Francesca Antonelli

attrice italiana

Francesca Antonelli (1972 – vivente), attrice italiana.

«Amo la vita»

Intervista di Barbara Pignataro, orticaweb.it, 5 marzo 2021.

  • Il personaggio a cui sono più legata è quello di Mignon è partita, quello con Francesca Archibugi è stato un incontro magico. Ero alla fermata dell’autobus, lei mi vede e si avvicina. Avevo 14 anni, pensai: ma questa che vuole? E lei nel vedermi restia disse "parlo con tua madre". Non parli proprio con nessuno! – esclamai. Quel giorno avevo marinato la scuola e prendevo l’autobus per allontanarmi da Ponte Sisto, dove abitavo, per non farmi vedere da mia madre. Andai ai provini e da lì è iniziata la mia avventura. Era maggio, l’aria era frizzante, ero innamorata.
  • [Dunque è diventata attrice per caso?] Assolutamente. Io suonavo il pianoforte, lo suono tuttora, e mi piaceva l’astronomia. L'universo è la mia passione, penso che il macro cosmo e il micro cosmo sono uguali, dentro siamo infiniti come fuori.
  • [Sei sempre riuscita a conciliare il mestiere di mamma con la recitazione, il segreto?] Incastro tutto. Solo l’amore mi frega, quando un uomo mi ferisce mi azzero. È successo con il padre dei miei tre figli, fu un grande amore e un'enorme delusione. Da amici eravamo perfetti, come compagno si è rivelato geloso e prepotente. Un'esperienza che mi è capitata più volte e per questo mi sento di dire, da donna alle donne "mai farsi mortificare o peggio manipolare e fate attenzione a non cadere sempre nei medesimi meccanismi. Mai tappetini, semmai tappeti volanti". Anche all'inizio quando si è infatuati ci sono piccoli segnali di qualcosa di negativo, ecco non vanno ignorati, sono proprio quelli, quando le cose diventano difficili, il problema. Quando vengo tradita, come è accaduto nella mia ultima storia, escono tutte le mie fragilità.
  • [Lei è brava quanto riconosciuta, ma tanto quanto merita?] Io non sono ambiziosa, conta anche il fatto di dire: io voglio arrivare lì, quando recito mi emoziono, e mi basta. Sono lontana da tutto, vivo a Santa Severa la mia quotidianità con la famiglia, poca vita mondana. Non mi cruccio del successo, un desiderio però c'è: interpretare dei ruoli che non mi hanno ancora proposto.
  • [Tipo, cosa sogna?] Faccio spesso la prostituta, la romana, la carcerata. Per una volta la principessa a cavallo, perché no! Una donna austera magari, per raccontare un altro aspetto di me. Scherzo sempre su questo fatto, che comprendo. Mi vengono proposti personaggi non facili, se vogliamo anche un po' stronzi, a cui però restituisco un'umanità. Magari ho il volto, ma non l'anima da stronza e risulta vincente. C'è poi l'aspetto pratico, sono pronta per quel ruolo, i registi vanno a colpo sicuro.

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