Festa di Piedigrotta
manifestazione folkloristica di Napoli
Citazioni sulla festa di Piedigrotta.
- [A fine '800] La festa di Piedigrotta, anche se ha perduto un po' della sua importanza, non è meno cara ai napoletani. Vi si preparano per lunghi mesi riempiendo un salvadanaio come per Montevergine [Santuario della Madonna di Montevergine in provincia di Avellino] e per Natale. (Marcellin Pellet)
- La Riviera di Chiaia bruciava. Piedigrotta è anche questo, una furia di luci. "Bancarelle", trespoli, carretti, finestre, chioschi, negozi, palchi delle orchestrine vi fissano con gli occhi roventi e spalancati dei matti. Non esagero, la notte del sette è un interrogatorio di terzo grado, coi riflettori puntati in faccia e una stridula voce che ripete: «Sei contento, ammettilo, ti diverti!»; è una deliziosa tortura per farci confessare che non avremo, domani, cielo da vedere e terra da camminare. Pazienza! Salute a noi! (Giuseppe Marotta)
- «Per quello che posso ricordare io», dice il dottor Vittorio, «è sempre stata una festa di pessimo gusto. Violenza e rumore, questa era Piedigrotta. Che oggi poi, a distanza di tanti anni, ci ricordiamo di Piedigrotta come di una festa divertente lo posso pure capire, ma è chiaro che il merito del ricordo è solo per la nostra adolescenza e non per la manifestazione che in se stessa non ha mai avuto nulla di edificante.»
«Ecco qua», dice il professore, «mò è venuto Vittorio e mi ha fatto diventare una fetenzia pure il ricordo di Piedigrotta!»
«Ma andiamo, siamo seri. Lo vogliamo capire o no che la morte di Napoli è stato il folklore! Tutti noi sappiamo che quando c'era Piedigrotta cercavamo di evitare le strade dove si svolgeva la festa, e allora confessiamolo onestamente che noi, a Piedigrotta, non ci siamo divertiti mai.»
«Ma come non ci siamo divertiti mai, dottò!» dice Saverio. «Io ero piccolo è vero ma i carri me li ricordo ancora: e ci stava il carro con le maschere d'Italia, con Pulcinella, Arlecchino e compagnia cantando, e poi c'era il carro dei frutti di mare con le femmine con le cosce da fuori che uscivano da dentro alle cozze, e poi c'era il carro con il Vesuvio che fumava overamente, con la funicolare illuminata e con la gente che cantava: Iamme, Iamme. Era bella dottò Piedigrotta.» (Luciano De Crescenzo) - [Nel 2005] Vogliono riprendere la festa della Piedigrotta, ma sarà impossibile. Purtroppo non ci sono più gli scugnizzi, quelli di oggi sono piccoli delinquenti assai più furbi. Troppo violenti. I carri allegorici diventerebbero bersaglio delle loro mazze, degli sputi, altro che cuppetielli! (Enzo Cannavale)
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