Giancarlo Abete

imprenditore, politico, dirigente sportivo italiano e allenatore

Giancarlo Abete (1950 – vivente), imprenditore, politico e dirigente sportivo italiano.

Giancarlo Abete

Citazioni di Giancarlo Abete modifica

  • [Riferendosi al tifo contro la nazionale italiana di calcio durante l'Europeo 2012 da parte dal giornalista Marco Travaglio] Certe cose mi amareggiano, mi dispiace vederle, non si può tifare contro, è solo un modo per distruggere, è una cosa orribile che non comprendo. Diffido di chi critica sempre e non costruisce mai.[fonte 1]
  • [Sulla richiesta di risarcimento inoltrata dalla Juventus al Tar del Lazio nei confronti della Federcalcio in merito ai fatti di Calciopoli] È un diritto della Juve portare avanti la sua battaglia nei modi e nei tempi che preferisce, ma sarebbe stato meglio che ciò avvenisse in una giornata diversa. Ognuno ha il suo stile e la sua coerenza, la Figc ha la coscienza di operare nel rispetto dei ruoli e delle norme con grande considerazione per tutti i protagonisti di vicende che datano dal 2006 e che purtroppo dureranno diversi anni.[fonte 2]
  • [Su Pietro Mennea] Ho un ricordo di una persona tenace che ha sempre fortemente creduto nelle cose che portava avanti. Si è sempre impegnato e schierato. Ci lascia dei ricordi incredibili sul piano sportivo ma anche come uomo ci lascia la dimensione di un impegno mai venuto meno, un rigore, una logica di chi vuole sempre competere nella massima autonomia e libertà.[fonte 3]
  • Josè Mourinho è un grande personaggio che suscita attenzione e grande rispetto da parte anche della stampa specializzata ma anche perché ha ottenuto risultati significativi. Il campionato italiano è difficile e come tale poi potremo dare valutazini in progress relativamente ai suoi risultati. Ha avuto coraggio professionalmente, sostituisce un tecnico di qualità come Mancini che ha condotto l'Inter alla vittoria. La Champions è avventura difficile per tutti, ci si gioca il tutto in una partita, su un palo o su un rigore. Lo abbiamo alla prova, lui come Ronaldinho, personaggi che stanno acquisendo popolarità nel nostro calcio e lo aiutano. Il calcio ha necessità di avere grandi personaggi.[fonte 4]
  • La Federazione ha un rapporto istituzionale con la Juventus, è un grandissimo club con cui si è creata confusione negli ultimi tempi. La giustizia sportiva è autonoma, ognuno deve fare il suo ruolo con grande serenità, senza colpevolizzare le singole persone. Tutti se la prendono con arbitri e giudici perché non se la possono prendere con la propria squadra. Per quanto riguarda il Napoli, ho assistito a tante premiazioni anche in situazioni contestate e tutti hanno distinto la fase critica alla fase di riconoscimento. Il calcio deve crescere molto.[fonte 5]
  • Non abbiamo bisogno di chi alimenta tensioni e faziosità, di chi vorrebbe una giustizia a proprio uso e consumo, di chi parla nella logica di non conoscere il sistema delle regole correndo così il rischio di dire cose che non stanno né in cielo né in terra. Un giudice può giudicare bene o male ma non si può demonizzarlo, va sempre salvaguardato il rispetto del ruoli e riconosciuta la funzione della giustizia che non è appiattita su interessi personali. Capiamo la sofferenza di ciascuno, ma la critica deve essere sempre rispettosa. Per quanto mi guarda condivido le parole di Petrucci, e quando sento parlare di giudici tifosi, e' chiaro che la maggioranza di chi sta nel calcio può avere una passione sportiva, ma quando si è professionisti si ha il dovere di rispettare questa propria professionalità.[fonte 6]
  • [All'indomani di Genoa-Juventus 0-0 dell'11 marzo 2012] Penso che sia una fase particolare del campionato, un momento che risulta complesso per una serie di eventi che sono accaduti. Io parlo come federazione, il momento va vissuto con grande serenità. La Juve chiarirà le motivazioni, è una critica nei confronti di alcuni arbitraggi e questo fa parte della dimensione del calcio. Ci sono momenti di maggiore stress, risultati che non arrivano e cause che vengono individuate dalla società. L'importante che tutti restino sereni. Accanimento dopo Calciopoli? Non c'è alcun tipo di rapporto tra queste cose e le situazioni che avvengono sul campo. Ci possono essere critiche legittime, momenti in cui gli episodi vanno a favore, ma questo non ha nulla a che vedere con Calciopoli o col contenzioso con la Federazione. Gli arbitri hanno volontà e interesse a non commettere errori perché questi comportano un danno di immagine per loro stessi.[fonte 7]
  • Rossi ha riconosciuto di aver sbagliato e fermo restando che questo episodio[1] non ci voleva, perché determina un'immagine negativa di tutto il sistema calcio, non si diventa mostri o persone da isolare perché si commette un errore. Rossi merita rispetto perché è stato sempre un professionista esemplare. Quindi bisogna avere la logica di prendere atto di un errore, di scontare una sanzione e di ripartire, così come avviene per tutti noi.[fonte 8]
  • [All'inaugurazione del Benito Stirpe, stadio di proprietà del Frosinone] Sono poche le città in italia che possono vantare di avere uno stadio di ultima generazione e di averlo costruito in tempi così celeri.[fonte 9]
  • [Su Alessandro Del Piero] Un grande nel gioco e nello stile. Il suo addio allo stadio di Torino è un fatto da incorniciare. Ha saputo coniugare la capacità professionale a quella di comunicare sempre valori positivi.[fonte 10]
Articolo: Abete: "Gli scudetti Juve sono 28 Terza stella? Non quella ufficiale", La Gazzetta dello Sport, 13 maggio 2012.
  • [Dopo la vittoria del campionato di Serie A 2011-12 della Juventus] Come sancito da un organo della giustizia sportiva e come ha ribadito il presidente della Fifa Sepp Blatter nella lettera di congratulazioni inviata alla società bianconera, i titoli sono 28. Certo, è comprensibile che i tifosi nel cuore ne sentano 30, così come quei giocatori che sono rimasti ed hanno accettato di scendere in serie B.
  • La terza stella? Se è quella classica, legata al numero di scudetti vinti, non è possibile che sia aggiunta sulla maglia. Se poi si parla di sogno della società o di un logo nuovo sulla maglia si vedrà. Non va però collegata la dimensione della stella alla dimensione ufficiale.
Articolo: Abete: «La richiesta Juve? I danneggiati siamo noi», Corriere dello Sport, 15 novembre 2011
  • [Sulla richiesta di risarcimento inoltrata dalla Juventus al Tar del Lazio nei confronti della Federcalcio in merito ai fatti di Calciopoli] La Figc è serena perché ritiene di aver svolto i suoi compiti con attenzione. Ricordo che la Figc post-calciopoli è stata la prima a essere danneggiata e come hanno testimoniato le sentenza sportive, oltre alle sentenze penali di primo grado, le responsabilità sono di altri e non certo della Federcalcio. Penso che sia noto, e noi l'abbiamo detto prima delle pronunce di primo grado del Tribunale di Napoli, che esistono ordinamenti diversi, quello sportivo ha le sue specificità e noi, nel corso del Consiglio Federale di Vicenza, avevamo già detto che qualunque fosse stato l'esito, non ci sarebbe stato un intervento sull'ordinamento sportivo su fatti che all'epoca furono oggetto di verifica e di valutazioni degli organi di giustizia federali e del Coni. Inoltre molte società, tra le quali la Juve, non hanno dato seguito a interventi presso i tribunali amministrativi.
  • [Sulla richiesta di commissariamento della Federcalcio inoltrata al Tar del Lazio dalla Juventus in merito ai fatti di Calciopoli] Ho la coscienza a posto, si possono esprimere critiche legittime per la politica sportiva, ma tutti sanno che io sono un uomo di regole. Era noto, infatti, che, anche prima del commissariamento, quando c'era un quadro federale diverso, avevo tanti avversari. Ho sempre attaccato il doppio designatore, una scelta di sette società che avevano forzato la mano per questa soluzione. Sono tranquillo, resta l'amarezza ma con questa bisogna conviverci.

