Genghis Khan - Il grande conquistatore
film del 2007 diretto da Shinichiro Sawai
Genghis Khan - Il grande conquistatore
Titolo originale |
蒼き狼 地果て海尽きるまで |
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Lingua originale | giapponese |
Paese | Giappone |
Anno | 2007 |
Genere | Storico, drammatico |
Regia | Shin'ichirō Sawai |
Soggetto | Seiichi Morimura |
Sceneggiatura | Takehiro Nakajima, Shōichi Maruyama |
Produttore | Haruki Kadokawa |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Genghis Khan - Il grande conquistatore, film del 2007 con Takashi Sorimachi, regia di Shin'ichirō Sawai.
Incipit
modificaAnno 1161
I clan mongoli iniziarono a organizzarsi in tribù.
Tai-giuti, Tatari, Merkiti, Mongoli, Keraiti... le tribù erano molte e costantemente in guerra fra loro.
Frasi
modifica- [voce fuori campo] Un giorno avrò la mia vendetta. Fu questo il giuramento che feci nel mio cuore. (Hoelun)
- [voce fuori campo] Quando raggiunse quattordici anni d'età, Temujin partì, accompagnato da suo padre, in cerca di una donna adatta a sposarlo. Durante quei quattordici anni, diedi alla luce quattro figli, oltre a Temujin, e mi occupai di farne crescere altri due, nati da un'altra madre. Il mio primo marito, pur avendo giurato solennemente che sarebbe venuto a salvarmi, non ritornò mai. Senza che me ne rendessi conto, erano trascorsi molti anni. (Hoelun)
- La battaglia che affronteremo vedrà mongoli combattere contro altri mongoli! Il combattimento che sta per iniziare sarà il più grande che abbiamo mai affrontato! Se perderemo questo scontro, le nostre tribù spariranno per sempre dalla terra! In questa battaglia tutti noi cadremo... oppure vinceremo! (Temujin)
- [Ultime parole] Essere Khan... non sai cosa vuol dire! (Toyril Khan)
Dialoghi
modifica- Chiledu: Voi che ci fermiamo?
Hoelun: Andiamo il più lontano possibile prima che cali la notte. Siamo ancora nelle terre dei Mongoli.
Soldato: Chiledu, signore! Quei maledetti ci stanno seguendo! [Gli inseguitori decimano i soldati a seguito di Chiledu a colpi di frecce]
Hoelun: Tutti quegli uomini... sono qui per prendere me!
Chiledu: Non temere! Ti proteggerò io!
Hoelun: Non farlo! [Gli stringe la mano] Tu devi vivere! Devi vivere per me! Venirmi a salvare!
Chiledu [Molla la mano a Hoelun] Hoelun... prometto che presto verrò a liberarti! Aspettami! [Sprona le redini e parte con i suoi soldati sopravvissuti, lasciando Hoelun in balia degli assalitori]
Yesugei [Si ferma al carro di Hoelun mentre i suoi uomini proseguono per la loro strada]: Sono Yesugei Bagathur. Capoclan dei Borjigin, della tribù Kiyad dei Mongoli. Verrai con me al mio accampamento.
- Yesugei: Smetti di piangere.
Hoelun: Perché io? Io sono solamente una giovane sposa, e nient'altro! Di certo mio marito verrà a riportarmi indietro... Ci sara una guerra con i Merkiti.
Yesugei: Sarò qui ad attenderli. Sono sempre pronto a uccidere dei Merkiti. Ma dimmi, qual è il tuo nome?
Hoelun: Mi chiamo Hoelun. Moglie di Yeke-Chiledu. Dei Merkiti.
Yesugei: Hoelun? A partire da oggi, dopo stanotte, sarai mia moglie. Ti tratterò bene.
- Temujin: Che tranquillità. È come se qui la guerra non fosse mai arrivata.
Borte: E tu, Temujin, sei mai andato in battaglia?
Temujin: Non ancora. Ma spero di farlo presto e di vendicare i torti subiti dalla mia gente.
Djamuka: Borte! [Raggiunge i due ragazzini alla testa di una ventina di suoi coetanei a cavallo] Ciao, Borte. Chi è quello?
Borte: Lui è il mio promesso sposo.
Djamuka: Promesso sposo? Io sono Djamuka, del clan di Jadaran. Sono grande amico di Borte fin dall'infanzia.
Temujin: Temujin, della tribù dei Mongoli. Resterò qui per qualche tempo. Molto piacere.
Djamuka: Grandioso. Cosa ne pensi di una gara con l'arco?
Temujin: Una sfida?
- [Dopo che Temujin sconfigge Djamuka nella gara con l'arco...]
Djamuka: Sei davvero abile. Nè io nè i miei compagni siamo mai riusciti a tirare così bene. Anche i miei antenati discendono dai Mongoli. Temujin, facciamo un patto d'amicizia.
Temujin: Un patto d'amicizia?
[Più tardi, si una collina, Djamuka e Temujin sono circondati da Borte e da tutti gli altri ragazzi]
Djamuka: A partire da oggi, ci lega un patto di sangue, più forte dell'affetto fraterno. [i due si scambiano i gomiti] Qualsiasi cosa accada, non ti tradirò.
Temujin: Farò sempre tesoro della tua amicizia. Finché avrò un filo di vita, la nostra amicizia esisterà!
Djamuka: Lo prometto, Temujin!
- Djamuka: Un giorno vorrei unire le tribù mongole in una sola grande nazione.
Temujin: Nazione? Che cos'è una nazione?
Djamuka: Pensa ai clan uniti in una sola gigantesca tribù.
Temujin: Ma una cosa del genere è fattibile?
Djamuka: [si alza e mostra a Temujin una mappa] Questa è la terra dei Jin, è c'è un solo Khan a governare tutto quel territorio.
Temujin: Uno solamente? [Restituisce la mappa a Djamuka] In ogni caso, sono nostri nemici.
Djamuka: Temujin, riflettici meglio. Noi facciamo parte da sempre di tribù nomadi, in guerra le une contro le altre. Andando avanti in questo modo, tutti i Mongoli verranno annientati. Qualcuno deve unirci in un unico territorio di pace e di ricchezza.
Temujin: Ora ho capito. Jamukha, hai molto a cuore questi problemi, vero?
Mura: Temujin! [raggiunge i due ragazzi a cavallo, accompagnato da Borte]
Temujin: Mura, ma tu non eri tornato a casa insieme a mio padre? Cos'è successo?
Mura: Mi dispiace... I Tatari... lo hanno avvelenato.
Temujin: Avvelenato? Come... come sta mio padre?
Mura [si getta sul suo cavallo, disperato]: È morto!
Temujin: Mio padre è stato... è stato avvelenato...
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