, è così. Siediti. Vuoi una soda o qualcos'altro?
    Selina: No, non posso, dovrei portare quello a Pinguino.
    Bridgit: Ah. Ok.
    Selina: Lo sai che ti farai ammazzare?
    Bridgit: Farò attenzione.
    Selina: L'attenzione non basta, guarda cosa ti è successo.
    Bridgit: È stata emozionante, Selina! Sai, mi è anche piaciuto.
    Selina [prendendo il pugnale rubato per Pinguino e facendo per andarsene]: Già, farai la fine del bacon!
    Bridgit: I miei fratelli hanno detto che ho fatto un buon lavoro! [Selina si ferma] È l'attività di famiglia!
    Selina: Loro non sono la tua famiglia! Tua madre si sbatteva il loro vecchio. Tutto qui. Non hai bisogno di loro. Non hai bisogno di nessuno, guarda me, io sono libera!
    Bridgit [sorridendo tristemente]: Ricordo ancora quando eri piccola. E sei arrivata a Narrows. Cercavi tua madre ogni giorno. Avevi il moccio sulla faccia per quanto piangevi, non fingere di non volere una famiglia...
    Selina: Non parlare di mia madre.
    Bridgit: Che ti importa se sei libera? A che serve la libertà se sei sola?
    Selina: A che serve la famiglia se sei una schiava? Eh? [Bridgit non risponde] Lasciamo stare. Non so neanche perché mi preoccupo. [se ne va]
  • Oswald [parlando del coltello dei Dumas]: Può prenderlo in mano se vuole.
    Edwige: Va bene così, grazie. Mi scusi, io non posso aiutarla.
    Oswald: Edwige! Si vede che conosce questo pugnale! Lei ha paura di questo pugnale. Perché? Per quale motivo sta mentendo?
    Edwige: Non sto mentendo.
    Oswald: Signora! Se c'è una cosa che so riconoscere è un bugiardo. E adesso mi parli del pugnale. Altrimenti dovrò usarlo.
    Edwige: Questo pugnale... ha una storia maledetta. Quasi duecento anni fa era stato usato per commettere un crimine orribile. A quell'epoca... ben cinque famiglie dominavano l'alta società di Gotham. Gli Elliot, i Kane, i Haun, i Dumas e la famiglia più potente di tutte le altre: i Wayne. La chiamavano Celestine Wayne. Motivo di vanto di Gotham. Una vera bellezza. Era stata promessa al figlio maggiore della famiglia Elliot. Ma c'era un altro uomo che la desiderava: Caleb Dumas. Una sera, durante un ricevimento pasquale alla villa padronale Wayne, Celestine e Caleb scomparvero. Gli uomini di Wayne li trovarono insieme, stretti in un abbraccio illecito. Caleb ripeteva che erano innamorati, e Celestine... giurò sulla tomba di sua madre che era stato Caleb a costringerla a farlo. La giustizia, se di questo si trattò, fu rapida. Il fratello di Celestine, Jonathan Wayne, eseguì la punizione. I Wayne... erano accecati dalla rabbia. Si impossessarono delle proprietà dei Dumas e li bandirono dalla società, li distrussero. Caleb Dumas... andò in esilio oltreoceano, a far penitenza in una setta religiosa fondata dal santo patrono della sua famiglia. Celestine non si sposò mai e morì zitella. I Wayne... proibirono alla stampa anche solo di menzionare i Dumas. Rinominarono le strade e gli edifici. Il resto della famiglia Dumas dovette cambiare il proprio cognome. I Wayne... cancellarono i Dumas dalla storia della città di Gotham.
    Oswald: Quelli che rimasero della famiglia Dumas... come cambiarono il loro cognome?
    Edwige: Non è così acuto: Galavan. Cambiarono il loro cognome in Galavan. Proprio come il tizio che è candidato a sindaco. Ed è per questo che ho paura di questo pugnale! Lei nuota in cattive acque, signor Pinguino.
    Oswald [sogghignando]: La ringrazio Edwige. È lì che i pinguini prosperano! [Edwige si inchina e se ne va]
  • Bullock [mentre lui e Gordon sono in appostamento, parlando del suo panino]: Sono le cipolle che amalgamano il tutto! La dolcezza e il sapore aspro, dico bene?
    Gordon: Io odio gli appostamenti!
    Bullock: Mmmmh, la metà di un buon lavoro della polizia consiste nello stare seduti quando è già necessario.
    Gordon: Saresti già a capo della polizia! [Bullock si mette a ridere]
  • Gordon: Getta l'arma!
    Luke Garrett: L'ho presa! Mettilo giù!
    Bullock: Garrett, no!
    Bridget: Lasciami andare!
    Luke Garrett[Ultime parole]: Gettalo!
    Bridget: No, lasciami andare! [dà involontariamente fuoco a Garrett, che inizia a urlare dal dolore]
  • Selina [calando una scaletta a Bridgit, dopo che questa è in fuga dalla polizia per aver dato accidentalmente fuoco a un agente]: Bridgit! Bridgit! Vieni, presto! Svelta, seguimi.
    Bridgit: Dove andiamo?
    Selina: A casa.

Episodio 6, Firefly

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  • Selina:[svegliandosi, e trovando Bridgit che spazza il pavimento] Che cosa stai facendo?
    Bridgit: Non riesco a dormire. Non so che fare di me stessa.
    Selina [sospirando]: È questo il punto... dell'essere liberi! Puoi fare qualsiasi cosa tu voglia!
    Bridgit: E cosa dovrei fare? Ho ucciso una persona ieri, non posso tornare a casa, né rivolgermi alla polizia...
    Selina: Devi lasciare la città.
    Bridgit: Come? Non ho nemmeno un soldo.
    Selina [sogghignando]: Nessun problema. Li troveremo.
    Bridgit: Commetteremo un crimine?
    Selina: Cavolo, come sei onesta!
    Bridgit: Credo di non avere scelta, allora. Perché mi stai aiutando?
    Selina: Forse perché mi ricordi me. In versione rincretinita! [Bridgit ride]
  • Butch: E poi Pinguino ha perso la testa. È... è impazzito, più pazzo di quanto lo abbia mai visto. Ha detto che il mandante della retata sono io, che sono un traditore e una spia! E.. e poi si è avvicinato con una mannaia. Io ho cercato di difendermi e lui mi ha colpito! [mostra il moncherino che ha al posto della mano sinistra] Schifoso bastardo!
    Theo: Mh...
    Tabitha: Come hai fatto a scappare?
    Butch: C'era molto sangue, moltissimo. Nel cercare di colpirmi di nuovo è scivolato, io sono scappato. Ho corso... ho corso tanto e... poi mi sono risvegliato in ospedale. Mi dia una chance signor Galavan. Le mostrerò che so fare.
    Theo: Be', mi piacerebbe aiutarti Butch, ma devo dirti che ho vari criminali... con due mani tra i miei collaboratori.
    Butch [agitato]: Non conoscono Gotham come me! Io ho cervello! Lo chieda a chi vuole!
    Theo: Che ne dite ragazze?
    Tabitha: Io lo trovo carino: sembra un orsacchiotto infelice!
    Theo: Suppongo che stia dicendo la verità... quel piccoletto era fuori di testa l'ultima volta che l'ho visto!
    Barbara: È stato crudele con me una volta: mi ha tenuta in ostaggio nel mio appartamento dicendomi cose rivoltanti! Non è così "Manomonca"?
    Butch: È vero signore e le chiedo scusa; gli affari sono affari, no? Per favore: mi faccia lavorare per lei signor Galavan, non posso rivolgermi a nessun altro!
    Tabitha: Oh, sì: potremmo attaccare cose fichissime sul suo moncherino coltelli, mazzuole, altra roba...
    Barbara: Bum! Che ne dite di una mini motosega portatile. eh?
    Tabitha: Ah, sì!
    Theo: Be' allora è deciso: benvenuto a bordo Butch!
    Butch: Grazie signore!
  • [alle persone nella casa d'aste che sta rapinando con Bridgit] E, per la cronaca: fate tutti schifo! (Selina)
  • Bullock: Da rosso a rossa, sappiamo entrambi che sai dov'è Selina Kyle, quindi perché non me lo dici adesso e ci risparmi la seccatura?
    Ivy Pepper: Chi è Selina Kyle?
    Bullock: Cat!
    Ivy Pepper: Cat?
    Bullock: Ascolta Ivy: vuoi che chiami l'orfanotrofio e ti ci faccia tornare? O prendo una barretta di cioccolato e dimentichi che qualcuno ti guarda?
    Ivy Pepper: La barretta.
    Bullock: Ah!
  • Joe Pike [lui e Cale vedono Bridgit nella sua tenuta da piromane e si mettono a ridere] [ultime parole]: Che cosa vuoi fare? Ucciderci?
    Bridgit: Esattamente. [appicca loro fuoco]
  • Gordon [cercando Bridgit sono andati al suo appartamento dove hanno trovato i suoi fratelli carbonizzati]: Qui non c'è.
    Bullock: Maledizione. Ho sempre odiato l'odore del barbecue. [fa per sollevarsi dal corpo di Cale, ma questo lo afferra a una gamba, facendolo urlare terrorizzato]
    Cale [ultime parole]: Puttana…[Bullock lo prende a calci, e Gordon lo trascina via]
    Gordon: Bullock! Ehy!
    Bullock: Che c'è?! Mi ha fatto prendere un colpo! [Cale si affloscia, e Gordon controlla il suo collo]
    Gordon: E ora è morto! Bel lavoro, Bullock!
    Bullock [arrabbiato]: Oh, sì, sono stati i miei calci, o il fatto che era fritto come un taquito! Non è colpa mia.
    Gordon: Ah-ah.
  • Galavan: Potresti avere un futuro qui. Sei un gran lavoratore. E sei leale all'inverosimile.
    Butch: Grazie, capo!
    Galavan: Se solo fossi leale con me.
  • Leslie: Quanti anni hai?
    Selina: Abbastanza per spararti. Se è quello che cercavi.
    Leslie: No, non pensavo a quello. Puoi anche abbassarlo, non ti farò del male.
    Selina: Certo che non lo farai.
    Leslie: Mi chiamo Lee...
    Selina: Lo so... come ti chiami!
    Leslie: Qual è il tuo nome?
    Selina: Sei carina... per essere un medico!
    Leslie: Grazie, anche tu... per essere una criminale!
  • [disperata a Gordon, dopo la presunta morte di Bridgit] Io ho smesso di parlare con te. Non avrei mai dovuto fidarmi di un poliziotto! (Selina)
  • Oswald: Butch! Cos'è successo?
    Butch: Ho trovato tua madre!
    Oswald: Dove?
    Butch: In un magazzino nei pressi del porto. Ma mi hanno scoperto.
    Oswald: Sei un imbecille! Se uccidono mia madre...
    Butch: Non sanno che sono qui! La donna tigre voleva prendersela comoda, mi ha incatenato ma sono fuggito. Dobbiamo andare lì subito!
    Oswald: Sì... sì... ! Bene Butch! Sei stato bravo! La tua lealtà sarà ampiamente ricompensata... te lo giuro!
    Butch: Sì, capo!
    Oswald [facendolo sedere]: Riposati un minuto, io vado a radunare tutti gli uomini.
  • lasciami andare, maniaco! (Kristen Kringle) [Ultime parole]
  • #1 Dottore [portando Bridgit Pike nella Indian Hill]: Cavoli, ha un aspetto orribile.
    #2 Dottore: Hanno detto che è morta. Ma è una bugia: la tuta le si è liquefatta addosso. Ora è antincendio.
    #2 Dottore: Ma smettila!
    #1 Dottore: Sì amico, è antincendio! Per questo l'hanno mandata quaggiù, insieme agli altri mostri. Per gli esperimenti.

