Gérard de Nerval

poeta e scrittore francese

Gérard de Nerval, pseudonimo di Gérard Labrunie (1808 – 1865), poeta francese.

Gérard de Nerval

Citazioni di Gérard de NervalModifica

  • Ahimé! quanto dev'essere felice | la morte dell'uccello, nei boschi![1][2]
  • Il sonno occupa un terzo della nostra vita. È la consolazione delle pene delle nostre giornate o la pena dei loro piaceri; ma non ho mai sperimentato che il sonno fosse un riposo.[3][4]
  • Io sono il Tenebroso, – Vedovo, – Sconsolato, | Principe d'Aquitania dalla Torre abolita: | L'unica Stella è morta, – e sul liuto stellato | È impresso il Sole nero della Malinconia.[5]
  • Le illusioni cadono l'una dopo l'altra come le bucce di un frutto, e il frutto è l'esperienza. Ha un sapore amaro; ma ha qualcosa di aspro che fortifica.[6][2]
  • Non dico che una donna non possa avere un capriccio per suo marito, perché, in fondo, anche lui è un uomo.[7][8]
  • Non esiste il genio senza gusto, come non esiste il carattere senza moralità.[9][8]

Incipit di AureliaModifica

Il sogno è una seconda vita. Non ho mai varcato senza tremare le porte d'avorio o di corno che ci separano dal mondo invisibile.[4]

NoteModifica

  1. Da Dans les bois.
  2. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  3. Da Aurélia.
  4. a b Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
  5. Da El Desdichado, in Chimere e altre poesie, traduzione di Diana Grange Fiori, Einaudi, Torino, 2014. ISBN 9788858416730
  6. Da Angélique.
  7. Da Frammenti.
  8. a b Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  9. Da Les illuminés.

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