Faysal I d'Iraq

re di Siria (r. 1920) e Iraq (r. 1921-1933)

Fayṣal ibn al-Ḥusayn ibn ʿAlī (1885 – 1933), primo re dell'Iraq.

Faysal I nel 1933

Citazioni di Faysal I

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Intervista di Arnaldo Cipolla, La Stampa, 23 dicembre 1925

  • L'Irak è un paese in formazione. Bagdad è un grande villaggio che bisogna radere al suolo e rifar da capo.
  • Per l'Irak, Mosul è una questione di vita o di morte. Senza Mosul l'Irak non potrà esistere. Chi possiede Mosul è padrone delle vie acquee della Mesopotamia, domina Bagdad e tende fatalmente al mare.
  • Anche senza far la guerra all'Irak, i turchi possono mantenere sulle frontiere una situazione insostenibile, con incursioni nel territorio siriano orientale, che la Francia non può né reprimere e neppure fronteggiare, e nel nostro.
  • Il Governo dell'Irak, per suo conto, pensa di concedere ai Kurdi l'autonomia, evento che non mancherà di influenzare i Kurdi stabiliti nel territorio turco e che formano una massa di quasi due milioni di individui.

Citazioni su Faysal I

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  • Come re orientale, Feisal è veramente una disillusione. Cerco intorno, con gli occhi, qualche cosa che mi faccia apparire il Sovrano di Mesopotamia meno borghese, ma non vi è il menomo segno di lusso, da nessuna parte. Anche i tappeti, sul pavimento, son di poco valore.
  • Feisal ha un aspetto estremamente fine, distinto e aristocratico. Somiglia vagamente al conte Sforza, ma più giovane e più esile. Ha le mani lunghe, i piedi piccoli, le giunture sottili, il profilo puro dell'arabo del deserto.
  • Feisal, sulla terra dei Califfi fa il Califfo e i filo-arabi inglesi lo incoraggiano.
  • Re Feisal, come si sa, non è irakeno. È la sua colpa maggiore. Gli arabi della Mesopotamia poco lo amano e, strano fenomeno, accusano lui piuttosto che gli inglesi della crisi profonda che angustia il Paese. Egli ha oggi 33 anni e vive all'europea, senza harem, molto modestamente, malgrado le 120 mila sterline annue della sua lista civile. I suoi nemici gli attribuiscono il semplice proposito di arricchirsi per poi abbandonare il Regno, ingrato anzi che no. I suoi sostenitori invece affermano che ama il Paese dove gli inglesi lo hanno messo a regnare, ed aggiungono che è saggio, equilibrato, filosofo e di tendenze liberali.

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