Episodio 7, Nygma Vs. Nygma

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  • [Oswald e i suoi uomini sono entrati nel magazzino dove è rinchiusa Gertrude. Mentre Oswald si accinge a liberarla con un taglia-bulloni si accendono le luci ed entrano Theo e Tabitha]
    Theo: E io che pensavo conoscessi il significato della parola "conseguenze"!
    Oswald [arrabbiato]: Conseguenze, sì! Ti garantisco che il significato di "conseguenze" vi sarà molto più chiaro non appena mia madre sarà fuori di qui!
    Tabitha: Ma insieme ci siamo divertite tanto!
    Theo: Mia sorella si affeziona ai suoi giocattoli, quindi insisto affinché resti, e tu sappi che quel taglia-bulloni è inutile. Per uscire da lì... serve questa! [mostra la chiave per aprire la cella di Gertrude]
    Oswald: Molto bene. Butch: spara entrambi la testa e prendi la chiave! [Butch estrae la pistola]
    Gertrude: Oswald...
    Oswald: Madre, mi dispiace. [urlando] Ma quello che ti hanno fatto non è tollerabile!! [a Butch che non sta ancora sparando, mentre Theo gli lancia un'occhiata d'intesa] Ti ho dato un ordine, spara entrambi alla testa! [Butch spara alla testa ai due uomini di Oswald, e poi si avvicina a quest'ultimo] No! No, no, no, no, no, non è possibile. Tu devi obbedirmi! Tu devi farlo!
    Butch: Quei tempi sono finiti. Mi hanno guarito!
    Theo: Tabbi è molto esperta nei protocolli di condizionamento mentale.
    Tabitha: Durante il procedimento viene sempre impiantata una parola d'ordine. Ho soltanto dovuto ricordare a Butch qual era. Ho dovuto fare diversi tentativi.
    Theo: E adesso... eccoci qua!
    [Oswald disperato fa cadere a terra il taglia-bulloni e congiunge le mani in un moto di preghiera]
    Oswald: Ti prego... posso ancora esserti utile. Vedrai!
    Theo: Vorrei tanto che fosse vero.
    Oswald: Uccidimi se devi, ma lasciala andare!
    Gertrude: No!
    Oswald: Ti imploro Theo.
    Tabitha: Non mi sembra un'implorazione.
    Theo: Sì, infatti, non è molto convinto...
    Oswald [inginocchiandosi a terra]: Vi prego... farò qualunque cosa.
    Theo: Almeno è servito a uno scopo.
    Tabitha: Mh.
    Theo: Non imbronciarti, hai ancora l'ex sindaco.
    Tabitha: È così monotono, non fa che lamentarsi...
    [prende la chiave da Theo e apre la cella di Gertrude, la quale corre felicemente ad abbracciare Oswald]
    Oswald [ridendo, guardando Gertrude negli occhi]: Ti avevo detto che sarebbe andata bene! E sarà così! [si sente il rumore di una lama e Gertrude smette di sorridere; allora Oswald si accorge che Tabitha l'ha accoltellata alla schiena] No!! No!! No... [a Gertrude scendono delle lacrime e Oswald la fa sdraiare per terra]
    Gertrude: Oswald... cosa ti succede? Sei così triste...
    Oswald: Non ho niente madre. Non ho niente... ora siamo insieme. Questo è l'importante! È stato sempre così, giusto?
    Gertrude: Fin da quando... eri il mio piccolo bambino... il mio piccolo Cobblepot.
    Oswald [singhiozzando]: Mi dispiace... è colpa mia... ti prego, perdonami, mi dispiace tanto...
    Gertrude [ultime parole]: Per che cosa? Sei sempre stato un bambino così bravo...
    Oswald [piangendo]: No... [la appoggia a terra mettendosi sopra di lei]
    Theo [a Butch, riferito a Oswald]: Uccidilo. Butta pure i corpi... dove vuoi. [lui e Tabitha fanno per andarsene]
    Oswald [alzando furibondo la testa]: Non hai lo... stomaco per uccidermi tu stesso... ? Non mi meraviglia che la tua famiglia sia scappata dalla città... tu discendi da una lunga stirpe di codardi!!
    Theo [sospirando]: Bene, bene... [si avvicina a Oswald e gli punta una pistola contro]... hai un'ultima parola?
    Oswald: Sì, [estrae di nascosto il pugnale dalla schiena di Gertrude] io ti ammazzo!! [lo colpisce al collo e scappa rompendo la finestra]
  • Edward "Cattivo": Sveglia, in piedi!
    Edward "buono": Che cosa ci fai qui? Ti avevo cacciato per sempre.
    Edward "cattivo": Quasi. L'amore di una donna e tutto il resto. Ma sappiamo entrambi com'è andata a finire. Accidenti!
    Edward "buono": È stato un incidente. Non sono quel tipo di uomo! Voglio rimediare all'errore.
    Edward "cattivo": Sapevo che avresti piagnucolato, e forse pensi di costituirti, per fortuna l'altra metà ce l'ho io! Ti piacciono i giochi di prestigio?
    Edward "buono": Cosa?
    Edward "cattivo": Certo che ti piacciono, dopotutto io li adoro! Be', sai una cosa? So far scomparire un corpo. Ah!
    Edward "buono" [guardando il letto vuoto] Lei dov'è? Dov'è il corpo della signorina Kringle?
    Edward "cattivo": Devi aprire quella busta!
    Edward "buono" [leggendo]: "Ho nascosto il suo corpo mentre facevo un sonnellino... avrai bisogno di una mano... quindi cerca le sue iniziali al GCPD". Sei andato dove lavoro ieri sera?
    Edward "cattivo": Veramente ci sei andato tu. Io ero sul sedile del passeggero, per la verità.
    Edward "buono": Come? Tu sei un prodotto della mia immaginazione! Una proiezione di un impulso, niente di più!
    Edward "cattivo": Questo è davvero ingiusto.
    Edward "buono": Davvero ingiusto? Ti sei appropriato del mio corpo mentre dormivo. E hai rubato la mia fidanzata morta.
    Edward "cattivo": Ok, questo è vero. Ma lo sto facendo per il tuo bene. Se fossi in te, e lo sono, mi darei da fare, vuoi trovare il corpo per primo, no?
  • [Silver incontra per la prima volta Selina, e manda via Bruce dalla stanza in cui si trovano con un pretesto]
    Silver: Ora che siamo tra ragazze... permettimi di darti un consiglio: se tornerai da queste parti... non sarà un bene... per te!
    Selina [sbuffando]: Mh? Chi diavolo sei?
    Silver: Sono un'amica di Bruce. La sua unica amica. [Le annusa i capelli e ridacchia] E tu sei solo un rifiuto umano. Ora dimmi una cosa: qualcuno sentirebbe la tua mancanza se un giorno tu... scomparissi? [Selina non risponde e Silver sorride] Credo proprio di no.
    Bruce [rientrando nella stanza]: Ho avvisato Alfred. Di che state parlando?
    Silver: Niente. Cose da ragazze!
  • Selina [a Bruce, riferita a Silver]: Non mi dire che le credi.
    Silver: Eh... come hai detto, prego?
    Selina [a Silver]: Lascia che ti faccia una domanda: da quanto fai la sgualdrina con due facce?
    Bruce: Selina!
    Selina: No, sul serio, cosa stai mirando? È per i soldi vero, non certo per il suo senso dell'umorismo!
    Silver [alzandosi]: È meglio che vada...
    Bruce: No, aspetta.
    Selina: Cos'è, una lacrima? Sei brava!
    Sliver: Mi dispiace. Addio Bruce. [se ne va]
    Bruce: Silver... [arrabbiato, a Selina] che cos'hai fatto?
    Selina: So che non sei un esperto a capire... oh, come dire, le persone…ma quella ragazza porta solo guai. Ti ho appena fatto un favore!
    Bruce: Voglio che tu te ne vada.
    Selina [rimettendo un biscotto nel piatto]: Bene. Come vuoi.
    Bruce: Forse hai ragione. Non sono un esperto a capire le persone. Per tutto questo tempo ho pensato che fossi mia amica. Ma è chiaro che tu non hai idea di cosa significhi. [Selina esce]
  • [Gordon e Bullock sono appostati al di fuori di un ristorante in cui si trova Butch per interrogarlo sul conto di Oswald]
    Bullock: Io dico di aspettare, e vedere se qualcuno può farci entrare, cerchiamo di essere civili. [Si accorge che Gordon è sovrappensiero] Te l'ho detto che pensavo di prendere un gatto?
    Gordon [girandosi a guardarlo e mettendoci un attimo a capire la domanda]: Cosa?
    Bullock: Ehy, come stai, perché non usi la testa per concentrarti?
    Gordon: Scusa! È solo che... tu ci credi alla storia di Galavan?
    Bullock: Queste domande sono al di sopra del mio salario e al di sotto della mia curiosità!
    Gordon: Pinguino è un breckmatico, colpendo Galavan solo per avere la sua alleanza avrebbe solo peggiorato le cose!
    Bullock: Quindi cosa pensi che sia successo?
    Gordon: Ecco... qualche mese fa nessuno sapeva chi fosse Galavan. E ora all'improvviso diventa sindaco? Non succede per caso! Ci vuole un piano! Qualcuno che ti dia una mano!
    Bullock: Uomini come Galavan sono nati in terza base, rubare in casa base è un diritto di nascita!
    Gordon: Rifletti sul tempismo: spunta all'improvviso dopo che il sindaco James è scomparso. Una strage al Gala lo trasforma in un eroe. Pinguino e i suoi tentati omicidi a candidati sindaco lanciano la sua campagna. Tutto quello che è successo finora. Potremmo dire che è stato orchestrato.
    Bullock: La storia che hai raccontato ha uno stile macchiavellico pazzesco, persino per gli standard di Gotham!
    Gordon: Già!
    Bullock: Mh...
  • Gordon [riferito alle armi]: Un gran bell'arsenale, Butch! Stai aspettando compagnia?
    Butch: Il quartiere non è più quello di prima!
    Gordon: Dov'è Pinguino?
    Butch: Dovrei saperlo?
    Bullock: Sei il cagnolino del tuo boss e non sai dov'è il tuo padrone?
    Butch: Non sono il cagnolino di nessuno. Non più.
    Gordon: Provalo! Dicci perché Pinguino ha aggredito Galavan!
    Butch [ridendo]: Io non vi dico niente! E, se non avete un mandato, devo chiedervi di andare via.
    Gordon: Già, peccato che il nostro nuovo sindaco vuole avere delle risposte in proposito, quindi, se ti portiamo dentro... c'è la possibilità che ci resti.
    Zsasz [dall'esterno]: Sono qui... per Gilzean. Chi va via adesso... resta vivo. Chi resta... muore. Avete sessanta secondi per fare i vostri calcoli!
    Scagnozzo [scappando fuori con gli altri uomini]: Scusa Butch!
    Butch [esasperato]: Veramente?
    Bullock: Non c'è onore tra farabutti, eh?
  • Butch [a Gordon che, dopo averlo steso, lo sta ammanettando a un palo lì vicino, mentre al di fuori dell'edificio si sono appostati Zsasz e i suoi uomini inviati da Oswald per ucciderlo]: Che stai facendo?
    Gordon: O ci dici cosa succede con Pinguino, o ti lasciamo con Zsasz!
    Butch: Non potete farlo!
    Gordon: Bullock?
    Bullock: Altroché se possiamo farlo!
    Butch [cedendo]: Galavan diceva a Pinguino cosa fare: eliminare i candidati, incendiare gli edifici, è partito tutto da Galavan!
    Gordon: E perché Pinguino gli obbediva?
    Butch: Aveva rapito la madre di Pinguino, Galavan lo ricattava.
    Gordon [incredulo]: Rapita?!
    Bullock [accorgendosi che Zsasz e i suoi uomini, al di fuori dell'edificio, si preparano ad attaccare]: Jim? Credo che dobbiamo andarcene!
    Butch [riferendosi alla morte di Gertrude]: Non credevo che andasse più in fondo...
    Gordon: In fondo a cosa? [Butch non dice nulla e Gordon lo scuote] In fondo a che cosa? [Zsasz e i suoi uomini iniziano a sparare]
  • Sal Martinez[ultime parole]: Mettilo giù. Girati e metti le mani sopra la testa.
    Tabitha: Come sei risoluto. Mi piace l'uomo forte e sicuro di sè.
  • [Dopo l'attacco all'evento dedicato a Galavan quest'ultimo, scortato da Gordon, fa per correre verso una macchina, ma l'autista viene ucciso da un proiettile, e Gordon si trova a puntare una pistola contro Oswald che a sua volta punta su di loro un fucile]
    Oswald: Ciao Jim! Spostati per favore!
    Gordon: Sai che non posso farlo!
    Oswald [riferito a Galavan]: Lo faresti se sapessi che tipo di uomo è!
    Theo: Gli spari detective!
    Gordon: Oswald, ascoltami: devi metter giù quell'arma adesso!
    Oswald [tremando, con le lacrime agli occhi]: Ha ucciso mia madre Jim!
    Gordon: Lo so! [Galavan lo guarda]
    Theo: Detective Gordon, io le ho appena ordinato di uccidere quell'uomo, e lei deve farlo!
    Oswald [avvicinandosi di qualche passo]: L'ha fatta uccidere davanti a me! Io l'ho abbracciata. Lo vista morire. Lo sai come ci si sente? Diventi un'altra persona!
    Bullock [arrivando alle spalle di Oswald e puntandogli anche lui una pistola contro]: Mi dispiace per tua madre. Ma ora devo chiederti di mettere giù il fucile! Lentamente, subito!
    Oswald [parlando di sé e Galavan]: Uno di noi due morirà stanotte! Sono rassegnato a questa idea! Suggerisco al sindaco di fare lo stesso!
    Gordon: Non farti sparare...
    Oswald [riferendosi al piano dei Galavan di vendicarsi dei Wayne]: Sparami e non saprai qual è la sua ultima mossa! E dovresti conoscerla... perché si tratta di qualcuno che conosci! Qualcuno a cui tieni molto! [Gordon si blocca]
    Theo: Gli spari! [Tabitha spara a Oswald dal tetto, e quest'ultimo, colpito alla spalla, cade a terra; Gordon e Bullock allora tentano a loro volta di sparare a Tabitha, mentre Oswald riesce a salire sull'auto e metterla in moto]
    Bullock [accorgendosi che Oswald sta scappando]: Jim!
    Gordon: Oswald! [sparano all'auto ma Oswald riesce a scappare, e la macchina sparisce nella nebbia]
  • Galavan: Avevo speranza su di lei... la credevo preparata a fare scelte difficili, a fare tutto il necessario per liberare Gotham dai mostri.
    Gordon: Lo sono: è per questo che ho deciso... di cominciare con lei.

