Giovanni Battista de Rossi

archeologo italiano (1822-1894)

Giovanni Battista de Rossi (1822 – 1894), archeologo ed epigrafista italiano.

Giovanni Battista de Rossi

Citazioni di Giovanni Battista de Rossi modifica

  • Il 31 Maggio del 1578, [...], alcuni operai cavando la pozzolana nella vigna di Bartolomeo Sanchez alla destra della via Salaria circa il miglio secondo aprirono il varco ad un cemetero cristiano adorno di pitture, di sarcofagi e di alquante iscrizioni. L'inaspettata scoperta levò tale e tanto romore, che il grido si diffuse essere stata rinvenuta una città sotterranea; personaggi d'ogni ordine corsero a vedere coi proprii occhi la stupenda maraviglia; in quel dì nacque la scienza ed il nome della Roma sotterranea.[1]
  • La basilica celimontana di s. Stefano [Rotondo] è nel suo genere unica entro Roma per la singolarità del suo tipo architettonico circolare. Dell'origine e storia del quale edificio oggi si giudica assai diversamente da quello, che si facesse ai dì del Terribilini[2]; quando tutti nella rotonda del Celimonzio[3] cercavano ravvisare un monumento di Roma pagana ridotto poi e consacrato ad uso del culto cristiano, e solo variavano nel nome da restituire al presunto tempio o monumento pubblico. Oggi i più accurati e critici scrittori di cose d'arte, archeologia e storia consentono nel riconoscere cristiana e del secolo quinto la prima origine del monumento.[4]
  • Non ripeterò le notissime allegazioni intorno al rispetto de' cristiani per i cadaveri, alla cura di lavarli, d'ungerli con balsami preziosi e di non sovrapporne uno sull'altro; laonde abborrivano dal bruciarli secondo il costume dalla massima parte dei gentili usitato, e dal profanarli con riti, che avessero colore di pagana superstizione, quale sarebbe stato il coronarli. [...]. E tanta era negli animi de' primi fedeli la riverenza verso i cadaveri de' loro fratelli, e così radicata l'opinione dover essi essere deposti interi ed incontaminati a giacere in vergine luogo, che ai giorni di Tertulliano fra loro aveva voga la credenza, essersi una volta da sé discostato un cadavere per dar luogo ad un secondo, che nella medesima tomba si voleva collocare: est relatio apud nostros in coemeterio corpus corpori juxta collocando spatium recessu communicasse[5].[6]

Note modifica

  1. Da La Roma sotterranea cristiana, Cromo-litografia pontificia, Roma, 1864, vol. I, Prefazione, cap. III, p. 12.
  2. Gregorio Giacomo Terribilini (1709 – 1755), presbitero romano, raccolse un ingente materiale sulla storia delle chiese di Roma, conservato nella Biblioteca Casanatense.
  3. Zona di Roma intorno al colle Celio (lat. Caelimontium).
  4. Da La basilica di S. Stefano Rotondo ed il monastero di S. Erasmo sul Celio, in Studi e documenti di storia e diritto, Tipografia Vaticana, Roma, Anno VII, 1886, p. 219.
  5. Tertullian. Apolog. c. 37. [N.d.A]
  6. Da La Roma sotterranea cristiana, Cromo-litografia pontificia, Roma, 1864, vol. I, Nozioni generali, cap. I, p. 84.

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