Ennio Quirino Visconti

archeologo e politico italiano

Ennio Quirino Visconti (1751 – 1818), archeologo, politico e museologo italiano.

Ennio Quirino Visconti

Citazioni di Ennio Quirino Visconti modifica

  • La positura sedente [nel gruppo del Laocoonte] è stata felicemente ideata e per esprimere che nel terribile assalto l'eroe non ha avuta forza di sostenersi interamente, e al tempo medesimo per lasciarlo in una situazione che gli permetta ancora qualche resistenza, e non lo mostri abbattuto. Tutto cospira a rappresentare un eroe che soccombe senza avvilirsi, perché non si sente colpevole. La testa non è china, anzi in atto veramente energico, è rivolta al cielo, quasi rimproverandolo della sua ingiustizia. Il volto è d'un uomo maturo d'una sorprendente bellezza, ed ha impresso ne' lineamenti il carattere virtuoso dell'animo: e quantunque alterato da violento dolore, conserva un'aria dolce che tanto più interessa chi 'l mira. Ma nella fronte corrugata, e negli occhi premuti dalla pena, più del dolore trionfa la compassione e per lo strazio presente de' figli, e per la distruzione vicina della sua patria.[1]
  • Tutto [nel gruppo del Laocoonte] è condotto con indicibile maestria. Ad alcuni è sembrato fuor di proposito l'epiteto di mirabili che Plinio ha dato agli avvolgimenti de' serpi intorno alle tre figure. Chi però li consideri attentamente e rilevi l'arte con cui legano la composizione, la disposizione delle loro spire che lasciano scoperte quasi tutte le giunture principali de' tre corpi, la scelta del momento in cui mordono il padre e uno de' figli, e il secondo più mortalmente del primo; finalmente l'artifizio col quale mentre uno ferisce Laocoonte e l'altro il fanciullo ch'è a destra, tutti e due tengono stretto il padre e l'altro figlio ch'è ancora illeso; chi tutto questo maturamente osservi, troverà che non meno delle altre questa parte dell'invenzione ha diritto alle lodi e allo stupore degl'intelligenti.[2]

Citazioni su Ennio Quirino Visconti modifica

  • L'immensa erudizione e il finissimo gusto artistico spiegato nel descrivere i monumenti antichi lo mostrarono così perito dei costumi, leggi, religioni dei popoli, a cui i monumenti si riferivano, da sembrar egli stesso un antico. (Enrico Poggi)
  • Quello che, pel difetto dei tempi, non aveva potuto fare il Winkelmann[3], lo fece il romano Ennio Quirino Visconti; il quale, più fortunato del Winkelmann, avendo potuto studiare i monumenti egiziani e scorgere in quelle massicce figure i primi lineamenti dell'arte di Fidia e di Prassitele, poté abbracciare colla sua mente robusta tutta l'arte antica, svelare il soggetto e l'intendimento di ogni lavoro, e segnare, correggendo quelle del Winkelmann, le epoche corrispondenti ai diversi stadii dell'umano incivilimento. Il Museo Pio-Clementino e l'Iconografia greca e romana sono due de' più grandi monumenti del nostro tempo, a cui gli stranieri non hanno nulla di somigliante da opporre. (Francesco Moroncini)

Note modifica

  1. Da Il Museo Pio Clementino, vol. II, presso gli Editori, Milano, 1819, p. 239.
  2. Da Il Museo Pio Clementino, vol. II, presso gli Editori, Milano, 1819, p. 245.
  3. errato per Winckelmann.

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