Episodio 8, Stanotte è la notte

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  • Gordon: Hai detto che parlerai solo con me: ti ascolto.
    Barbara: Sì... devo dire che... si può avere un caffelatte o non so qualcosa...
    Gordon [interrompendola]: Non è un gioco Barbara.
    Barbara [sorridendo]: Oh... sì che lo è invece... è un gioco in cui tu hai perso. E di brutto!
    Gordon: Non è un gioco.
    Barbara: Ti fa impazzire non è così? Tutta quella indignazione, non avere la possibilità di spuntarla...
    Gordon: Perché sei qua?
    Barbara: Adesso non fare quello calmo e professionale... vacci giù pesante!... Se ti va.
    Gordon:... Non voglio trattarti male. Non lo voglio fare. Voglio aiutarti.
    Barbara: No, io so... che vuoi trattarmi male... quanto basta. Sono stata una ragazza molto cattiva.
    Gordon: No: sei una brava ragazza. Sei malata, tutto qua.
    [Barbara si mette a singhiozzare e Jim le si avvicina e la bacia, di fronte agli occhi di Leslie che vede tutto attraverso il vetro con specchio nella stanza]
    Barbara: Ne ero sicura! Sapevo che avevi ancora sentimenti per me!
    Gordon: Certo che ho sentimenti! Dimmi tutto!
    Barbara: Lo farò!... Ma prima devo farti vedere una cosa... non è lontana, non ci vorrà molto.
    Gordon: Che cosa? Cosa vuoi farmi vedere?
    Barbara: È una sorpresa! Tranquillo, è una cosa bella! Quando l'avrai vista ti prometto che ti racconterò tutto!
    Gordon: Tutto riguardo a cosa? Ti riferisci all'evasione da Arkham? È stato Galavan?
    Barbara [ridacchiando]: Non vuoi sapere la verità?
    Poliziotto: Detective Gordon!
    Barbara: Sarà venuto a dirti che il mio avvocato è qui. Perché non ti prendi cinque minuti per pensarci?
    Poliziotto: Detective Gordon! Il tempo è scaduto! [Gordon esce dalla stanza e Barbara si avvicina al vetro-specchio dietro il quale c'è Leslie]
  • Edward [parlando con il corpo a pezzi e chiuso in una valigia della signorina Kringle che sta occultando in un bosco]: Purtroppo è la migliore sepoltura che le circostanze permettano... ma volevo fare un ultimo pasto insieme. Ero un uomo a pezzi signorina Kringle. Due metà in guerra tra loro... ma grazie a te... ora sono integro! Non ti dimenticherò. Mi prendi di notte e mi lasci di giorno. Non soffri se mi hai ma se non ritorno. Che cosa sono?
    Boscaiolo [arrivandogli vicino di soppiatto]: È una specie di enigma?
    Edward [innervosito]: Non dovrebbe avvicinarsi di soppiatto, non è educato!
    Boscaiolo: Non incontro nessuno qui solitamente.
    Edward [girandosi per prendere qualcosa dal cestino di picnic]: Posso offrirle un mini sandwich?
    Boscaiolo[Ultime parole]: Un cosa? [chinandosi sulla valigia con dentro il corpo di Kringle] Che diavolo c'è lì dentro?...
    [Edward lo colpisce con un badile uccidendolo. Poi urta la gamba dell'uomo, e, capendo che è morto, sbuffa]
    Edward: Bene. Adesso dovrò improvvisare... [si allontana ma prima parla al cadavere] non ti muovere, eh?
  • Barnes: Un perimetro di venti isolati, perquisizione in ogni casa, ufficio e negozio. Entrate in tutto quello che ho detto. Smontiamo solo se troviamo il nostro uomo, [vede Bullock] ehy!! Ti avevo detto di andartene via da qui!
    Bullock: Ah sì? Ho ancora dei ronzii nella testa, non avrò sentito!
    Barnes: Lo ripeto, ed è un ordine: non fai più parte di questa squadra: vattene a casa! [si allontana]
  • [Edward torna al luogo dove ha lasciato i cadaveri della Kringle e del boscaiolo, armato di una lama]
    Edward [parlando col corpo del boscaiolo]: Allora! Dunque... vediamo, se non posso allargare la fossa... dovrò rimpicciolire te! [ridacchia per poi accorgersi che i cibi che aveva lasciato lì sono spariti. Allora si avvicina e prende il piatto vuoto su cui c'è un po' di sangue] Chi si è mangiato il mio sandwich? [Vede che la persona ha lasciato una scia di sangue dietro di sé, e irritato fa cadere il piatto che aveva in mano] Per essere una foresta isolata devo dire che c'è un bel viavai! [parlando con i cadaveri] Vorrà dire che starete più stretti lì dentro! Torno presto! [prende la lama e una torcia e si avvia seguendo la scia]
  • Bruce: Ho parlato con... con il sindaco Galavan stamattina.
    Alfred: Continui.
    Bruce: Vuole che gli vendi le mie quote della Wayne Enterprises, così potrà... sistemare la compagnia... e ripulire Gotham.
    Alfred: Ora capisco. E cosa ancora non mi ha detto?
    Bruce: Lui sostiene... di conoscere l'identità dell'uomo che ha ucciso i miei genitori.
    Alfred: E glielo offre in cambio dell'accezione della compagnia, giusto?
    Bruce: Sì.
    Alfred: Sì, però... non è un'offerta questa, è... un'estorsione.
    Bruce: Non posso prenderlo in considerazione, Alfred!
    Alfred: Non dovrebbe?
    Bruce: C'è una linea sottile... tra un'estorsione e un negoziato!
    Alfred: Sì signorino Bruce, ma è pur sempre una linea!
    Bruce: I miei sono stati uccisi... dalla corruzione che mio padre cercava di fermare! Fino adesso la loro morte è stata inutile, ma... se il sindaco Galavan riuscirà a... se può sistemare la Wayne Enterprises non è mio dovere... morale consentirgli di farlo? È il retaggio di mio padre.
    Alfred: La Wayne Enterprises non è il retaggio di Martha e Thomas Wayne. Il loro retaggio io ce l'ho davanti. È qui con me.
    Bruce [sul punto di piangere]: Alfred, sbaglio a desiderare di metterci una pietra sopra? Io voglio solo... che tutto questo finisca!
    Alfred: No, no, lei non sbaglia. Venga. [Lo abbraccia] Non sbaglia.
  • Gordon: È finita.
    Barbara: Non ancora!
    [Tenta di colpirlo, ma Gordon si difende, e nella colluttazione Barbara rischia di cadere, ma Gordon l'afferra, tenendola]
    Gordon: Resisti. Tieni duro!
    Barbara: Mi dispiace amore. Una pessima fidanzata, eh? Ti amo amore mio. [si lascia cadere]
  • Leslie [parlando di Barbara a Gordon]: Selvi e cespugli hanno attutito la caduta, ha diverse ossa rotte e una commozione cerebrale. È grave. Tutto bene?
    Gordon: Sì.
    Leslie: Non ora, ma... quando sarà tutto finito dobbiamo parlare.
    Gordon: Lo so.
  • Gordon [entrando nel magazzino in cui è rinchiuso il sindaco]: Sindaco James?
    Aubrey James: Mi aiuti, la prego. [Gordon apre la scatola in cui era chiusa la testa del sindaco] Grazie a Dio!
    Gordon: Chi le ha fatto questo?
    Aubrey James: Secondo lei chi?!
  • [Dopo che Edward ha trovato il nascondiglio della persona che gli ha rubato il pranzo si accorge che è Oswald, gravemente ferito, il quale, dopo aver provato a colpirlo con una sbarra d'acciaio, cade in ginocchio ansimando]
    Edward: Oh mio... signor Pinguino?
    Oswald: Aiutami... ti prego!

Episodio 9, Oltre ogni limite

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  • The Lady: Come posso aiutarti?
    Tabitha: Voglio uccidere un uomo, dicono che qui impiegate i migliori.
    The Lady: Ah, sì, io ti conosco... la sorella del nostro illustre sindaco, o dovrei dire ex sindaco! Se non sbaglio anche tu sei piuttosto letale. Perché vieni da noi?
    Tabitha: Ho avuto un incidente, la mia mira è compromessa.
    The Lady: È una questione di affari, personale...
    Tabitha: Fa differenza?
    The Lady: Personale ha un costo extra, ci sono sempre complicazioni!
    Tabitha: Questioni di affari. Uno sbirro.
    The Lady: A me sembra personale. Ad ogni modo... anche gli sbirri hanno un costo extra.
    Tabitha: Bene. Voglio che sia fatto oggi. Che garanzie ho sul risultato?
    Tha Lady: Ti garantirò che io accetto il lavoro, e il lavoro viene fatto! Punto. Credo nella bellezza delle misure estreme. Allora, chi è il fortunato? [Tabitha le porge una foto di Gordon]
  • Edward [a Oswald che si è risvegliato nel suo appartamento]: Salve dormiglione!
    Oswald [agitandosi]: Dove mi trovo?!
    Edward: L'aumento di pulsazioni è di ostacolo al processo di guarigione! [Oswald inizia a gemere, e allora Edward prende una siringa]
    Oswald [urlando in preda al panico]: Ah! Non uccidermi!
    Edward [iniettandogli una sostanza nel collo]: Le faccio in anticipo le mie scuse! [Oswald ricomincia a sprofondare nel sonno] Riposa mio piumato amico! Abbiamo davanti una lunga notte...
  • Leslie: Cercavi questo?
    Gordon: Grazie!
    Leslie: Sei uscito presto stamattina.
    Gordon: Sì, non riuscivo a dormire.
    Leslie: E russavo?
    Gordon: No!
    Leslie: Sei sicuro? Quella specie di cupo brontolio estenuante, a volte si da' la colpa ai vicini... agli aeroplani...
    Gordon: Non russavi!
  • Silver: Non credevo che avresti voluto rivedermi. Quando hai telefonato... tu non credi a quello che dicono di mio zio, vero?
    Bruce: No. Certo che no! Ti ho chiamata perché mi serve il tuo aiuto.
    Silver: Qualunque cosa.
    Bruce: Prima dell'arresto tuo zio mi aveva fatto un'offerta. Voglio che...
    Alfred [entrando nella stanza]: Forza signorino Bruce, in piedi ho comprato un paio di deliziosi rastrelli belli! Suggerisco di uscire a dare... [si accorge di Silver] Signorina St. Cloud. Non mi aspettavo di vederla qui.
    Silver: Salve Alfred.
    Alfred: Allora doveva essere sua l'auto che ho visto attendere sulla strada. Visti i recenti avvenimenti suggerisco che lei ci salga su e si allontani da qui immediatamente.
    Bruce [arrabbiato]: L'ho invitata io, e voglio che resti!
    Alfred: E io le ordino di andarsene!
    Bruce: È casa mia, do io gli ordini!
    Alfred: Ah, è così?
    Silver [alzandosi]: Non fa niente. Non voglio causare dei problemi.
    Alfred: Brava ragazza! Evapora!
    Silver [a bassa voce a Bruce mettendogli di nascosto in mano una chiave]: Mi trovi anche in hotel! [esce e Bruce si rivolge arrabbiato ad Alfred]
    Bruce: Non avevi il diritto di farlo!
    Alfred: Avevo tutti i diritti. Cosa aveva in mente invitandola qui? Oh aspetti, credeva... di poter sapere qualcosa da lei?
    Bruce: Se in quella busta c'era il nome dell'assassino dei miei, valeva la pena tentare!
    Alfred: Be', a mio avviso non c'era niente in quella busta, era solo un trucco per convincerla a vendere la compagnia.
    Bruce: Galavan è intelligente: non si lancerebbe in un'impresa miliardaria senza carte in mano! Lui ha quel nome!
    Alfred: E crede che quella piccola civetta le dirà qualcosa?
    Bruce: Siamo amici.
    Alfred: No, non lo siete. Ottenere informazioni da quella richiede una capacità di ingannare che lei ancora non possiede. È troppo pericoloso.
    Bruce: Vale il rischio.
    Alfred: No. Lei non rivedrà... la signorina St. Cloud e non correrà più dietro quanto dice Galavan.
    Bruce: Tu non hai diritto di decidere per me!
    Alfred: Qualcuno deve farlo. E se dovrò essere il suo carceriere... sarò il suo carceriere!
  • [Oswald si risveglia e si mette seduto all'arrivo di Edward con un vassoio]
    Oswald: Mi hai drogato!
    Edward: Era per il suo bene signor Pinguino. Ha ferite piuttosto estese.
    Oswald: Io ti conosco!
    Edward: Ed. Nygma! Ci siamo visti una volta alla GCPD.
    Oswald: Non sei uno sbirro.
    Edward [ridacchiando]: Oh, no, no! Lavoro per lo scientifico. Lei crede nel destino?
    Oswald [guardandosi il pigiama che ha addosso]: Dove sono i miei vestiti?
    Edward: Oh, li ho buttati, puzzavano! [Oswald tenta di alzarsi ed Edward lo trattiene] Oh no, oh mio... ehm, temo proprio che non se ne possa andare...
    Oswald [arrabbiato]: Prova a sedarmi ancora e ti giuro che...
    Edward: Signore! Lei è un ricercato! Può provare a fuggire, ma non riuscirebbe a fare più di tre isolati! Dovrà stare qui finché non si è rimesso! [Oswald si rimette, riluttante, a letto ed Edward gli porge un vassoio con sopra un bicchiere] Ah... ora beva. [Oswald lo guarda sospettoso] È solo acqua; ci si disidrata quando si rimane a lungo all'aperto. [Oswald respinge il vassoio ed Edward lo appoggia sul comodino]
    Oswald: Che cosa vuoi da me?
    Edward: Prima le parlavo di destino; di recente sono passato attraverso una sorta di "cambiamento"... di che genere si chiederà!
    Oswald: Non me lo chiedo...
    Edward: Ho cominciato ad uccidere! [Oswald lo guarda ed Edward scoppia a ridere per poi fermarsi estasiato] Wow! È così eccitante dirlo ad alta voce!
    Oswald: Quanti ne hai ammazzati?
    Edward: Tre in totale! [Oswald ridacchia] Di due non mi importava, ma... ma una era la... la mia ragazza, la signorina Kringle. Era l'amore della mia vita.
    Oswald: Se hai in mente di uccidermi potresti farlo subito, a questo punto sarebbe quasi un sollievo...
    Edward: Oh cielo, no! No, no, no, no, no! Non ho cattive intenzioni, nei suoi confronti!
    Oswald: E quali sono le tue intenzioni?
    Edward: Vorrei dei consigli! Signor Pinguino... questi omicidi... mi hanno cambiato! E come la farfalla... ho la consapevolezza che a questo punto non possa più tornare ad essere un bruco, e lei è uno dei killer più famosi di Gotham e per questa l'ho portata qui! In parte perché... speravo lei potesse... guidarmi su questa nuova strada!
    Oswald: Oh! Senti amico...
    Edward: Ed!
    Oswald: Quello che è! [si alza e va alla finestra] Il mio impero è a pezzi. Sono un ricercato senza amici. E mia madre... la persona che avevo giurato di proteggere, è morta per colpa della mia debolezza! Credimi quando ti dico che la strada che hai intrapreso non porta che al dolore e macerie! [batte rabbiosamente la mano contro una sbarra lì vicino e si gira] Quindi... ricercato o no... io me ne vado! [cerca di andarsene ma gli cedono le gambe e cade svenuto]
    Edward: Oh mio...
  • Barnes [a Gordon che ha quasi buttato Billy Boy giù dalla finestra]: Sai che non tollero questo tipo di comportamenti. E tu vieni a fare queste stronzate davanti a me?
    Gordon: Mi dispiace signore.
    Barnes: Hai perso il controllo! L'incidente alla chiesa ti ha bruciato il cervello!?
    Gordon: No signore.
    Barnes: Perché se ricordo bene sei finito lì perché hai disobbedito ai miei ordini: ti avevo detto di fare marcia indietro, ma tu mi hai ignorato e sei caduto dritto in un'imboscata!
    Gordon: E alla fine abbiamo messo Galavan dietro le sbarre! A volte dobbiamo forzare la mano.
    Parks: Capitano! [Barnes e Gordon si avvicinano, e vedono, dalle telecamere di sicurezza, alcuni uomini armati che stanno entrando nell'edificio in cui si trovano, e uno spara a una delle telecamere]
    Billy Boy [ridacchiando]: Il mio datore di lavoro ha un rigido protocollo: se il primo non ha successo... ne manda altri finché il lavoro non è eseguito. Nessuno di voi uscirà vivo da qui.
  • Billy Boy [a Gordon, che gli sta puntando una pistola contro, mentre lui tiene la Parks in ostaggio con un coltello]: Io me ne vado.
    Gordon: Non succederà.
    Billy Boy[Ultime parole]: Prova a fermarmi... e le stacco la sua bella testolina!
    Gordon: Sai cosa sembrano quegli occhiali? [gli spara alla faccia uccidendolo] Il centro del bersaglio.
  • Edward [mostrando a Oswald una persona interamente legata e con la testa chiusa in un sacco]: Tà-da!
    Oswald: Chi è?
    Edward: Lui è il signor Leonard! Ieri diceva nel sonno che Galavan ha ucciso sua madre.
    Oswald: Davvero?
    Edward: Sì... Il signor Leonard... lavora per Galavan. Lavorava, prima del suo arresto, ovvio.
    Oswald: Arresto?!
    Edward: Il detective Gordon ha arrestato Galavan! Per il rapimento del sindaco James! È al Blackgate! [Oswald fa alcuni versi di stupore non troppo entusiasti] Credevo che le avrebbe fatto piacere...
    Oswald: Non ha più importanza ormai. Perché lui è qui?
    Edward: Un regalo per lei.
    Oswald: Esattamente cosa dovrei farci con... Leonard?
    Edward: Ucciderlo! Ritenevo carino punire qualcuno per la morte di sua madre. Magari... la tira un po' su di morale! No? [Oswald si alza, prende il coltello che gli porge Edward e si avvicina a Leonard; poi lascia cadere il coltello e si gira verso Edward]
    Oswald: Ho chiuso! Ho bisogno di riposo. Dopodiché lascerò Gotham per sempre. [torna a sdraiarsi a letto]
    Edward [parlando con Leonard]: Credevo che le saresti piaciuto... che ne faccio di te? [comincia a trascinarlo da qualche parte, per poi sentire che Oswald sta canticchiando una musica, allora sorride colto da un'idea]
  • Oswald [a Edward che sta suonando e cantando una canzone al pianoforte]: Perché questa canzone?
    Edward: Porto lacrime ai tuoi occhi e faccio risorgere i morti. Prendo forma in un istante e duro tutta una vita. Che cosa sono?
    Oswald: Un ricordo. E allora?
    Edward: Stava cantando questa sotto le coperte. Ho pensato che significasse qualcosa per lei.
    Oswald [commuovendosi sempre di più man mano che racconta]: Tutte le sere da piccolo... mia madre mi cantava questa canzone prima di a... andare a letto. Tutte le volte... mi diceva... "Oswald... non dar retta agli altri bambini. Tu sei bello. E intelligente. E un giorno diventerai un grande uomo". [si mette a piangere] E me lo diceva continuamente... ora non ho che questo: dei ricordi. E sono come stilettate nel cuore.
    Edward: Non per sempre. [gli mostra un paio di occhiali] Erano della signorina Kringle. Tutto quello che mi resta per ricordarla... ma quando li guardo non provo tristezza ora. Provo gratitudine, e sai perché?
    Oswald: No. E non mi interessa. Questa piccola visita è conclusa. [si alza dal letto] Ti porgo i miei omaggi. [gli fa un inchino beffardo] Adieu! [fa per andarsene ma Edward gli sbarra la strada]
    Edward: Signor Pinguino... per certi uomini l'amore è fonte di forza, ma per me e lei sarà sempre la debolezza più rovinosa.
    Oswald: Fammi passare, "Ed"!
    Edward: Per noi è meglio essere liberi da questo peso!
    Oswald [seriamente arrabbiato]: Che cosa hai detto?!
    Edward: L'ha detto lei stesso: "Mia madre è morta per colpa della mia debolezza"! Ma quello che deve capire ora è che è proprio sua madre a renderla fragile!
    Oswald [afferra un coltello e glielo punta sul collo, mettendosi ad urlare]: Mia madre era una santa! L'unica persona che si sia mai interessata a me, e ora se n'è andata! E non mi è rimasto più niente!
    Edward [restando impassibile, con Oswald che continua a tenergli il coltello sul collo]: Un uomo che non ha niente da amare... è un uomo che non scenderà mai a patti! Un uomo che non potrà... essere tradito, un uomo che non risponde a nessuno! Tranne che a se stesso! E questo è l'uomo che vedo davanti a me! Un uomo libero! [Oswald abbassa il coltello ed Edward glielo prende e chiude]

