Emilio Bodrero

giornalista, docente e politico italiano (1874-1949)

Emilio Bodrero (1874 – 1949), giornalista, docente e politico italiano.

Emilio Bodrero

Auspici d'Impero modifica

  • La nostra arte è tutta riflessa ed utilitaria: quando è sincera non sa dir nulla, quando dice qualche cosa, ciò fa per dovere ed allora non è più sincera, come accade nella più gran parte della moderna arte decorativa. Un quadro non deve tanto dire il dramma interiore dell'artefice, che è sempre implicito, ma deve contenere un'epoca: l'Innocenzo X di Velasquez contiene non solo Velasquez ed il suo, dramma interiore, ma tutto, intiero il suo secolo; quando noi contempliamo un quadro del Greco viviamo non solo lo stato d'animo di un pittore, ché questo è quanto importa meno, ma quello di un intiero periodo storico. E così per qualunque altra grande personalità artistica, per qualunque espressione anche minore, di arte che riflette il pensiero, il sentimento, il carattere del secolo a cui essa appartiene. (cap. 1, p. 21)
  • Vi son certi ritratti del sei e del settecento in cui io leggo tutta la guerra dei trent'anni e le guerre di successione meglio che in tutti i volumi della storia universale dell'Onken. Ma in nessuno dei quadri del tempo nostro io leggo il tempo nostro, con le sue crisi ed i suoi problemi. L'arte contemporanea mi sembra che seguiti a vivere una sua vita artificiale, come seguitano a roteare vorticosamente le ruote d'uno stabilimento industriale anche quando dopo il fischio della sirena il motore è spento; così l'arte seguita a vivere per mimetismo, per continuità, per consuetudine ed, incaponita nella sua impotenza di che essa non sa rendersi conto, moltiplica il suo vano sforzo infecondo, cercando, ricercando, ripetendo, esasperandosi ed affannandosi nelle sue innumerevoli biennali e promotrici. (cap. 1, pp. 21-22)
  • Alla parola libertà con appassionato feticismo invocata dai nostri avversari noi contrapponiamo una parola ben più santa ed augusta, ben più nobile e pura, la parola responsabilità, la parola dell'avvenire. La responsabilità rappresenta non solo un fine generale ed inesauribile, ma è la condizione essenziale per la convivenza di un paese assestato. È valore morale che impegna non solo, come la libertà, chi la concede, ma anche e più chi ne è investito. In essa tutte le attività di un popolo si condizionano reciprocamente coordinandosi obbligatoriamente per un fine supremo che deve essere la Nazione. Noi non concepiamo la libertà che come diritto di assoggettarsi ad una servitù e di sottoporsi ad una responsabilità perché questa è la vera dignità dell'uomo. (cap. 4, p. 97)

Incipit di Eraclito modifica

Racconta Aristotele che alcuni stranieri volevano un giorno visitare Eraclito d'Efeso e, recatisi da lui, lo trovarono che si scaldava presso un gran fuoco. S'arretrarono essi, ma il filosofo li incoraggiò ad entrare egualmente, dicendo loro che pur in quel luogo eran gli Dei. Così, soggiunse lo Stagirita, anche alla ricerca su la natura di ciascun animale conviene accingersi di buon animo, poiché da per tutto è qualche legge di natura e qualche bellezza.
L'aneddoto, sembra offrire in ogni senso, lo spunto più opportuno per chi voglia discorrere delle antichissime filosofie e di quella di Eraclito in ispecie. Poiché, innanzi tutto, il pensiero moderno e la stessa anima nostra potrebbero trovar molti Dei nelle sentenze e nelle dottrine di questi antichi profeti, che nessuna audacia di consapevole progresso ha ancora oltrepassato.

Citazioni su Emilio Bodrero modifica

  • Giuseppe Mazzini aveva detto: «Io amo la mia patria perché amo tutte le patrie», ma un emerito accademico e non meno emerito imbecille, il prof. E. Bodrero, scriveva nel 1927 nelle sue Vittorie dottrinali del fascismo (p. 17): «Per noi l'umanità si compone di soli 42 milioni di abitanti viventi in Italia e di 10 milioni viventi all'estero; il resto non ha alcun valore».
    L'egregio filosofo si sarà ora accorto che per noi il «resto» ha avuto purtroppo un qualche valore![1] (Mario Borsa)

Note modifica

  1. Evidente allusione alla disfatta italiana nella seconda guerra mondiale.

Bibliografia modifica

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