Fitzcarraldo
film del 1982 diretto da Werner Herzog
Fitzcarraldo
Titolo originale |
Fitzcarraldo |
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Lingua originale | tedesco, spagnolo, inglese e Asháninka |
Paese | Germania |
Anno | 1982 |
Genere | drammatico |
Regia | Werner Herzog |
Soggetto | Werner Herzog |
Sceneggiatura | Werner Herzog |
Produttore | Werner Herzog, Lucki Stipetić |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Fitzcarraldo, film italiano del 1982 con Klaus Kinski e Claudia Cardinale, regia di Werner Herzog.
Gli indios della giungla chiamano questa terra Cayahuari Yacu, "La terra in cui Dio non portò a termine la creazione". Solo dopo la scomparsa degli esseri umani, essi credono che ritornerà per completare la sua opera. (Testo in sovrimpressione)
Frasi
modifica- Tutto quello che la gente vuole con le loro banche piene di soldi sono i grossi nomi dell'Europa. Sarah Bernhardt, un'attrice che non sa cantare. Eppure la sua gamba di legno è l'argomento più discusso. (Direttore dell'Opera)
- Continuo a vivere un sogno: l'Opera. Un grande teatro nella giungla. (Fitzcarraldo)
- Chi sogna può spostare le montagne. (Molly)
- Oggi i prezzi a Manaus sono quattro volte più alti che a New York. I palazzi intorno al teatro sono costruiti con maioliche di Delft e raffinati marmi della Toscana. (Direttore dell'Opera)
- I signori benestanti di questa nuova El Dorado, mandano la loro biancheria alle lavanderie di Lisbona con navi speciali. Trovano l'acqua dell'Amazonas troppo gialla. (Direttore dell'Opera)
- Non sono loro che mi disturbano, anzi. È che non posso sopportare questa gentaglia, che crede che con i soldi si possa comprare tutto. (Fitzcarraldo)
- Lei non sa l'emozione, il meraviglioso tormento quando si perde il denaro. Questa sì è l'estasi. ( Don Aquilino)
- Questa chiesa rimarrà chiusa, finché nella città non ci sarà un teatro. Io voglio il mio teatro d'opera! (Fitzcarraldo)
- Io sono l'astratto. Io sono i miliardi. Io sono sì, l'incanto della foresta. Sono lo scopritore del caucciù. Attraverso di me il caucciù diventerà realtà. Caro Signore, la realtà del suo mondo è soltanto la caricatura di quello che lei può vedere dei grandi spettacoli d'opera. (Fitzcarraldo)
- Gli indios lo chiamano caucciù. L'albero che piange. Eh, sì. Perché i culi nudi amano parlare fiorito. Loro lo chiamano: Sudore del sole. L'ape: padre del miele. (Don Aquilino)
- Noi faremo quello che mai nessuno ha osato. (Fitzcarraldo)
- Io non amo i segreti, soprattutto quelli degli altri. (Don Aquilino)
- Huerequeque beve come un pazzo, ma quassù [indica la tempia] un sala macchine elettrico. (Huerequeque)
- C'è silenzio e silenzio. Ma questo è qualcosa di più. (Orinoco)
- Adesso ci vuole un po' di opera italiana per distenderci. A lei piace l'Opera? (Fitzcarraldo)
- Se attaccano, chiamatemi Capitano. Vorrei vivere la mia ultima ora tra i fuochi d'artificio. (Cholo)
- La riva ha un aspetto insignificante, ma deciderò della mia vita. (Fitzcarraldo)
- Anche le scimmie amano l'alcol: viva l'alcol! (Huerequeque)
- Questo devi proprio berlo. È jucca: un intruglio di saliva di donna. Chiudi gli occhi e butta giù. (Huerequeque)
- Quando il Nord America era ancora sconosciuto, ci fu un trapper, un solitario francese, che partì da Montreal verso Ovest. Fu il primo bianco che vide la maestosità delle cascate del Niagara. Quando tornò, raccontò che le cascate erano così incredibilmente grandi che superavano ogni umana immaginazione. Ma nessuno gli credette, anzi lo presero per matto. Volevano delle prove. Lui rispondeva: La prova è nei miei occhi, nella mia memoria. La mia prova è la mia presenza. (Fitzcarraldo)
Dialoghi
modifica- Direttore dell'Opera: Fitzcarraldo? Che strano nome è questo. E come si pronuncia?