Episodio 10, Il figlio di Gotham

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  • Leslie [a Gordon, appena rientrato dal funerale della Parks]: Ciao.
    Gordon: Ciao.
    Leslie: Bagnato fradicio... ti va di parlarne?
    Gordon: Katrine Parks aveva ventitré anni. Era in polizia da un anno. Oggi l'abbiamo seppellita. Perché quando ne ho avuto l'occasione... non ho fatto quello che andava fatto.
    Leslie: Jim...
    Gordon: Un assassino uccide quattro agenti. Mi sfida a premere il grilletto e non lo faccio. Come me lo spieghi?
    Leslie: Quell'uomo era tuo prigioniero, non avevi scelta!
    Gordon: La scelta l'avevo.
    Leslie: Sì. Scegliere tra difendere la legge e diventare un giustiziere. E hai scelto bene.
    Gordon: Katrine Parks secondo te mi approva? E la sua famiglia? Ho visto Galavan oggi.
    Leslie: E allora?
    Gordon: Vuoi sapere se ho chiesto alle guardie di spegnere le telecamere? No. Ma lo avrebbero fatto. Galavan ha di fatto ucciso la Parks, la Essen e una dozzina di altri colleghi, ciò nonostante se ne sta lì. Sorridente, vivo e vegeto!
    Leslie: Sì, ma domani Aubrey James si presenterà davanti al Gran Giuri e denuncerà il rapimento e le torture inflitte da Galavan. E lo rinchiuderanno in galera per un bel pezzo.
    Gordon: Ah, lo spero. Ma per come ha reagito... non è uno che si aspetta dieci anni di prigione! Ho... ho un brutto presentimento.
    Leslie: Jim è finita! E tutto grazie a te! Ora vieni a letto. Ordine del medico!
  • 'Edward [parlando al telefono]: Ancora? Hai provato a disistruirlo? Che ci hai gettato, si può sapere?! [arriva Leslie e riattacca] Dottoressa Thompkins, che cosa desidera?
    Leslie: Ciao Ed, questa è l'autopsia del monaco, Jim ha chiesto un esame più sociologico.
    Edward: Interessante. Il bisogno di infliggersi un dolore del genere... c'è qual cos'altro?
    Leslie: No. [Fa per andarsene ma si rigira verso Edward] Sì anzi: poco fa eri al telefono con Kristen?
    Edward: Cosa?
    Leslie: Scusa, mi sembrava che parlassi con qualcuno a casa e ho pensato che...
    Edward: Parlavo con il mio idraulico.
    Leslie: Oh. Ma hai notizie di Kristen? Ho saputo che sta male e vorrei passare a trovarla...
    Edward: Ah, non è vero non sta male per niente: ha mentito. A tutti quanti. Ho scoperto invece che è fuggita. Con l'agente Dougherty.
    Leslie [incredula]: È andata via da Gotham con Dougherty?
    Edward: Mh.
    Leslie: Ma lui la maltrattava.
    Edward [sorridendo in modo forzato]: L'amore.
    Leslie: Sono esterrefatta. [suona il telefono di Edward ma lui lo ignora] Che fai non rispondi?
    Edward: No non voglio. [Leslie continua a fissarlo perplessa ed Edward si mette a singhiozzare]
    Leslie: Oh, Ed. Sarai distrutto.
    Edward: In questo momento mi sto concentrando sul lavoro!
    Leslie: Se hai bisogno di parlarmi dimmelo.
    Edward: Grazie, per me vuol dire tanto! [Leslie si allontana, ed Edward alza la testa. In quel momento riprende a suonare il telefono ed Edward, irritato, risponde] Pronto?!
    Oswald [nell'appartamento di Edward, frugando nel suo frigorifero]: Dov'è la senape piccante? Spero tu non l'abbia finita... ah! L'ho trovata! [riattacca ed Edward, attaccando a sua volta, alza gli occhi al cielo esasperato]
  • Silver [chiamando Bruce che è stato portato da Tom nella stanza accanto per essere torturato]: Bruce...
    Tom [rientrando nella stanza pulendo un coltello]: Be'... se non altro... oggi avrò maggiore e doveroso rispetto per dei giovani miliardari! Il ragazzo è più duro di quanto non sembri, e non sapeva niente!
    Silver: Cioè, è morto?
    Tom: No. Non ancora... ma questo, diciamo... dipende da te.
    Silver: Te l'ho detto: mio zio non mi ha detto niente!
    Tom: Insisti con questa storia?
    Silver: È la verità! [alzando la voce perché Bruce la senta] Bruce, mi dispiace, io non so niente!
    Tom: Sai che ti dico? Tu non mi piaci. Il giovane Wayne... lui almeno un po' di fegato ce l'ha! Ma tu... sai quando conosci qualcuno e non scocca la scintilla? Questo mi è successo con te. Ed è la ragione... per cui sarà molto più facile.
    Silver: Cosa vuoi fare?
    Tom: Mi voglio assicurare che tu mi stia dicendo la verità.
    Silver [cambiando tono di voce e dimostrando la sua vera faccia aggressiva]: Toccami e mio zio ti farà sventrare! Tutti quelli che ami moriranno soffrendo! Ne ho avuto abbastanza... lasciami andare subito!
    Tom: Era ora! Piacere di conoscerti signorina! Sapevo che c'era qualcosa lì dentro!
    Silver: Oltre che brutto sei anche sordo? Ti ho ordinato di lasciarmi andare!
    Tom: Ti ho sentito principessa!
    Silver: Cosa vuoi fare? [Tom si accinge a tagliarle le dita] Fermo! Malone! È Malone!
    Tom: Che hai detto?
    Silver: Malone. È quello il nome... dell'uomo che ha ucciso i genitori di Bruce Wayne!
    Tom: Tuo zio te l'aveva detto!
    Silver: Non oggi, un altro giorno, quando l'ho scoperto!
    Tom: Malone è un cognome comune!
    Silver: Il nome comincia con la M. È tutto quello che so! Fermo!!
    Tom: Sai una cosa? Questa volta ti credo... [alzando la voce] può bastare?
    Bruce [entrando nella stanza con Selina]: Sì. Basta.
    Selina [a Silver che gli fissa esterrefatta]: Ciao... ti ricordi di me? Sono il rifiuto umano!
    Silver: Bruce... che succede?
    Selina: Secondo te imbecille? Ti ha fregata! Ma se fosse stato per me... te l'avrei staccato qualche dito! Ti sei rammollito, Tom?
    Tom: Bah, Cat!
    Bruce [a Tom avvicinandosi per pagarlo]: Grazie!
    Tom: Io la ringrazio signor Wayne. Bello fare affari con lei. Scusi per gli schiaffi. Ve la cavate da soli con questa qui o volete magari che...
    Selina: No, tutto a posto.
    Tom: Signor Wayne. Ragazzi! [lui e i suoi uomini se ne vanno]
    Bruce [a Silver]: Sarai molto confusa adesso. Avrai mille domande che ti frullano in testa.
    Silver: Bruce, ti prego, io...
    Bruce: Sta' zitta! Mi fidavo di te Silver. Anche dopo l'arresto di tuo zio ti consideravo mia amica! È stata Selina a farmi aprire gli occhi.
    Selina: Non ho mai creduto alla tua messinscena!
    Bruce: È entrata in casa tua e ha trovato... il fascicolo che avevi su di me. Era chiaro che dovevi convincere a vendere, che tutta la tua famiglia era corrotta. Ma dovevo capire cosa sapeva tuo zio sulla morte dei miei. Ora lo so.
    Silver: Bruce! Aspetta... quel nome è falso! L'ho inventato per fermarvi.
    Selina: Curioso: ti sei inventata quel nome... quando eri sotto il suo coltello... . e non quando Bruce veniva torturato!
    Silver [avvicinandosi furibonda a Selina]: Senti puttanella, io... [Selina estrae un coltello]
    Selina: Prego! Provaci dai!
    Silver [sospirando e rivolgendosi a Bruce]: Hai ragione su mio zio. Lui è come tutti lo descrivono. O peggio... quando saprà cosa ti ho rivelato... vorrà uccidermi!
    Bruce: Tu hai finto di essermi amica! Addio Silver. [lui e Selina fanno per andarsene]
    Silver: Bruce... ma le cose che mi hai detto oggi... io ho creduto.
    Bruce: Bene. Questo volevo.
    Silver: Bruce, non puoi fare così: non è da te!
    Bruce: Questo lo pensi tu!... Ma ti sbagli. [lui e Selina se ne vanno]
    Silver: Bruce... Bruce... . Bruce!
  • Selina: [riferita a Silver] Senti... quando le hai sussurrato all'orecchio... pr-prima che lei andasse dallo zio, che cosa le hai detto?
    Bruce: Vuoi sapere che le ho detto?
    Selina: Senti, se non vuoi dirmelo ti saluto ed esco...
    Bruce: Le ho detto che non ho mai c0onosciuto una come lei. Che le avrei affidato la mia vita. E che... mi sentivo legato a lei in un modo che non riuscivo a... a spiegare, ma che non sarebbe cambiato. Mai. I migliori bugiardi dicono la verità.
    Selina: Ed era tutto vero?
    Bruce: Sì. Ma non mi riferivo a lei.
  • [Gordon viene schiaffeggiato da un poliziotto corrotto da Galavan e si risveglia incatenato nei pressi del porto]
    Galavan: Guarda guarda... quante cose possono cambiare in un giorno! Ora tu sei prigioniero e io sono libero! La ruota della fortuna gira e rigira!
    Gordon: Quei poliziotti...
    Galavan: Brava gente che sa capire dove soffia il vento. Senti, abbiamo una finestra molto stretta, io devo andare da una parte e tu devi morire, ma so che hai delle domande da farmi, perciò...
    Gordon: I monaci: loro... lavorano per te?
    Galavan: Da secoli... L'Ordine di St. Dumas ha protetto la mia famiglia. Sono stati una luce... in un mondo oscuro. Vuoi sapere un segreto? Theo Galavan... è una maschera. Io mi chiamo Dumas e la mia famiglia ha costruito questa città dal nulla. Ma siamo stati traditi, cacciati via. Cancellati.
    Gordon: E solo per questo allora? Era vendetta?
    Galavan: No. Noi facciamo tutto questo per una redenzione. Il terreno sul quale poggia Gotham è avvelenato dai gravi torti subiti dai miei antenati, e io farò giustizia!
    Gordon: Uccidendo nove persone a caso? Tu sei folle!
    Galavan: Ah! Io comprendo il tuo punto di vista: riti con sacrifici umani, gente che indossa la tonaca. [ridacchiando] Eh, che sciupi la profezia, sì è un po' troppo! Ma è la fede in se'! È lei che conta detective, la fede conferisce forza, uno scopo. E le vittime non sono casuali.
    Gordon:... Il figlio di Gotham...
    Galavan: Addio James. Non ce l'avrei fatta senza di te! [sembra andarsene ma poi si ferma e si gira ridendo] Ah, ma che diavolo! Qualche minuto ce l'ho, slegatelo! [i poliziotti slegano Gordon che lo guarda sospettoso] Dai Jim, vediamo che sai fare! Salva Gotham. [Gordon si lancia contro di lui ma Galavan para tutte le sue mosse e lo stende, per poi rivolgersi ai poliziotti] Uccidetelo. Ma lentamente. [si allontana]
  • Oswald [a Gordon, steso a terra, dopo che lui e Gabe lo hanno salvato dai poliziotti che lo stavano pestando]: Ciao Jim! Per tua fortuna... Gabe aveva fatto seguire Galavan! Ora dimmi... dove sta? Dov'è Galavan? [Gordon, intontito non risponde, e lui si mette ad urlare] Dimmelo!! Dov'è andato Galavan?? [furioso lo prende a schiaffi]
  • Galavan: Hai dimostrato fegato... e ingegno ragazzo mio. Ora però è tutto finito.
    Bruce: Che cosa vuole?
    Galavan [estraendo un coltello]: Voglio la tua vita... non è evidente?

