Franco Picco

pilota motociclistico italiano

Franco Picco (1955 – vivente), pilota motociclistico italiano.

Franco Picco (2011)

Citazioni di Franco Picco modifica

  • [Sulle partecipazioni al Rally Dakar] [...] al mio primo anno ero in testa, ho chiuso terzo perché ero senza assistenza. L'anno dopo sono partito carico, convinto di mangiarli tutti, e ho fatto di quei tonfi... sono arrivato decimo, il peggior risultato in quei sei anni. Poi ho cominciato a calmarmi e sono andato più forte.[1]
  • [«[...] tu nasci come crossista ma poi arriva la svolta e ti dedichi a tempo pieno ai rally raid, cosa o chi ti ha fatto innamorare dei deserti?»] Direi che non è stato un innamoramento: in quegli anni io correvo nel Mondiale cross con il Team Yamaha Italia e visto i buoni risultati ottenuti nel campionato abbiamo chiesto a Yamaha di fornirci insieme alle moto ufficiali anche un supporto tecnico adeguato, ma dal Giappone ci è stato risposto che su 12 / 14 gare del campionato io andavo bene solo sui terreni duri, quindi non potevano impegnare risorse su di me. Da qui la decisione del Team Yamaha Italia di farmi partecipare alla Dakar per affinare la mia guida sui terreni sabbiosi per poi trasferire l'apprendimento nel campionato di cross. Rientrato dalla mia prima Dakar nel 1985 con un ottimo terzo posto assoluto, Yamaha si è fatta avanti con la proposta di darmi una moto ufficiale, ma non per partecipare al Mondiale Cross, ma per continuare la mia partecipazione nei rally dicendomi di tenermi il cross come allenamento. Così è nato li mio passaggio di attività e ti dirò di più, non è che mi sia poi piaciuta più di tanto la mia prima gara nei deserti: una gara scomoda, difficile con poco supporto tecnico.[2]
  • [Nel 2016, «cosa pensa della Dakar moderna?»] Le Dakar di 30 anni fa erano più avventurose, a livello di percorso, ma anche di organizzazione. Affrontavamo il deserto con una bussoletta e bastava sbagliare di 5 gradi per trovarsi 20 km fuoripista. Non ci sono più le distese di sabbia a perdita d'occhio, dove eri solo con il deserto. In Africa la navigazione rivestiva un ruolo fondamentale ed i piloti erano — prima di tutto — dei grandi navigatori. [...] Manca l'avventura con la A maiuscola, ma per contro, adesso abbiamo una organizzazione con la O maiuscola. Il regolamento è ben fatto, siamo tutti dotati di satellitare per la sicurezza di noi piloti, la logistica è impressionante.[3]
  • [Nel 2022] Nelle vecchie Dakar si correva sempre su delle piste in cui capivi dov'eri guardando una cartina geografica del Nord Africa. Adesso, invece, non è permesso utilizzare nessuna cartografia ed è anche un po' strano che ci siano degli e-book. L'organizzazione va alla ricerca di terreni che difficoltosi e ti ci fa transitare dovendo usare un GPS che viene fornito con i sistemi bloccati, per permetterti di vedere soltanto quel che c'è scritto nel roadbook. Se ti perdi, devi andare alla ricerca e nel caso in caso in cui tu sia smarrito, puoi chiedere lo sblocco e ti si apre la cartina. Oppure, c'è addirittura un telefono satellitare con cui puoi chiamare l'organizzazione o è l'organizzazione stessa a chiamarti, se vede che ti fermi e sei fuori rotta, perché loro ti tengono sott'occhio e ti chiamano per capire cosa è successo. [...] Il sistema è completamente diverso ed è sicuramente più difficile. Adesso ti fanno fare molte zone fuori pista, le famose "erbe di cammello" o comunque dune, dove non ci sono piste e si va alla ricerca dei waypoint. [...] se non li becchi o non ci passi vicino — a 90 o 100 metri, sono uno diverso dall'altro — a fine gara l'organizzazione se ne accorge e arrivano le penalità. Per questo c'è la classifica che poi viene confermata alla luce delle penalità, che possono essere dovute alla velocità, ai waypoint mancanti o all'orario di partenza o di un trasferimento. È abbastanza diverso rispetto a prima... Diciamo che della Dakar c'è solo il nome, il resto è cambiato tutto.[4]
  • [Sulle partecipazioni al Rally Dakar, «mai avuto paura di morire?»] No. Eravamo disposti a tutto pur di finire e di vincere.[3]
  • [«[...] quali sono i fattori che determinano una vittoria: fortuna, mezzi tecnici, esperienza, preparazione atletica?»] Tutti i fattori che hai elencato sono importanti in tutti i tipi di gare al fine di portare a casa la vittoria, certo è che variano a seconda del tipo di competizione. Se una gara dura dieci minuti ci saranno alcuni fattori che prevarranno su altri rispetto ad una gara come i raid che durano anche quattordici giorni.[2]

Note modifica

  1. Dall'intervista di Cosimo Curatola, Franco Picco, pilota e social a 66 anni: "Influencer delle moto? Mi viene da ridere. A Petrucci è andata bene", mowmag.com, 2 marzo 2022.
  2. a b Da Intervista a Franco Picco, motoemozione.it.
  3. a b Dall'intervista di Maria Guidotti, Picco: "La Dakar di oggi? Meno avventura, più organizzata", gazzetta.it, 12 gennaio 2016.
  4. Dall'intervista di Paolo Scalera, LIVE Bar Sport alle 17:15 - Fantic e la Dakar: con Picco e Milena, GPOne, 30 dicembre 2022; citato in Picco: "Si chiama ancora Dakar, ma è cambiato tutto", gpone.com, 31 dicembre 2022.

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