Fitzcarraldo: Il mio vero nome è Fitzgerald. Mio padre era irlandese.
Molly: Brian Sweeney Fitzgerald.
Fitzcarraldo: I peruviani non riescono a pronunciarlo. - Fitzcarraldo: Io sono sul fiume. Laggiù c'è la mia casa. Quello è il mio posto. Non posso abbandonare e tradire il mio pubblico che mi ama.
Molly: I bambini?
Fitzcarraldo: Sì, i bambini sono il mio pubblico. - Fitzcarraldo [Brinda]: Al cuoco, al suo cane. A Verdi. A Rossini. A Caruso.
Barone del caucciù: A Fitzcarraldo, il sognatore e costruttore delle cose inutili! - Molly: Fitz, Fitz, andiamocene! Quest'uomo è un morto, non può essere certo un tuo rivale.
Barone del caucciù: Cara Signora, io sono vivo e saldo sulle gambe, come ben può vedere.
Molly: Lei mi sembra un buon cacciatore, vero?
Barone del caucciù: Che significa questa osservazione?
Molly: Che significa? Se uccidi un elefante questo rimane dritto sulle zampe altri dieci giorni prima di cadere. - Don Aquilino: Senta, noi abbiamo fatto una scommessa: su quanto tempo le resta ancora da vivere. Oh, ma la prego. Non se la prenda: in fondo noi uomini d'affari siamo tutti degli idealisti.
Fitzcarraldo: Io sono un idealista. Io sposterò una montagna. - Orinoco: Non ci vedo più bene, ma sento nell'aria il pericolo.
Fitzcarraldo: Che cosa vuol dire?
Orinoco: La giungla è piena d'illusioni, d'inganni, di sogni, di miraggi e demoni. Gli anni mi hanno aiutato a distinguere tra realtà e allucinazione. - Fitzcarraldo: Come si fa a insegnare il patriottismo su un libro di scuola?
Giovane missionario: Il governo lo richiede.
Vecchio missionario: Gli indios si sono abituati, proprio come la vaccinazione.
Giovane missionario: I bambini si sentono già veri peruviani. Un giorno ho domandato a loro: Chi sono gli indios? E i bambini hanno risposto: Gli indios sono gente che non sa leggere e non fa il bucato. Quelli che già leggono si sentono diversi, non riconoscono più i bambini della foresta. Per loro sono selvaggi. Gente ostile, da temere. - Fitzcarraldo: E cosa dicono gli indiani adulti?
Vecchio missionario: Pensano che la nostra vita non esiste, che sia soltanto un'illusione, dietro la quale si nasconde la realtà dei sogni. Una concezione forse teatrale, ma molto, molto profonda.
Fitzcarraldo: Questo m'interessa molto. Vede Padre, io sono un uomo di teatro. - Fitzcarraldo: Trascineremo la nave sulla montagna! E saranno gli indios ad aiutarci.
Orinoco: Porca vacca! E come ci riuscirà?
Fitzcarraldo: Come la vacca che salta sul tetto della Chiesa. - Fitzcarraldo: Perché fanno tutto questo? Lavorano per noi senza fermarsi mai. Perché? Perché? Perché? Perché?
Huerequeque: Ah, no. Non chiederlo a me. Ma di una cosa sono certo: un motivo ce l'hanno. Forse qualche spinta magica, su questo ci metto la mano sul fuoco.
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