Giancarlo De Sisti

dirigente sportivo, allenatore di calcio e calciatore italiano (1943-)

Giancarlo De Sisti (1943 – vivente), dirigente sportivo, allenatore di calcio ed ex calciatore italiano.

Giancarlo De Sisti (1969)

Citazioni di Giancarlo De Sisti modifica

  • [...] sono stanco, stufo, anzi glielo dico brutalmente mi sono rotto le palle di vedere il mio nome ogni volta legato a quello di chi non c'è più, in articoli dal titolo la "Fiorentina maledetta degli anni 70". Ora basta. Ma che vuol dire anni '70? Iniziamo a specificare, perché io a questo stillicidio fatto di sospetti, dubbi di doping, non ci sto più. Io sono andato via dalla Fiorentina nel 1973-1974 e l'ultimo anno di fatto non ho quasi mai giocato [19 gare, ndr] per dissidi con il tecnico Radice che mi aveva scaricato. In pratica degli anni Settanta ne ho vissuti due, alcuni compagni che sono morti o hanno avuto problemi hanno giocato dopo di me. Ma soprattutto c'è un prima che non va dimenticato e che mi fa infuriare... [...] Nel 1970 il sottoscritto era già campione d'Italia con la Fiorentina, campione d'Europa con l'Italia e vice campione del Mondo. Ero in campo in Italia-Germania 4-3, io, se qualcuno se l'è scordato. Avevo già alle spalle quasi 300 gare in serie A. Ero un giocatore di classe e un professionista esemplare. Non ho mai preso niente. Basta con sta storia della Fiorentina maledetta in cui si fa di ogni erba un fascio, piazzando giocatori di anni diversi e unendo patologie successive diverse tra loro. Io so che non assumevo nessuna sostanza. [«Magari lei no, però...»] Io parlo per me. Non posso mettere la mano sul fuoco per tutti, non so se privatamente qualcuno prendesse cose illecite, ma all'immagine di quella Fiorentina come ospedale da campo io non ci sto. Perché non è vera. [...] [«Ma diversi suoi ex compagni dissero che giravano pillole, flebo»] Io ricordo il Micoren, un cardiotonico che serviva anche per rompere il fiato. Ricordo delle flebo di ricostituenti. Non so se qualcuno ha abusato di questo o altro. Ma a me nessuno ha mai imposto di prendere niente né si permetteva di dirmi cosa dovevo fare. Io ero De Sisti...[1]

De Sisti canta «Grazie Lazio»

Intervista di Mario Gherarducci, Corriere della Sera, 13 marzo 2003, p. 47.

  • A un giornalista che mi proponeva di vuotare il sacco dopo aver lasciato l'Ascoli, dissi tra l'altro: in Italia per trovare lavoro un tecnico dev'essere un fenomeno oppure stare nel giro di Moggi. Guarda caso, da allora nessuno mi ha più cercato.
  • Sarei dovuto diventare il "vice" di Vicini, ma dopo Italia '90 qualcuno scrisse che ero candidato alla panchina azzurra. Quello che ci voleva per fregarmi.
  • Chiesi invano qualche rinforzo e Rozzi [Costantino, il presidente del club] mi mise contro i tifosi, fecero esplodere una bomba-carta sotto casa mia. Era il gennaio '92. Raccontai l'episodio e l'Ascoli mi esonerò.

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Note modifica

  1. Da un'intervista al Corriere Fiorentino; citato in De Sisti tuona: "Basta, non ci stò più a passare da drogato", tuttomercatoweb.com, 25 agosto 2010.

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