Citazioni su Giancarlo Abete modifica

  • [Alla domanda su un'eventuale cena con un nemico, magari il presidente della FIGC Giancarlo Abete] Perché no? Abete non è mio nemico ma nemico del calcio. (Zdeněk Zeman)

Note modifica

  1. Il riferimento è all'aggressione verbale e fisica da parte di Delio Rossi ad Adem Ljajić, dopo che il giocatore ha applaudito sarcasticamente all'allenatore. Si veda Fiorentina: Delio Rossi aggredisce Ljaic Ansa.it

Fonti modifica

  1. Citato in Euro 2012, Abete cita Travaglio e attacca: “Mi vergogno di chi non ha tifato Italia”, Il Fatto Quotidiano, 2 luglio 2012.
  2. Alla consegna del Premio Giacinto Facchetti, il bello del calcio a Michel Platini; citato in Abete irritato: "Momento inopportuno ma ognuno ha il suo stile", La Stampa, 14 novembre 2011.
  3. Citato in L'ultimo saluto a Pietro Mennea, Lastampa.it, 22 marzo 2013.
  4. Citato in Tutti pazzi per Mourinho. Moratti: "È il migliore", Gazzetta.it, 22 settembre 2008.
  5. Citato in Abete: "Zeman sbaglia E vale anche per il Napoli", Gazzetta dello Sport, 15 agosto 2012.
  6. Citato in Abete alla Juve: «Il calcio non è proprietà privata», Corriere dello Sport, 24 agosto 2012.
  7. Citato in Giuseppe Clabrese Abete: "Contro la Juve nessun accanimento", la Repubblica, 12 marzo 2012.
  8. Citato in Giuseppe Clabrese Ho sbagliato e chiedo scusa è stata toccata la mia famiglia, la Repubblica, 4 maggio 2012.
  9. Citato in Inaugurazione Benito Stirpe - Giancarlo Abete: «Poche le città in italia che hanno uno stadio del genere. Complimenti!», Tuttofrosinone.com, 28 settembre 2017.
  10. Citato in Abete: «Juve: no al 30 e alla stella sulla maglia», Tuttosport, 13 maggio 2012.

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