Gastone Silvano Spinetti

giornalista e funzionario italiano (1908-1973)

Gastone Silvano Spinetti (1908 – 1973), giornalista e funzionario italiano.

Civiltà in crisi modifica

Incipit modifica

Se noi Italiani avessimo la volontà di approfondire il nostro stato d'animo e avessimo il coraggio di sostenere apertamente le nostre idee, non soltanto eviteremmo di essere qualificati per quello che non siamo, ma potremmo recare un contributo decisivo all'affermazione di una civiltà più conforme alle esigenze spirituali degli uomini del nostro tempo.

Citazioni modifica

  • Nell'U.R.S.S. non sono i campi di lavoro forzato che ci atterriscono, ma è l'incubo continuo di essere controllati e denunciati che ci fa paura. Un clima di vita insopportabile per noi italiani che vogliamo lavorare ed esprimere le nostre opinioni sicuri di non essere spiati da alcuno, e che intendiamo imporci una disciplina solo se questa disciplina sia l'espressione di una più sociale concezione della vita e del mondo, di una nuova norma di vita. (Parte prima: Civiltà in crisi, Capitolo I: L'Europa di fronte al capitalismo e al comunismo, p. 26)
  • Il tempo dei mistici e degli asceti non è più il tempo nostro: la fame e la miseria, in genere, oggi non avvicinano le masse a Dio. Per avvicinare le masse a Dio occorre dare a tutti l'indispensabile per vivere e occorre soprattutto che i sacerdoti pratichino la dottrina che predicano dal pulpito, combattendo coloro che si oppongono all'unione di tutti i popoli, a una più intensa produzione e a una più sociale distribuzione dei beni materiali. (Parte prima: Civiltà in crisi, Capitolo I: L'Europa di fronte al capitalismo e al comunismo, p. 31)
  • All'origine del marasma sociale ed economico che caratterizza ogni epoca di trapasso tra due civiltà, si trova sempre l'insufficienza della classe politica dirigente. Insufficienza dovuta a un miope e gretto spirito utilitaristico che vieta ad essa di comprendere le esigenze spirituali e materiali dei nuovi tempi e che la spinge a volte ad agire financo in contrasto con i propri presupposti dottrinari, come sarà facile rilevare riesaminando in breve l'evolversi della civiltà romana, della civiltà cristiana e della civiltà individualistica: le tre civiltà che furono espressione delle tre più recenti rivoluzioni sostanziali. (Parte prima: Civiltà in crisi, Capitolo II: Perché decaddero la civiltà romana e quella cristiana, p. 33)
  • Come i principi dell'ordine giuridico, anche i principi dell'ordine economico si devono informare ai principi dell'ordine etico-filosofico perché tutte le scienze ricevono direzione e colorito dalla filosofia che è la scienza delle prime e ultime ragioni.
    Il tentativo di rendere la scienza economica «neutrale» rispetto ai fini etici e politici della collettività si è dimostrato ormai superato, come si è dimostrato superato il tentativo di considerare le esigenze economiche come le esigenze umane fondamentali [...] (Parte seconda: Verso un nuovo umanesimo, Capitolo VIII: Presupposti sociali del nuovo ordine economico, p. 105)

Explicit modifica

[...] poiché dopo quest'ultima guerra [la seconda guerra mondiale] il mondo si è diviso in due grandi blocchi, sotto l'egida degli Stati Uniti d'America e dell'U.R.S.S., l'invito a meditare su quanto è stato scritto in questo libro si rivolge in particolar modo ai dirigenti delle due grandi unioni di popoli [...]
Ai dirigenti dell'U.R.S.S. perché democratizzino e umanizzino all'interno il loro regime, stabilendo un maggior rispetto per l'umana personalità [...] perché lascino liberi tutti i popoli europei di organizzarsi in un'unica unione di Stati [...]
Ai dirigenti degli Stati Uniti d'America perché convincano gli inglesi che non è bene che gettino nelle braccia del Comunismo tutti i popoli dell'Occidente per mantenere un'organizzazione del mondo [l'Impero britannico] che ormai non corrisponde più alle esigenze di vita della nuova civiltà [...]
Queste, in breve, le prospettive di un mondo migliore, che per essere attuate presuppongono soprattutto una rivoluzione sostanziale, vale a dire l'affermazione di una nuova civiltà che si contrapponga alla civiltà individualistica – al capitalismo e al bolscevismo – e che modifichi la mentalità delle classi dirigenti di tutti i popoli e in particolar modo delle classi dirigenti degli Stati Uniti d'America, dell'U.R.S.S. e dell'Inghilterra.

Bibliografia modifica

  • G. Silvano Spinetti, Civiltà in crisi. Verso un nuovo umanesimo, Piccola biblioteca di scienze moderne, Fratelli Bocca Editori, Roma, 1953.

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