Episodio 11, Colpo di grazia

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  • [Gordon si risveglia nell'appartamento di Edward, che sta cantando al pianoforte una canzone con Oswald]
    Gordon: Che diavolo... ?!
    Oswald: Finalmente! Come ti senti?
    Gordon: Be', non un granché. Nygma?
    Edward: Salve!
    Oswald: Una lunga storia. È un amico!
    Gordon: Un amico...
    Oswald: Non c'è di che, a proposito. Non ti abbiamo salvato perché ci ringrazi, no.
    Gordon:' Già... grazie lo stesso!
    Oswald: No davvero! A che servono gli amici? Ti avevano ridotto piuttosto male. Quel Galavan è imprevedibile, vero?
    Gordon: Sì infatti. [si alza]
    Oswald: Mmh, sei libero di andare, è ovvio Jim, un disperato fuggiasco braccato dalla legge; ma io ti supplico: siediti. E rifletti. [Gordon lo guarda] Tu e io condividiamo un legame... con Theo Galavan. Una passione se vuoi. Se mai c'è stato un momento per collaborare... quel momento è ora.
  • [Leslie, indirizzata da Edward va nel suo appartamento trovando Oswald e i suoi scagnozzi che si preparano ad andare contro Galavan, mentre Gordon la prende da parte]
    Gordon: Lee...
    Leslie: Che diavolo stai facendo?
    Gordon: Voglio che te ne vada dalla città. Gli uomini di Pinguino ti porteranno fuori dallo Stato. Le acque saranno piuttosto agitate qui per un po'.
    Leslie: Agitate?
    Oswald: Faremo la guerra a Galavan!
    Leslie: Ti ha dato di volta il cervello?!
    Oswlad: Posso assicurarle signorina... [Gordon gli fa cenno di interrompersi]
    Gordon: Deve essere fermato Lee.
    Leslie: Fermato da te? E... da queste persone?
    Gordon: Deve essere fermato!
    Leslie: Hai proprio deciso di autodistruggerti? Ti ho così mal giudicato, sei solo un folle!
    Gordon: Certo che no!
    Leslie: Sei ricercato dalla legge, vuoi attaccare il sindaco insieme a depravato sociopatico [Oswald], e questa non è follia?
    Oswald [offeso]: Guardi che la sento!
    Leslie: Ssh, silenzio! [a Gordon] Jim, non fare questo. Andiamo via insieme dalla città, non mi interessa sapere cos'hai fatto finora, o cosa devi fare, andiamo via!
    Gordon: Non posso!
    Leslie: Jim, ti prego!
    Gordon: Non posso, non posso lasciare che Galavan l'abbia vinta!
    Leslie: Sono incinta. [Gordon espira dalla sorpresa, mentre Oswald, alza gli occhi al cielo sospirando esasperato]
  • Alfred [discutendo al GCPD con Lucius Fox e Bullock, dopo che Barnes ha rifiutato di fare un'irruzione da Galavan per salvare Bruce, per assenza di prove]: Senta Bullock, mi serviranno delle bende pulite, e poi mi servirà un'auto e... un paio di pistola.
    Bullock: D'accordo.
    Lucius: Che cosa vuole fare?
    Alfred: Non ho scelta... e non ho tempo. Vado a trovare qualcuno.
    Bullock: Io vengo con lei!
    Lucius: Due uomini non basteranno, ma la violenza non è il mio mestiere.
    Bullock: No, due uomini non bastano!
    Lucius: Mi unirei volentieri, ma immagino che un dilettante non sia d'aiuto, sia anzi, più d'impaccio.
    Alfred: Questo è vero, ci serve Jim Gordon, lui è perfetto per queste cose. Dov'è?
    Bullock: Sì, dov'è Jim Gordon? È una lunga storia, ma nessuno lo sa. [Edward, lì accanto li sente e ridacchia] Qualcosa di buffo, Ed?
    Alfred: Lei sa dov'è Gordon? [Edward non risponde e i tre gli si avvicinano]
    Bullock: Allora?
    Alfred: Forza, dica quello che sa!
    Edward: Ah, ehm... un piatto brillante, un focolare fiammante, un posto che lasci mai! Dove sono?
    Alfred: Cosa??
    Lucius: La casa. Quale casa, la sua? Gordon è a casa sua?
    Edward [esitando]: No. Sì... lei chi è?
  • Oswald [salutando Gordon e Leslie che stanno per lasciare Gotham]: Buona fortuna vecchio amico. Ci vediamo in giro.
    Gordon: Spero di no! Addio Pinguino.
    Oswald: Addio signorina Thompkins. Non pensi troppo male di me; siamo quello che siamo.
  • [Dopo l'irruzione dei protagonisti nella sala in cui stavano per compiere il sacrificio di Bruce] Sacrilegio!! (Padre Creel)
  • Gordon [dopo la battaglia, riferendosi a Padre Creel che è ancora vicino a Bruce con un coltello in mano]: Butta quel pugnale: è finita!
    Padre Creel [ultime parole]: Non è mai finita! [cerca di scagliarsi su Gordon ma viene ucciso da un colpo di pistola; girandosi, tutti vedono Bullock con in mano la pistola, giunto solo quel momento per la salita sfiancante]
    Bullock: Erano un sacco di scale!
  • Galavan [a Tabitha e Silver tirando fuori due paracaduti nell'attico in cui si sono nascosti mentre i protagonisti combattevano contro l'ordine di St. Dumas]: C'è un solo modo per uscire ora: lanciarsi.
    Tabitha: Ce ne sono solo due!
    Galavan: Oh... già. Silver non viene. Mi prendo solo un momento tesoro. Per esprimere la mia profonda... delusione... delusione nei tuoi confronti.
    Tabitha: Theo, lasciala perdere!
    Galavan: Silenzio! [Silver si mette a piangere e Theo le si avvicina per strangolarla, ma Tabitha lo colpisce dalle spalle facendolo cadere a terra]
    Tabitha: Va' all'inferno!
    Theo [facendo per alzarsi e vedendo che Tabitha sta mettendo il paracadute a Silver]: Ma cosa... ma cosa stai facendo?
    Tabitha: Non lo so più chi sei!
    Galavan: Per favore, è un comportamento così ridicolo... [Tabitha lo colpisce ancora]
    Tabitha: È molto semplice fratello, tu hai perso! È tempo per me di essere il numero uno! Spiacente! [spinge Silver dalla finestra e si butta anche lei; Theo si affaccia e le vede planare via]
    Galavan: Tabitha!!
  • [Gordon viene arrestato con Theo da Barnes, ma in quel momento giungono Oswald e i suoi uomini che stendono Barnes e il poliziotto che lo accompagnava; allora Gordon punta una pistola su Oswald che alza le mani]
    Oswald: No, no, no, no, nessuno spara! Siamo tutti amici qui!
    Gordon: Amici un cavolo!
    Oswald: Le mie scuse per questo! Ma tant'è, ormai è fatta! Sono ancora vivi, è qualcosa! Ora rifletti Jim: cosa vuoi fare? Io ti ucciderò se devo, pur di avere lui! Dimentica che quell'uomo... ti ha messo contro Barbara Kean, dimentica che ha quasi ucciso la madre di tuo figlio... dimentica la vendetta. Pensa al bene più grande. Pensa a Gotham: lui ha il giudice nelle sue mani, miliardi di dollari a disposizione; sei al cento per cento sicuro che non se la caverà anche questa volta? Sei sicuro Jim? Pensa a Gotham!
  • Alfred [riferendosi alla malvagità dei Galavan]: Questo, signorino Bruce, credo rientri a pieno titolo nella categoria dei "Glielo l'avevo detto"!
    Selina: Glielo avevo detto anch'io Alfred!
    Bruce: Grazie a entrambi per l'aiuto ma avevo già un mio piano di fuga! [Selina e Alfred si lanciano un'occhiata complice e Selina sorride rassegnata]
  • Gordon: È finita!
    Leslie: Sì?
    Gordon: Sì!
    Leslie: Bene.
    Gordon: Vuoi sposarmi? [Leslie lo guarda sorpresa]
  • Medico [portando un sacco con al suo interno un corpo]: A lei signorina Peabody, carne fresca dall'obitorio!
    Peabody: Un po' di rispetto! Il professor Strange nutre grandi speranze in questo! [apre il sacco in cui c'è il cadavere di Galavan con in bocca un ombrello che gli ha infilato Oswald]
    Medico: Ah...
    Peabody: Ecco una cosa insolita.

