Fabrizio Carcano

scrittore e giornalista italiano

Fabrizio Carcano (1973 - vivente), scrittore e giornalista italiano.

Citazioni di Fabrizio Carcano modifica

  • Sono un giallista esoterico/religioso.[1]
  • Milano è la mia città e davvero con questi libri ho cercato di raccontarne la bellezza ma anche le tante ambiguità che la contraddistinguono. E se nei primi due romanzi il palcoscenico è il centro storico e pedonale di Milano in Mala Tempora faccio vivere i Navigli, con le loro bellezze naturali, e le periferie, ma accompagno il lettore anche alla scoperta dei misteriosi sotterranei nella zona di viale Monza. E poi racconto la storia di Antonio Boggia, l’ottocentesco Mostro della Bagnera, il primo serial killer della storia italiana, che tra il 1849 e il 1859 uccise e smembrò quattro vittime nella sua cantina a due passi dal Duomo. E anche in Mala Tempora c’è un assassino che decapita le sue vittime, creando un macabro legame con il Mostro della Bagnera.[2]
  • Nei miei romanzi, a differenza della maggior parte dei colleghi giallisti/noiristi milanesi, o dei colleghi che scrivono di Milano pur non vivendoci, io non mi occupo di criminalità, di mafia, di clan ecc ma di nicchie di malvagità, come i satanisti, come le sette, come gruppi para massonici e, nei miei ultimi romanzi, della cattiveria individuale, quella per vendetta, sesso o denaro, che trasforma in Caini persone all’apparenza normali in belve sanguinarie che uccidono senza freni.[3]
  • Non sono bello (si vede), non sono magro, non sono nemmeno troppo simpatico. Non sono però nemmeno antipatico anche se sto sulle scatole a parecchi… non sono un tipo speciale, non sono uno che ama il sushi, non sono uno che sa fare tante cose (anzi ne so fare pochine), non sono un personaggio che ama remare nella direzione più semplice e comune, non sono uno facilmente catalogabile. E non sono uno da portare a riunioni con cacciatori o vivisezionisti: rischio di scatenare una rissa con chiunque faccia del male ad un animale. Aggiungo che non sono juventino![4]
  • Quando ho iniziato c'era Dan Brown, un modello che nei miei primi noir ha avuto il suo peso. Poi Ardigò ha iniziato a vivere di vita propria, prendendo spunto dalla cronaca. In Il codice di Giuda c'è lo scandalo della pedofilia, che ha investito la Chiesa. Ho anche scritto di esoterismo e satanismo. Una nicchia nel sovraffollato panorama del giallo, già pieno di indagini e serial killer.[5]
  • Sono un giallista esoterico/religioso e se per la prima volta mi sono cimentato nella scrittura di un noir di taglio politico lo devo anche al martellamento mediatico sulla vicenda di Battisti, che in realtà negli anni di Piombo era un signor nessuno, ma vorrei ricordare che lo scorso anno cadeva il quarantennale del rapimento Moro, con annessa overdose mediatica di interviste a ex brigatisti, e il conseguente quarantennale anniversario del duplice omicidio irrisolto, a Milano, dei due 18enni leoncavallini Fausto e Iaio, trucidati pochi giorno dopo la strage di via Fani, con un’evidente connessione tra questi due fatti di sangue. Tutto questo mi ha influenzato, anche se, lo ripeto, la scintilla iniziale è arrivata dalle scritte sui muri di Milano.[1]

Note modifica

  1. a b Dall'intervista di Costantino Giordano, Intervista a Fabrizio Carcano, A tu per tut con l'autore, Thrillernord.it.
  2. Citato in Intervista Fabrizio Carcano autore del libro “Mala Tempora”, Recensionilibro.it.
  3. Citato in Intervista a Fabrizio Carcano, Contorni di noir, 23 gennaio 2017.
  4. Citato in Intervista a Fabrizio Carcano, News of Tales, 8 febbraio 2019.
  5. Dall'intervista di Annarita Briganti, Fabrizio Carcano "Io, giallista famoso grazie ai lettori che mi scaricano" , la Repubblica, 22 gennaio 2019.

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