Fernando Cortez

opera di Gaspare Spontini

Fernando Cortez, tragedia lirica in tre atti, in lingua francese, di Gaspare Spontini tratta dal libretto di Victor-Joseph-Étienne de Jouy e Joseph-Alphonse d'Esmenard. Prima rappresentazione il 28 novembre 1809 all'Opéra di Parigi. La versione ritmica dal francese è di Angelo Zanardini.

La prima cinta del Gran Tempio di Messico, rischiarata da fuochi durante una notte tempestosa. L'idolo di Talepulchra (Dio del Male), sorretto da due tigri d'oro, s'innalza nel fondo dell'atrio; si scorgono le porte che danno sulle volte sotterranee ove stanno rinchiusi i prigionieri di guerra destinati al sacrifizio. All'alzarsi della tela, i Sacerdoti e i Maghi stanno prosternati colla faccia contro terra; solo il Sommo Sacerdote sta in piedi, accanto all'idolo, su di un palchetto.

Avaro e i prigionieri (dall'interno): O Iberia mia, diletto suol natio.
Per sempre addio.
Sommo Sacerdote: Del barbaro drappello – ascolto gli empi addii
D'ogni mal fûr gli autori – la lor morte li espii!
Sommo Sacerdote e coro di sacerdoti: Strida la vampa – sul rogo infame,
La morte affili – le sacre lame,
E l'ira piombi – del Nume ultor
Sul capo agli oppressor.
Avaro e i prigionieri: Nel dì della vittoria,
Ingloriosa morte
È pure acerba sorte,
È pur destin crudel!
Sommo Sacerdote: O del funèbre Dio – ministri inesorati,
È tempo ormai d'oprar!
Degli oltraggi dobbiamo – l'infamia cancellar,
Gli altari, il trono, i Numi vendicar.

Citazioni

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  • Cortez: D'ogni virtù casto e gentil modello
    Raffrena il pianto ond'hai già molle il ciglio...
    Insiem moviam all'ara; a te darà
    Per ogni tuo dolo balsami Amor!
    Amazily: O re de' miei destini, è a me concesso
    Darti mia vita, se or più mia non è?
    Inebriata del tuo dolce amplesso
    Amazily non appartiene a sè!
    Deh non turbate – sì dolce incanto
    Presagi funebri, – rei sovvenir.
    Fissa l'amor – traverso il pianto
    Più lieto il guardo – nell'avvenir. (Atto terzo, Scena III, p. 30)

Bibliografia

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  • Fernando Cortez, tragedia lirica in tre atti di Victor-Joseph-Étienne de Jouy e Joseph-Alphonse d'Esmenard, musica di Gaspare Spontini, G. Ricordi & C.

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