Franco Donaggio

Fotografo italiano

Franco Donaggio (1958 – vivente), fotografo italiano.

Franco Donaggio nel 2014

Intervista di Mariateresa Cerretelli, meer.com, dicembre 2013.

  • La mia terra d'origine è Chioggia; una ridente cittadina che si affaccia sulla laguna veneta. Vista dall'alto è un'isola somigliante ad una lisca di pesce adagiata sull'acqua, collegata da tre ponti alla terra ferma. In quelli spazi d'acqua somiglianti a enormi specchi, i miei ricordi del passato sono adagiati come vecchie conchiglie sul fondo. Quando il mio sguardo cerca tra quelle trasparenze, loro affiorano lentamente, mi si avvicinano, mostrandomi un sorriso fatto di tempo e pace dove le passioni umane trovano la eterna serenità del silenzio.
  • Non posso descrivere quali e quante emozioni mi ha donato la laguna, questa chiesa a cielo aperto, con il tetto della notte e del giorno, lungo un continuo rincorrersi tra luna e sole. Da queste profonde esperienze maturò l'intima esigenza di coinvolgere anche il mio intelletto, oltre allo spirito, e di creare, o meglio "raffinare" queste forti emozioni in qualcosa di durevole attraverso il mio lavoro.
  • All'inizio di ogni progetto si manifesta l'intuizione, madre dell'idea. Per me è un processo lento, metaforicamente si potrebbe pensare ad un miraggio che assume nel tempo dettagli sempre più nitidi, e mentre ci lavoro mentalmente lo focalizzo sempre meglio. L'emozione deriva da questo processo. Non la vivo come un flusso d'adrenalina di veloce consumo, ma come un mezzo per spingere la mia spiritualità a dilatarsi verso spazi ignoti nella mia mente; un urlo laico diretto a spazi siderali, sperando nell'eco. Dopo l'istinto, l'emozione è la seconda pulsione primordiale che ci salva dall'omologazione dei nostri tempi.
  • Ho vissuto molto serenamente e con entusiasmo il passaggio dal procedimento analogico al digitale, e senza paure di sorta derivanti da inesperienza e pigrizia. Lungo un percorso di oltre trent'anni di lavoro da professionista e sperimentatore col mezzo fotografico, ho sempre avuto le idee molto chiare su tutto quello che poteva servirmi per parlare il mio linguaggio estetico. Preferisco da sempre il cosa al come, amo definirmi un pragmatico.

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