Episodio 12, L'ira dei cattivi

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  • Gordon [all'interrogatorio per l'omicidio di Galavan]: Dopo... aver perlustrato i dintorni... io, insieme ad Alfred Pennyworth e Selina Kyle, siamo stati in grado di individualizzare il rapito, Bruce Wayne.
    Harvey Dent: Dove si trovava?
    Gordon: Nella resistenza di Theo Galavan.
    Harvey Dent: Fu allora che aprì il fuoco?
    Gordon:' Sì. Abbiamo eliminato la minaccia rappresentata da Padre Creel e i suoi uomini. E siamo riusciti a liberare Bruce Wayne.
    Harvey Dent: Poi da solo si mise alla ricerca di Theo Galavan?
    Gordon: È esatto.
    Harvey Dent: E lo trovò?
    Gordon: Sì.
    Harvey Dent: Ha ammanettato Galavan?
    Gordon: No.
    Harvey Dent: Perché no?
    Gordon: Il capitano Barnes e l'agente Warges sono sopraggiunti e mi hanno dichiarato in arresto.
    Harvey Dent: Questo perché, al momento dei fatti, quattro settimane fa, lei era un ricercato...
    Gordon: Sulla base di un equivoco!
    Harvey Dent: Poi cos'è accaduto?
    Gordon: Oswald Cobblepot e... due dei suoi scagnozzi sono sopraggiunti e hanno tramortito l'agente Warges e il capitano Barnes. Cobblepot è quindi fuggito portandosi via Galavan.
    Harvey Dent: E lei seguì Cobblepot e i suoi uomini, giusto?
    Gordon: Sì, ma non fui in grado di rintracciarlo.
    Harvey Dent: A quel punto decise di lasciare la città prima che la polizia potesse interrogarla?
    Gordon: Sì, per quello non ho scuse. Anche se devo dire che... ero preoccupato per la sicurezza della mia fidanzata. Mi aveva informato... quello stesso giorno che era incinta.
    Harvey Dent: Congratulazioni!
    Gordon: Grazie!
    Harvey Dent: Detective Gordon... a poche ore dal vostro incontro Theo Galavan è stato ritrovato morto, il corpo martoriato. Era presente al momento del suo omicidio?
    Gordon: No, non c'ero.
    Harvey Dent: Ha delle informazioni sul caso che non ha condiviso con noi?
    Gordon: No, non ne ho.
    Harvey Dent: Detective, ha qualcosa a che fare con l'omicidio di Theo Galavan? Detective risponda alla domanda. È coinvolto nell'omicidio di Theo Galavan?
    Gordon: No, non lo sono.
  • Bullock [a Gordon, appena tornato al lavoro, dandogli dei fascicoli]: Ah, meno male che sei qui: un caso piuttosto strano.
    Gordon: Tutto qui? Niente abbracci, baci di benvenuto?
    Bullock: Non ti meriti queste labbrucce! Da come la vedo io hai brigato per prenderti un mese di ferie pagate, bastardo, e poi... il capitano mi fa pressione su questo!
    Gordon: Ah sì? Che cos'è?
    Bullock: Non l'hai sentito? Qualcuno stanotte ha congelato una nostra agente. L'ha uccisa.
    Gordon: Congelata?
    Bullock: Sì, te l'ho detto che era strano. [alzandosi] Andiamo, Nygma ci aspetta.
  • [Rispondendo a Gordon che gli ha chiesto l'origine del suo rapporto con Oswald] Ho trovato il signor Cobblepot ferito, in gravi condizioni, nei boschi; l'ho portato da me e l'ho curato. Mi doveva la vita, perciò gli ho creduto quando mi ha detto che aveva cambiato vita. È stato uno sbaglio innocente. (Edward)
  • [Ai poliziotti del dipartimento che applaudivano per la cattura di Oswald] Silenzio! Cosa siete, un branco di cheerleader?! Questo non è un gioco! È il nostro lavoro! [riferendosi a Oswald portandolo dietro le sbarre] E questo... esemplare, non è altro che un ennesimo, triste, patetico rifiuto. Ce ne sono montagne di lui là fuori. Montagne! Quindi finitela di sventolare pon-pon e andate a prenderne qualcuno! (Capitano Barnes)
  • Barnes [interrogando Oswald]: Dimmi cos'è successo a Galavan quella notte.
    Oswald: Be'... sono accadute tante cose.
    Barnes: Perché non cominci dal momento in cui mi hai messo fuori gioco con quel vaso?
    Oswald: Mi dispiace per quello. Era un così bel vaso!
    Barnes [restando impassibile]: È il mio sguardo divertito. Continua a parlare!
    Oswald: Ho portato Galavan al fiume e l'ho ucciso. Lentamente.
    Barnes: Confessi l'omicidio?
    Oswald: Sì, esatto. Ne vado fiero. Non sono un criminale sa? Sono solo... [Sorride] un pazzo!
    Barnes [alzandosi]: Cos'ha fatto Gordon?
    Oswald: Cos'ha fatto quando?
    Barnes: Cos'ha fatto dopo che tu mi ha tramortito?
    Oswald: Lui cosa dice di aver fatto?
    Barnes: Lo sto chiedendo a te. [Oswald fa un sorrisetto]
  • Nora [svegliandosi]: Ho fatto un sogno su di te. Eri in quel bungalow rosso sulla spiaggia. Ti ricordi?
    Victor Fries: Me lo ricordo, sì. Sei estati fa. Sembravi una star del cinema.
    Nora: Hai l'aria stanca.
    Victor Fries: Il lavoro.
    Nora: Come sta andando?
    Victor Fries: Bene. Bene... più lentamente del previsto ma bene.
    Nora: Dimmi.
    Victor Fries: Sto avendo problemi con la rianimazione. Devo trovare il giusto rapporto tra... elio liquido e glicerina crioprotettiva.
    Nora [sorridendo]: Ti dispiacerebbe tradurmi il tutto?
    Victor Fries: Vuol dire... che posso congelarti come programmato. Abbassare la tua temperatura a duecento gradi sotto lo zero e così impedire alla malattia di ucciderti.
    Nora: Ma?
    Victor Fries: Non il processo inverso. Non ancora. Ma ci riuscirò! [Nora fa una faccia affranta] Mi dispiace.
    Nora: No, non è questo. Penso a tutti quei topi su cui conduci gli esperimenti.
    Victor Fries: Non sentono niente. Mi serve solo più tempo. Un po' più di tempo. Troverò un modo. Te lo prometto. [la bacia]
  • Edward [per attirare l'attenzione di Oswald chiuso nella prigione]: Psst! Psst!
    Oswald [girandosi]: Ed?
    Edward: Ssh, non guardarmi, non dovrei parlarmi con te! Va tutto bene? Hai un'aria impaurita.
    Oswald: Confesso di... essere stato meglio!
    Edward: Posso fare qualcosa per te?
    Oswald: Sono inaiutabile. Scordati pure di me. [ricordandosi una cosa] Ma... se tu volessi... occuparti della tomba di mia madre ti sarei molto grato. Se tu potessi andare a trovarla... dille che la penso.
    Edward: Lo farò.
    Oswald: A lei piacciono i mughetti.
    Edward: Andrò e... le porterò dei mughetti, ok?
    Oswald [commosso]: Grazie.
    Poliziotto: In piedi Cobblepot!
    Oswald: Che succede? Dove mi portate?
    Poliziotto [ammanettandolo]: Arkham. Sei pazzo, giusto? [lo porta via e Edward si allontana]
  • Victor Fries [al farmacista, per prendere altra medicina, sotto forma di pillole, per Nora]: Mi serve un altro flacone.
    Farmacista [gli fa cenno di aspettare e finisce di arrotolare della stoffa]: Il prossimo!
    Victor Fries [mettendo sul bancone il flacone vuoto delle pillole]: Un altro flacone di queste.
    Farmacista: Ha la prescrizione medica?
    Victor Fries: Ho il flacone.
    Farmacista: Non è la medesima cosa. Giusto?
    Victor Fries: La prego è importante.
    Farmacista: La prescrizione originale non prevede un secondo flacone. Senza una nuova prescrizione non credo di poterla accontentare.
    Victor Fries: Queste pillole sono per mia moglie. È... è malata, soffre enormemente.
    Farmacista: Tutti quelli che vengono qui soffrono e sono malati. Si faccia fare una nuova prescrizione e lei avrà le sue pillole.
    Victor Fries: Mi dia queste pillole.
    Farmacista: No!
    Victor Fries [furibondo, lanciandogli contro il flacone vuoto]: Figlio di puttana!
    Farmacista: Fuori di qua! Esca subito! Se ne vada prima che chiami la polizia, mentecatto!
    Victor Fries: Non dovevi farlo! [uscendo] Tornerò!
  • Nora [interrogata su Victor]: Stavo dormendo. Mi sono svegliata quando l'ho sentito uscire. È tutto quello che posso dirvi.
    Gordon: Se non collabora saremo costretti a incriminarla per intralcio alla giustizia.
    Bullock: Andrai in prigione, Nora. Lo sa questo, sì?
    Nora: Mio marito ha fatto cose terribili. Ma quelle cose terribili le ha fatte per me. Io sto morendo. Lui vuole salvarmi. Non so dirvi quanto mi dispiaccia... ma non posso tradirlo.
  • Strange [parlando in un micro registratore mentre scende con un ascensore per andare nei laboratori della Indian Hill]: Il nuovo paziente, Oswald Cobblepot... dimostra segni di estremo narcisismo e megalomania. Sembra, inoltre, avere avuto un rapporto piuttosto morboso con la sua defunta... madre. Il trattamento includerà terapia intensiva della versione farmacistricotropi. [l'ascensore si ferma e Strange si incontra con la sua assistente Peabody] Come andiamo stasera signorina Peabody?
    Peabody: Indaffarati. La pompa della formaldeide va sostituita. La nostra piromane rifiuta di collaborare ai nostri esperimenti. E ho dovuto spostare il suo appuntamento col consigliere Carter.
    Strange: Di nuovo?
    Peabody: È la terza volta.
    Strange: È da maleducati.
    Peabody: Concordo. [tirando fuori un giornale] E c'è questo: qualcuno ha risolto il problema della rianimazione post crionica!
    Strange: Sciocchezze. Sono anni che tento senza successo... [si mette a leggere illuminandosi] affascinante... si rende conto di cosa significa per il nostro programma? Chi è quest'uomo?
    Peabody: Si chiama Victor Fries, ma la stampa gli ha già affibbiato un soprannome!
    Strange [sorridendo alla foto di Fries sul giornale]: Salve... "Mr. Freeze"!

Episodio 13, La morte è un nuovo inizio

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  • [Leggendo il messaggio inciso da Fries] "Liberate mia moglie". (Gordon)
  • Leslie: Com'era la Svizzera?
    Bruce: Le montagne. La neve. Gente educata. Alfred mi ha detto... che voleva parlarmi.
    Leslie: È stato lui a chiedermi di venire. È preoccupato per te. Preoccupato che tu viva un qualche trauma senza darlo a vedere.
    Bruce: Non ne ha motivo: gli ho detto che sto bene è la verità. Perché non può credermi?
    Leslie: Hai subito un rapimento. La paura di essere ucciso, un'esperienza terribile. Un trauma è una conseguenza normale, non c'è niente di cui vergognarsi.
    Bruce: Non avevo paura.
    Leslie: No? E cosa sentivi?
    Bruce: Mi sentivo vivo. Vivo come non mai. Non sono normale?
    Leslie: Di certo non comune. Sempre che tu sia sincero.
    Bruce: Sono sempre sincero.
    Leslie: È... un bel modo di essere. E anche difficile!
    Bruce: Ci provo.
    Leslie: Come ti senti ora?
    Bruce: Come dicevo, mi sento... bene. Rinvigorito! Ho una seconda chance.
    Leslie: Cos'hai in mente di fare con quella chance?
    Bruce: I miei programmi sono immutati: trovare l'uomo che ha ucciso i miei.
    Leslie: Devi chiudere con questa storia.
    Bruce: Esatto.
    Leslie: "Chiudere"... attento. Non rischiare di farti prendere da un'ossessione senza fine.
    Bruce: Lo troverò.
    Leslie: Sei uno studente, non un detective della omicidi!
    Bruce: Le persone possono essere due cose insieme non crede?
    Leslie: Sì, è vero. Trovi il colpevole, e poi?
    Bruce: La giustizia farà il suo corso.
    Leslie: È la risposta vera?
    Bruce: È la risposta che le sto dando.
    Leslie: Che ne è del Bruce sincero?
    Bruce: Una bella domanda. Quello è l'altro Bruce. Mi scusi. Non vorrei sembrarle irriverente. Questa conversazione è stata molto utile. Verificatrice. Magari potremmo riprenderla.
    Leslie: Certo... perché no?
  • Barnes: "Liberate mia moglie"?! Crede che uccidere sette poliziotti ci convinca a liberare la moglie?! Gli do un calcio nel culo congelato! Psicopatico figlio di puttana, io gli strappo... [cerca di calmarsi] devo fare un bel respiro! Che mi dite dell'ostaggio, il guardiano? Niente richieste?
    Gordon: Non ancora.
    Barnes: Ovvio, abbiamo a che fare con un pazzo. Una volta capito che non rilasceremo la moglie verrà qui da noi... a cercare di prenderla, che altro può fare?
    Bullock: Può essere.
    Barnes: E quando lo farà saremo qui ad aspettarlo, e a catturarlo. [Gordon e Bullock annuiscono] Lei dov'è ora?
    Gordon: Giù in cella, un paramedico e Lee sono con lei. E se non viene trasferita subito in ospedale rischia di morire!
    Barnes: Maledizione! Non possiamo mettere in sicurezza il Gotham General: troppi punti di accesso, troppi civili... Arkham! Hanno una struttura sanitaria all'interno, la portiamo ad Arkham! Lì potranno curarla. E noi cattureremo Fries, senza metter in pericolo dei civili!
    Gordon: Avrebbe senso.
    Bullock: Senso?? Quello è un posto allucinante, pieno zeppo di pazzi criminali!
    Barnes: Tu hai un'idea migliore?!
    Bullock: Ehm, no!
    Barnes: Fatela preparare. Io chiamo il direttore di Arkham e avverto la stampa. Voglio che Fries abbocchi all'amo!
    [Si allontana e Bullock si rivolge a Gordon]
    Bullock: Glielo dici tu a Lee che ricoveriamo la sua paziente nella gabbia di matti?
    Gordon [sospirando]: Lee capirà.
    Bullock [sarcastico]: Oh, certo, andiamo, come no!
  • Radio: È tornato in vita nell'Obitorio della GCPD, dove era stato portato dopo essere stato congelato. Ricoverato al Gotham Memorial è stato medicato con contusioni di poco conto e successivamente dimesso. Apprendiamo ora che Nora Fries, moglie del famigerato Mr Freeze, è stata ricoverata nell'infermeria del manicomio di Arkham. Ricordiamo che Nora Fries è stata arrestata dopo un'irruzione nella...
    Victor Fries [ascoltando la notizia alla radio si mette a parlare, furibondo, a sé stesso e al guardiano legato vicino a lui]: Arkham? Deve stare in un ospedale, non... buttata lì in mezzo a un branco di pazzi! [di colpo capisce tutto] È una trappola! Certo, è chiaro! La stanno usando per arrivare a me! Bastardi: credono che muri e pistola possano fermarmi. Non hanno idea!
  • [Oswald viene portato in una stanza da alcuni uomini che lo legano brutalmente a una sedia]
    Oswald: Lasciatemi in pace luridi porci! [si accorge di Ethel Peabody che assiste all'operazione] Voglio parlare con il professor Strange!
    Peabody: Il direttore Strange è molto occupato. Ma ti assicuro che niente succede ad Arkham senza che lui non risponda ai suoi desideri.
    Oswald: Cos'è questo posto? Cosa mi volete fare?
    Peabody: È il testimonial del nostro programma di riabilitazione, se riusciamo a curare uno come Oswald Cobblepot possiamo curare chiunque!
    [Oswald si protende verso di lei, trattenuto sulla sedia poiché legato]
    Oswald: Mi rifiuto... mi rifiuto di essere parte del vostro programma!
    Peabody: Credo che lei non abbia scelta!
    Oswald: Sappi questo donna: ancora è lì a rimpiangerlo chi ha disturbato Pinguino. E tu... mi stai disturbando! [Peabody sorride mostrandogli una corda da usare per imbavagliarlo e lui si mette a sogghignare] Oh! Pensa con molta attenzione... a quello che fai! [Peabody ridendo lo imbavaglia]
  • [Ultime parole] Ti amo tanto... ma ti prego non incolparti. (Nora Fries) [al marito Victor]
  • Gordon: Ehi: dovresti tornare a letto.
    Leslie: Non riesco a dormire. Eri al telefono?
    Gordon: Ha chiamato Hugo Strange: Victor Fries è morto nell'infermeria di Arkham. Non sono riusciti a rianimarlo. Tutto ok?
    Leslie: Io sì. E tu?
    Gordon: Vorrei non fossi andata. Vorrei non avessi messo il bambino in pericolo.
    Leslie: Tu ci hai messo in pericolo quando hai messo Nora in pericolo: era sotto le mie cure!
    Gordon: Era un'operazione di polizia!
    Leslie: Sei stato tu, sempre tu!
    Gordon: Quella di Arkham è stata un'idea di Barnes ma aveva senso, era una buona operazione!
    Leslie: E Galavan? Operazione di polizia anche quella?
    Gordon: Cosa c'entra?
    Leslie: La sua morte. Quale sia la verità, non è quella che mi hai raccontato.
    Gordon: Come lo sai?
    Leslie: Perché lo so quando non sei sincero! Cosa mi dicevi? "Se qualcuno merita di morire è Galavan"! Non parlarmi di operazioni di polizia: sei tu, tu mi hai mentito!
  • Peabody [a Strange, osservando Oswald che lotta per liberarsi dai medici che tentano di legarlo a una sedia per sottoporlo alla tortura mentale per renderlo meno aggressivo]: Dice sempre che i casi disperati non esistono!
    Strange: Ethel, non esistono! La bellezza della vita può originare persino dei climi più rigidi, dobbiamo solo essere più... aggressivi... nel trattamento.
  • [A Victor Fries che si è risvegliato nei laboratori della Indian Hill, trasformato in un superumano immune al freddo] La morte... non è la fine. La morte... è un nuovo inizio. (Hugo Strange)

