Girolamo Frescobaldi

compositore, organista e clavicembalista italiano

Girolamo o Gerolamo Frescobaldi (1583 – 1643), compositore, organista e clavicembalista italiano.

Girolamo Frescobaldi, in un'incisione di Claude Mellan

Citazioni su Girolamo Frescobaldi modifica

  • Frescobaldi, pur essendo fedele seguace d'un sistema di regole rigidamente tradizionali; al modo stesso che Dante nella sua poesia era ossequiente a una sapienza filosofica e poetica, dogmatica e scolastica, sentesi però che adopra, il ferrarese, tali regole di polifonia con una specie di spontaneità virginea che, come nei pittori e nei poeti primitivi, palpita tutta di un libero spirito di rinnovamento inventivo. Il contrappunto è per lui scopo a sé stesso; è una potenza formale che gli permette di avvolgere in veli trasparenti e enormemente suggestivi la sublime purezza della sua intimità. Vi sono, del Frescobaldi, alcune toccate per elevazione in cui crediamo di sentirci alitare dinanzi, pur sul principio del gesuitico 600, l'anima estatica d'un pittore del tre e quattrocento. Il contrappunto per lui si rompe, si frange in una quantità di trovate imprevedute di libertà tutte spillanti di sorpresa giovanile, che fanno quasi pensare a certe libertà e a certe trovate sublimi d'ingenuità dell'ultimo Beethoven. (Giannotto Bastianelli)
  • Quando nel 1614 fu eletto organista di San Pietro in Roma, godeva di tale rinomanza che ben trentamila persone si affollarono nella chiesa per udirvi quell'organo toccato la prima volta dalla sua mano maestra. (Oscar Chilesotti)

Luigi Ronga modifica

  • Gerolamo Frescobaldi è il genio dalla fama singolare: alta ma isolata in una sorta d'irraggiungibile sopramondo artistico. Celebrarne la grandezza non ci libera dall'obbligo di spiegar le ragioni della sua gloriosa solitudine. Fra tanti ritorni storici, persin favoriti dalla moda, la sua figura è avvolta più di silenzio che di musica: proprio la figura di chi sedusse gli ascoltatori con i vortici di suono prodigalmente avventati da un prestigioso virtuosismo.
  • I contemporanei erano affascinati dal mondo di pura fantasia che il Frescobaldi dispiegava loro innanzi soltanto mediante la complicità di un'esecuzione personale, oppure l'adesione consisteva in un moto di simpatia, che necessariamente era un tono di vita ed una percezione di un profondo valore creativo?
  • Il Frescobaldi accolse dai predecessori l'obbligo del virtuosismo cembalo-organistico, che per lui venne a significare assai più di una bravura, come una specie di personale verifica ed ampliamento delle possibilità dello strumento. E toccò al suo genio di rendere inscindibile nell'unità dell'opera d'arte l'ardita conquista del suono e della tecnica strumentale con la sostanziale presenza dell'immagine poetica. Ecco perché quel che allora s'intese dire del Frescobaldi non fu detto per nessuno: il suo virtuosismo non valeva soltanto come esaltazione di un fatto tecnico, ma come modo di manifestarsi immediato della personalità, dalla quale germina una creazione che, ultima in ordine di tempo, risulta più «nuova» di tutte quelle che l'hanno preceduta.

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