Episodio 14, Verso l'oscurità

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  • Strange [osservando con Peabody Oswald che che subisce il violento trattamento per ridurre l'aggressività]: Combinare la formula Crane con le simulazioni Rember rinforzate sembra dare i risultati desiderati e... come andiamo con il comportamento?
    Peabody: Docile... socievole...
    Strange: Appetito?
    Peabody: Scarso, ma non mi preoccupo.
    Strange: Mmh... sono curioso di vedere come risponde a stimolazioni inverse. proviamo a passare... al Test del Gelato.
  • Bruce [a Selina, incontrandosi con lei in un vicolo]: Ehi.
    Selina: Ehi anche a te! [gli mostra una pistola e Bruce la fissa esitando] Che c'è, me l'hai chiesta tu!
    Bruce: Lo so.
    Selina [facendo l'atto di metterla via]: Se non la vuoi...
    Bruce: La voglio!
    Selina: Ti fa paura!
    Bruce: No invece. È carica?
    Selina: A che cosa ti serve scarica? Le pistole non sono per fare scena, e non servono a proteggere: servono a una sola cosa.
    Bruce: Ovvio. [prende la pistola e la mette in tasca] A una sola cosa.
  • È questo il tuo gioco, vero Jimbo? Vuoi essere più bravo di me? Trattarmi da idiota? Non ci riuscirai! (Edward Nygma)
  • Jeri: Vieni. Mettiti comodo. Tè freddo? Una soda? [ridacchia]
    Bruce: No grazie. [entra chiudendo la porta]
    Jeri: Piaciuto lo show?
    Bruce: Sì. Tu sei Jeri?
    Jeri [ridendo e andando a sedersi]: C'è chi mi chiama così! [guarda Bruce che non dice nulla] Allora? Che posso fare per te?
    Bruce: Oh... scusa, conosci il mio nome. Quindi Cupcake ti ha chiamata. Sai già perché sono qui.
    Jeri: Voglio solo... che sia tu a dirlo.
    Bruce: Cerco Matches Malone.
    Jeri: Perché?
    Bruce: Ha ucciso i miei.
    Jeri: E una volta che l'hai trovato?
    Bruce: Gli faccio delle domande. Lo uccido. [Jeri scoppia a ridere]
    Jeri: Ok, scusa, scusa! Ammazzare qualcuno, sai, non è così facile! Ehi, magari hai già ammazzato qualcuno, hai già ammazzato qualcuno?
    Bruce: No. Ma nessuno aveva mai ucciso i miei.
    Jeri: Be', Matches ha già ucciso decine di persone. Uomini, donne... ragazzi... è un professionista. [si gira verso lo specchio e si toglie gli occhiali per sistemarsi il trucco] Ehm... esattamente tu cosa sei?
    Bruce: Tu sai dov'è?
    Jeri: Certo che so dov'è, è un mio amico. Dovrai darmi una buona ragione perché ti dica dov'è.
    Bruce: Giustizia.
    Jeri [ridendo]: Carino!
    Bruce: Soldi.
    Jeri: I soldi non mi interessano. Prova ancora.
    Bruce [estraendo la pistola di tasca]: Ho una pistola.
    Jeri. Questa è buona! [si gira verso di lui]
    Bruce: Ti prego. Dimmi dov'è.
    Jeri [irritata prende la mano di Bruce che regge la pistola e se la fa puntare sulla fronte]: Andiamo! Neanche me la punti addosso! [si mette a ridere e lascia la mano di Bruce che mette via la pistola] Qual è il tuo problema?
    Bruce: Mai puntare una pistola a qualcuno se non sei pronto a sparargli. Io non lo sono.
    Jeri: Molto saggio giovanotto! [si gira nuovamente verso lo specchio mentre Bruce fa per andarsene, ma prima si ferma e rivolge a Jeri]
    Bruce: Grazie Jeri. È stato... interessante... parlare con te! [va verso la porta ma Jeri si mette a parlare e si blocca]
    Jeri: Matches abita in quel grosso edificio su Greast Street, tra la nona e la decima... appartamento numero 9B.
    Bruce [sorpreso, tornando verso di lei]: Perché me l'hai detto? Ti credevo sua amica!
    Jeri: Lo sono! Cioè... lo ero. [si gira a guardarlo] Matches sarà molto felice di vederti. Tu ragazzo mio sei la candida mano del destino! Questo fa di me un dio in un certo senso! [ridacchiando torna a guardarsi allo specchio] E a chi non piace fare Dio? [Bruce esce]
  • GCPD-un-due-tre-quattro! (Jeri)
  • Un uomo si stanca... a fare il male. E a non espiare. Non succede niente. Cominci a chiederti se... c'è un Dio. (Matches Malone)
  • [Nella lettera indirizzata ad Alfred] Alfred, per un po' me ne vado a vivere per le strade con Selina. Ti prego, ascoltami prima di reagire. Non devi temere per la mia incolumità. Né pensare che ho smarrito la ragione. Ho riflettuto a lungo prima di decidermi e so che è la decisione giusta. La morte di Malone mi ha fatto capire due cose: non puoi uccidere il delitto; non puoi vendicarti del male. Puoi solo continuare a combattere queste cose, ma non puoi farle. E puoi solo combatterle dove allineano. Non solo nella Wayne Enterprises ma nelle strade, tra le baracche, nelle parti buie della città. È lì che sto andando. Non intendo cominciare a combattere il crimine o chissà che, ma un giorno farò qualcosa per aiutare i cittadini di Gotham. Non so cosa ancora. Ma lo farò. Nel frattempo devo imparare. Numero uno, imparare come si vive nello stesso mondo in cui gli altri sono costretti a vivere. Selina mi darà un posto per dormire e mi insegnerà i trucchi del mestiere. Quindi, come dicevo, non devi preoccuparti. Mi terrò in contatto e... e alla fine tornerò a casa. Ti prego, Alfred: fidati di me. E rispetta i miei desideri. Non cercare di riportarmi indietro. Ho bisogno di fare questo. Con affetto, il tuo caro amico Bruce. (Bruce Wayne)
  • Guardami: Sono un mostro. Devi uccidermi. (Matches Malone) [Ultime parole]

Episodio 15, L'alba grigia della follia

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  • Scagnozzo: Capo? Non indovinerà mai chi ha appena bussato alla porta.
    Butch: Se non posso indovinare perché non me lo dici e basta? Se mi davi tre possibilità allora era un gioco, un gioco stupido ma almeno aveva un senso!
  • Tabitha: Pensavo di far visita alla tomba di tua madre.
    Oswald: Oh?
    Tabitha: Mh. Quella vecchia cornacchia... il ricordo di come frignava mi culla spesso la notte. [imita Gertrude] "Oswald... Oswald... salvami!"
    Oswald [ridacchiando]: Sì, sembra di sentire lei!
  • Signor Tatch [parlando dei dipinti sfregiati da Edward]: Non hanno prezzo. Quale ladro di opere d'arte perderebbe tempo a lordare simili capolavori?
    Bullock: Uno ignorante?
    Gordon: No, richiede tempo e una precisa scelta, sa quello che fa. Non è interessato al profitto, vuole mandarci un messaggio.
    Bullock: E quale sarebbe?
    Gordon: Non ne ho idea! Potrebbe riguardare i due pittori.
    Signor Tatch: Si spieghi meglio.
    Gordon: I punti interrogativi sembrano indicare le firme sulla tela.
    Signor Tatch: Ci sono libri e libri su ciascuno di questi artisti. Mi scusi, se...
    Gordon [interrompendolo]: È molto più semplice. Esaminiamo i nomi. Marché vuol dire "mercato" e Larue "la strada".
    Signor Tatch: Sì.
    Bullock: O "la via".
    Gordon: Market Street. Il dipinto che hanno rubato... ritraeva un disastro ferroviario, giusto?
    Signor Tatch: Sì, un attentato dinamitardo in realtà, noto come "Il lunedì di sangue".
    Gordon: Oggi è lunedì... [guarda Bullock] e la Junior Line Station è a Market Street! [lui e Bullock corrono via]
  • Bullock: Ecco cosa ha raccontato la soffiata: Pinguino lo stava massacrando [Galavan] con la mazza, tu ti sei messo in mezzo e... e hai sparato al petto a Galavan.
    Gordon [allibito]: Quindi c'era qualcun altro.
    Bullock: Oppure Pinguino ha parlato. È appena uscito da Arkham. Come abbia fatto non lo saprò mai, ma non va dimenticato che era lì per un omicidio che tu hai commesso. Una vendetta non è poi una possibilità così remota.
    Gordon: Poteva dirlo quando è stato arrestato, ottenere qualcosa, ma non l'ha fatto. Il tuo contatto agli Affari Interni ti ha dato qualcos'altro?
    Bullock: La voce è pronta a testimoniare sotto giuramento. Gli Affari Interni hanno riaperto le indagini, e tu sei il sospettato numero uno nell'omicidio di Theo Galavan.
  • Oswald [sulla tomba di Gertrude]: Ciao mamma. Proprio un bel posticino. Mi dispiace non esserci stato per il tuo funerale. Ma credo che saresti orgogliosa di me. Sono un uomo cambiato! O... almeno cerco di esserlo. [piangendo] A dire la verità... non lo so... se potrò farcela senza di te.
    Elija: Mi scusi? Mi dispiace molto, non volevo disturbare.
    Oswald: No, si immagini. Oh, eh... mughetti!
    Elija: I suoi preferiti, se ben ricordo.
    Oswald: Sì, infatti. La conosceva?
    Elija: Tanto tempo fa. L'ho ritrovata solo ora che è morta, purtroppo. Sono Elija Van Dahl.
    Oswald: Oswald Cobblepot.
    Elija: Cobblepot? Lei era parente di Gertrude?
    Oswald: Mia madre!
    Elija: Madre? Sei il figlio di Gertrude?
    Oswald: Sì... mi... mi scusi, come aveva conosciuto mia madre...
    Elija: Quanti anni hai?
    Oswald: Prego?
    Elija: Quanti anni hai? Gertrude...
    Oswald: Ah, ehm, trentuno, ma cosa...
    Elija: Trentuno anni fa, esatto... mio Dio, lei... non me l'aveva mai detto!
    Oswald: Detto cosa?
    Elija: Che avevo un figlio. [Oswald lo guarda esterrefatto]
  • Edward Nygma: Salve agente Pinkney. Scusi se la disturbo, posso entrare?
    Carl Pinkney: Ah, certo. Venga, venga: c'è la partita. Di che si tratta?
    Edward Nygma: Oh, il detective Gordon le spiegherà tutto. Sta arrivando.
    Carl Pinkney [Ultime parole]: Ah, ok.
    Edward Nygma: Ehy Pinkney: come lo chiami il levachiodi? Piede di porco! [lo colpisce con il piede di porco] Che ne dici? Ti è piaciuta? Lo so, è un po' banale. Mi è venuta sul momento.
  • Selina [medicando Bruce dopo lo scontro con Sonny Gilzean]: Mai visto nessuno farsi pestare in quel modo prima d'ora. Mi sa che Sonny ha ragione: a te piace il dolore!
    Bruce: Mentre accadeva... era come se nient'altro esistesse... tutto quello... con cui stavo lottando... il vuoto... la confusione... tutto svanito. E per la prima volta... da tanto tempo, sapevo... che sarebbe andato tutto bene. Che, qualunque cosa Sonny mi avesse fatto... io l'avrei retta. Che non mi avrebbe spezzato. Che nessuno lo farà mai.
    Selina: Nessuno è indistruttibile Bruce.
  • Bullock: Lo troverò chi ti ha incastrato. Non è finita.
    Gordon: Sì. Sei stato un buon partner Harvey.
    Bullock: Lo sono ancora.

Episodio 16, Detenuto 19026

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  • Gordon: Come sta Lee? Continuava a scrivermi... poi da qualche settimana ha smesso. Sai perché?
    Bullock: Non volevo essere io a dirtelo.
    Gordon: Dirmi cosa?
    Bullock: Ha perso il bambino, Jim. Mi dispiace.
  • Elija: Le mie medicine.
    Oswald: Per il cuore?
    Elija: Ho un buco, dentro. Continua ad allargarsi, a quanto pare. Sono i miei demoni a cibarsene.
  • Oswald: Ci sono molte cose che non ti ho detto. Molte cose di cui mi vergogno. Ero un criminale. Ho fatto... cose orribili. Tanto male. Ho manipolato, torturato per sete di potere, per... vendetta. Ho ucciso delle persone, padre.
    Elija[Ultime parole]: La nostra vita insieme è iniziata il giorno in cui ti ho incontrato in quel cimitero. Quanto accaduto prima non mi da pensiero. Ti perdono tutte le tue passate trasgressioni. Sentiti libero da esse e vivi qui in pace.
  • Grey [alle guardie, riferito a Gordon]: Sorvegliate questo. Ha appena perso un figlio. Cose che fanno impazzire. [Gordon lo guarda] Esatto. Io sento tutto. Vedo tutto, tutto quello che sai tu io lo so.
    Gordon: So una cosa che lei non sa.
    Grey: Sì? E cosa?
    Gordon: So che razza di uomo è.
  • Puck: Non perdere la speranza. Sento la tua tristezza. La sento, ma tu... devi scegliere la vita, capito?
    Gordon: Ok. Scegliere la vita.
    Puck: Bene.
    Gordon: Senti, ragazzo: quando ti rimetti... impara la lezione e sta lontano da me. Non sono un eroe e non sono tuo amico. Sono un detenuto.
  • Peter Puck [mentre Jim lo aiuta ad evadere]: Vai contro la legge?
    Gordon: Alla fine ho deciso: ho scelto la vita!
    Peter Puck[Ultime parole]: Che ti avevo detto? Che ti piaccia o no, ma... sei un eroe.

Episodio 17, Smascherato

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  • Edward [guardando in tv la notizia dell'evasione di Gordon]: Detective Bullock, sentito la notizia?
    Bullock: Sì, ho sentito.
    Edward: Cosa pensa crede che farà?
    Bullock: Conoscendo Jim Gordon non credo che avrà pace finché non troverà il figlio di puttana che l'ha incastrato. [si allontana]
    Edward [a bassa, voce, riferendosi a Jim]: Buona fortuna!
    Barnes [avvicinandosi a Harvey]: Bullock! Ti do un'unica possibilità: dimmi dov'è!
    Bullock: Giuro su Dio capitano, non ne ho idea.
    Barnes: Piantala! Non hai la stoffa per recitare la parte!
    Bullock: Sappiamo tutti e due che Jim non ha ucciso Pinkney!
    Barnes: Io so che la Corte l'ha trovato colpevole. Vuole provare la sua innocenza? Spero ci riesca. I cittadini di Gotham, quelli che per cui noi siamo al servizio, devono vedere, essere certi che siamo imparziali, è chiaro?!
    Bullock: I "cittadini di Gotham" mi possono ciucciare i calzini! [si allontana arrabbiato]
  • Gordon [dopo aver capito che Nygma è colpevole, in base a una registrazione, gli punta contro una pistola]: Sapevo che eri tu, Ed.
    Edward: Io?
    Gordon: Tu. [l'orologio a cucù che ha tradito Nygma si mette a suonare; Edward sogghigna]
    Edward: Indovina? Sapevo che tu sapevi che io sapevo. [Jim prende la scossa e cade privo di sensi, mentre Nygma gli toglie la pistola] Perciò la tua sedia era collegata alla corrente! [ride in modo maniacale]
  • [dopo che Jim è sfuggito a Nygma raggiunge il nascondiglio di Bruce e Selina per poi svenire] Grandioso:uno sbirro morto nel mio covo! (Selina Kyle)
  • Peabody [a Strange, dopo aver dimesso Barbara dall'Arkham Asylum]: Se continua a dimettere psicopatici a questo ritmo si guadagnerà una pessima reputazione.
    Strange: Non cerco una buona reputazione. La mandiamo nel mondo selvaggio per osservarne il comportamento, un meraviglioso esperimento.
    Peabody: Mmh... lei lo sa quello che farà, non vero?
    Strange: Non lo so, in realtà... ma so che sarà interessante.
  • Barnes [Selina è al GCPD, apparentemente per riscuotere la taglia su Jim]: Tu hai visto Jim Gordon?
    Selina: Dipende: ci sono dieci bigliettoni?
    Barnes: Dipende dalle informazioni.
    Selina: È venuto da me un paio d'ore fa, gli avevano sparato.
    Bullock: Sparato? Chi gli ha sparato?
    Selina: Non l'ha detto, non era granché lucido.
    Barnes: È ancora là?
    Selina: No, se n'è andato. Non-non so dove, ma cercava un posto dove nascondersi per un po', credo.
    Barnes: Questo non vale diecimila dollari.
    Selina: Ok; prima di andar via... ha detto che sapeva dove trovare Pinguino e che andava da lui.
    Barnes: Perché andava da Pinguino?
    Selina: Non lo so, una cosa tipo "Pinguino sa dov'è sepolto il corpo".
    Barnes: Quale corpo?
    Selina: Che ne so!
  • Gordon [Nygma lo tiene sotto tiro con una pistola]: Cosa ti è successo? Come sei diventato questo?
    Edward: Che stupido... è questo il vero me, ma... dovevo solo ammettere la verità con me stesso. E ammazzare qualche persona.
    Gordon: No, non ci credo.
    Edward: Tu non ci credi? Perché Jim? Perché farebbe di te un incompetente? Avermi avuto sotto il naso tutto il tempo? O non vuoi ammettere che c'è un mostro in ognuno di noi, perché tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro!! Perciò è stato facile incastrarti!
    Gordon: Ero tuo amico.
    Edward: Mio amico Jim? Eri mio amico? Tu avevi solo pietà di me, "Oh, quel poverino di Ed... con i suoi stupidi giochi di parole e i suoi enigmi"...
    Gordon: Completamente folle.
    Edward: Probabilmente per te è più facile che crederlo. Che ne pensi di un ultimo enigma in ricordo dei vecchi tempi?... Per qualcuno il terrore. per altri... il salvatore, eccomi... pallida e fredda la mano... strappa il cuore e lo porta lontano.
    Gordon: La morte.
    Edward: Era facile. Addio Jim.
    Barnes:[comparendo con il GCPD, armato] Butta la pistola! Buttala!
    Edward: Capitano Barnes, ho, ehm, eh... ho catturato Jim!
    Barnes: Falla finita, abbiamo sentito tutto, butta la pistola e mettiti in ginocchio!
    Edward: No, è tutto... qu-questa cosa, lui...
    Barnes: Non te lo ripeterò! [Edward cerca di scappare, ma inciampa nella neve e, voltandosi, si vede i poliziotti che gli puntano le armi addosso]
    Edward: Ah, merda!

Episodio 18, Pinewood

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  • Bruce [assieme a Fox e Alfred ha trovato, sul computer di suo padre, dati su una donna di nome Karen Jennings]: Qui c'è un indirizzo; abita appena fuori città.
    Alfred: Credo che dovremmo aspettare, vedere cosa scopre prima il signor Fox...
    Bruce: Sono stufo di aspettare. Io vado là, con o senza di te.
    Alfred: Mi dovrei sorprendere?
  • Peabody: Qualcuno, alla Wayne Enterprises, si interessa a Karen Jennings.
    Strange: Crede che l'abbiano trovata?
    Peabody: Non vedo come, noi non siamo stati in grado, ma qualcuno la cerca.
    Strange: È stata la prima... una piccola pennellata sulla tela delle possibilità, una tale premessa, lo rammenda?
    Peabody: Rammendo gli inservienti che ha mutilato e i due che ha ucciso.
    Strange: La creazione di per se' è un atto violento.
    Peabody: Potrebbe esporci.
    Strange [guardando radiografie della mano di Karen]: Oh, Karen, chi ti sta cercando... sanno cosa sei diventata In cosa ti ho trasformata?
  • Gordon: Non sono stato abbastanza chiaro, ieri?
    Barbara: Oh, sì. E volevo rispettare i tuoi confini, ma mi stavo chiedendo se sapevi che questo è un club per sole donne. In più i suoi membri sono, sì, come dire, di fede criminale. Mh? Come pensavo. Perciò sono qui.
    Gordon: Fammi indovinare: parlerai alla Dama, otterrai le informazioni che mi servono, se dico che... mi fido di te?
    Barbara: Perché tu ti credi furbo? E qual è il tuo piano?
    Gordon: Il mio piano? Piantare una pistola in faccia alla Dama e sentirla implorare di non premere il grilletto... finché non mi dice tutto quello che voglio sapere.
    Barbara: L'incredibile Gordon... lo rammendo bene!
  • Gordon: Che cosa vuoi? Dopo tutto quello che è successo dici che sei cambiata, perché ti importa cosa credo io?
    Barbara: Quando mi sono risvegliata dal coma... la prima immagine che ho visto era il tuo viso che si sporgeva verso di me dalla vetrata della chiesa. Cercarvi di salvarmi. Perché in quel momento non vedevi un mostro, vedevi solo me. A questo mi sto aggrappando. Perché se tu mi guardassi così ancora una volta... io ce la farei. Ce la farei.
    Gordon: Vuoi essere una persona migliore?
    Barbara: Sì.
    Gordon: Sta a te diventarlo. Non posso cambiarti io. Volevi uccidere Lee. Non te lo perdono.
  • Jennings [a Bruce]: Tuo padre diede inizio a Pinewood. Le sue intenzioni erano buone, ma le persone che mise a capo si approfittarono di lui. Quando se ne rese conto era troppo tardi, ormai. Pinewood era il suo fardello... ma non dev'essere il tuo.
    Bruce: Non è un fardello. È quello che sono.

Episodio 19, Azrael

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  • Gordon: Grazie.
    Strange: Di cosa?
    Gordon: Anch'io so leggere i volti: sta mentendo, dovevo essere certo che ci fosse lei dietro tutto questo...e ora lo sono. [esce dalla stanza]
  • Edward: Ciao, Jimmy.
    Gordon: Va' all'inferno, Ed.
    Edward: Mi ci hai già mandato tu qui [ride]; ma non per molto, amico mio; presto uscirò, perché questo posto è un enorme puzzle e i puzzle sono il mio forte, nessuno può battermi.
    Gordon [si avvicina e gli sorride]: Io l'ho fatto. A mai più rivederci. [se ne va]
    Edward [mormorando]: Questo lo credi tu...
  • Bruce: Mi scusi capitano, trovo inappropriato il suo comportamento.
    Barnes: Io invece trovo che tu sia una spina nel culo.
  • Barnes: Puoi andare all'inferno!
    Azrael/Theo Galavan: Io ci sono stato...vai tu.
  • Butch [a Tabitha, riferito a Barbara]: Ok, mi fa paura.
    Tabitha: Non fare il bambino, è innocua.
    Butch: Tesoro, lo so che ti piace, ma quella donna è fuori come un balcone.
    Tabitha: Dice che è guarita.
    Butch: È proprio quello che direbbe una matta!

Episodio 20, L'immortale

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  • Bullock [al dipartimento]: Ok, statemi a sentire: lo so che siamo tutti scombussolati, ora. È comprensibile, mh? Un pazzo maniaco mascherato da Halloween è piombato qui a casa nostra e ucciso quattro nostri fratelli. [mostra la spada spezzata usata da Azrael per pugnalare Barnes] Ha fatto questo al nostro capitano. Io sono sulla piazza da parecchio...e i criminali in questa città, ogni giorno che passa, diventano più assurdi. Ma sotto quella maschera... lui non è che un uomo. Che butta sangue se colpito, come voi e come me. E se butta sangue vuol dire che può essere battuto. Quindi facciamo quello che il capitano ci direbbe di fare se fosse qui: andiamo là fuori, troviamo quel figlio di puttana e facciamolo fuori costi quel che costi!
  • Selina: Perché sei qui?
    Bruce: Hai visto il notiziario?
    Selina: Zombie che girano per Gotham? Che novità.
  • [Edward e Selina si scontrano nei condotti d'aria dell'Arkham Asylum]
    Selina: Cosa?
    Edward: Porca vacca!
    Selina: L'assistente di laboratorio?!
    Edward: La ragazzina stracciona?!
    Selina: Tu hai incastrato Gordon!
    Edward: E tu volevi guadagnarci facendo la spia!
    Selina [alzando le spalle]: Be', mh, sì...
  • Vuoi vestirti di pelle? Devi solo vestirti di pelle, questa è Gotham City, nessuno ci farà caso. (Oswald Cobblepot)
  • Oh... (Theo Galavan/Azrael) [Ultime parole]

Episodio 21, La legione degli abominevoli

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  • Quanto ai fatti accaduti la scorsa notte, l'uomo che si faceva chiamare Azrael si è introdotto a Villa Wayne, armato di una spada; ne è nato uno scontro in seguito al quale il suddetto uomo è stato fatto saltare per aria da parte di una o più persone rimaste sconosciute. Insomma, è morto. (Harvey Bullock)
  • Strange [per rianimare Fish Mooney]: Voglio aumentare il voltaggio sulla corteccia, duecento percento.
    Dottore: È sicuro, signore? Sarà come se venisse colpita da una scarica di fulmini.
    Strange: Non penso si possa peggiorare la situazione: è morta.
  • Bruce [deve andare nell'Arkham Asylum con Gordon e Fox per cercare Selina]: Devo farlo, Alfred. Non ho scelta.
    Alfred: Certo che ha scelta; così come ce l'ho io di farla andare con la mia benedizione e dirle di riportare a casa la ragazzina o prenderla qui seduta stante, ficcarla su un aeroplano e spedirla molto, molto lontano.
    Bruce: Non puoi.
    Alfred: Puoi scommetterci la testa che posso. Ma non voglio. Nei due anni appena trascorsi, signorino Bruce, ho cercato di proteggerla e tenerla al sicuro, pensando fosse ciò che voleva suo padre. Ma lei non è più il ragazzo che lui ha lasciato. Quindi devo chiedermi: cosa farebbe Thomas Wayne se fosse qui? Lui si è assunto la responsabilità delle proprie azioni e ha lottato duro per cui credeva. E io non intendo impedire a lei di fare come lui. E quindi vada. Gordon e il signor Fox l'aspettano.
  • Mooney: Il mio nome... è Fish Mooney.
    Strange: Domando scusa. Vorresti, per favore ripetere?
    Mooney: Ho detto che il mio nome è Fish Mooney, merdoso. E faresti bene a dirmi che diavolo sta succedendo!
  • Strange: Stai cercando l'uomo che ha ucciso i tuoi genitori, ma la risposta è sempre stata lì, davanti a te: Bruce, tuo padre ti ha reso orfano. Le sue azioni hanno premuto il grilletto che ha ucciso lui e tua madre. Sapeva a cosa andava incontro, e l'ha fatto comunque. Io ti imploro di non seguire il suo percorso.
    Bruce: Vuole sapere se mi piacerebbe che i miei fossero vivi? Certo. Se darei qualunque cosa per riaverli? Sì. Ma mio padre ha lottato ed è morto per quello in cui credeva giusto. E se è necessario...lo farò anche io.

Episodio 22, Transfert

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  • Edward: Resti fra noi, chi tira i fili della Wayne Enterprises?
    Strange: Potrei dirtelo, ma poi sarei costretto a lobotomizzarti.
    Edward: [ridendo] Ricevuto! Passando oltre, sarei più che felice di aiutarla con i suoi casi.
    Strange: Saresti un arricchimento per il mio staff, davvero, un arricchimento, se solo tu fossi sano.
  • Strange: [Mooney ha sotto controllo la signora Peabody e lo staff di medici] Signorina Mooney, davvero speciale il tuo talento, un qualche agente chimico psicotropo sulla tua pelle, immagino, sei meravigliosa...davvero meravigliosa.
    Mooney: Sempre stata.
    Strange: Senza indugio.
    Mooney: [avvicinandosi] Vorrei tanto parlare di me, ma abbiamo un autobus che attende...
    Strange: [spaventato e indietreggiando] Ah no, signorina Mooney, se tu e gli altri di quell'autobus doveste apparire in pubblico, causereste una rivoluzione, un'apocalisse. Non posso consentirti di uscire da qui.
    Mooney: Guardami.
    Strange: Oh ti prego, non andare, ti prego mi spezzerai il cuore, ti amo come se fossi mia figlia, nessuno potrebbe amarti di più, ma dovrò ucciderti piuttosto che lasciarti andare, ti prego scegli la vita...
    Mooney: Saresti stato un grande padrone. [fa per toccarlo]
    Strange: [in preda al panico] No! No, no, no, no, no! [corre via]
  • Gordon: Mai disinnescato una bomba?
    Lucius Fox: No, non ancora. Tu?
    Gordon: Meh.
  • Bullock: Jim, ehi! Dove vai? Ehi! Abbiamo dei mostri da trovare.
    Gordon: E li troverai. Io devo andare.
    Bullock: Ma la città è in pericolo.
    Gordon: Ci sei tu, ce la farai, lo so. Io ho cose più importanti ora.
    Bullock: Come...
    Gordon: E, Harvey?
    Bullock: Sì?
    Gordon: Sei il capo, ora. Un buon barbiere non guasta.
  1. La frase verrà ripetuta da Oswald Cobblepot dell'undicesimo episodio

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