Elodie (cantante)
cantautrice e attrice italiana (1990-)
Elodie Di Patrizi (1990 – vivente), cantante e attrice italiana.
Citazioni di Elodie
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Mi piace mettermi in difficoltà, alzare di volta in volta l'asticella per capire se sono all'altezza.[1]
- Mi preoccupavo di quello che diceva la gente: sono sempre stata un'amante della libertà, ma mi sono subito resa conto che non tutti sono così. Sopratutto quando sei una ragazzina e il giudizio è difficile da combattere se non hai abbastanza armi a disposizione.[1]
- Oggi non mi sento tormentata e sono piuttosto lucida riguardo a quello che è stato. Considero il mio passato la mia fortuna: mi ha dato la possibilità di vedere la vita cruda fin dall'inizio e non l'ho subìta.[2]
- A 22 mi sono tatuata una croce sul braccio. Significato? Oggi mi viene da sorridere: ognuno deve portare la croce propria. Avevo l'attitudine della crocerossina e mi caricavo di problemi più grandi di me: se avessi scalato la montagna mi sarei sentita potente, ovviamente era una scusa per non scalare la montagna che avevo dentro…[3]
- [Su Giorgia Meloni] Una donna che parla come un uomo del 1922. [...] È incredibile come sia violenta, come sia poco donna. Sembra un gioco della sorte simpatico. Gli aspetti positivi li avrà, ma ben nascosti sicuramente. Forse ce n'è uno, che è determinata, ma questo non sempre è un bene.[4]
- Sono una donna di sinistra, sono cresciuta con questi valori. Vengo dalla periferia, credo che la sinistra dovrebbe essere vicina ai diritti, alla gente che ha bisogno di essere rappresentata e ascoltare la gente che ha bisogno di essere ascoltata.[5]
- Sono fiera ed orgogliosa di essere donna, se potessi rinascere nascerei sempre donna.[6]
Intervista di Andrea Conti, ilfattoquotidiano.it, 6 ottobre 2023.
- Sono femminista, il mio è un manifesto politico di donna libera. Nessuno dovrebbe gridare allo scandalo perché il corpo è mio, il corpo è delle donne. Dobbiamo ricordarcelo, soprattutto in questo momento storico dove ne vediamo di tutti i colori. C'è chi ha detto che non c'era bisogno di mostrarmi nuda... [«Non sei d’accordo?»] Non solo non sono d'accordo ma oggi più che mai dobbiamo scegliere come esprimerci. Per me l'arte è libertà. Sono stata fortunata perché ho vissuto in una famiglia dove non c'era pudore. C'è gente che dovrebbe aver pudore per i pensieri che fa e non certo per quello che mostra.
- Le donne sono sempre state maltrattate se guardiamo la storia. Oggi accade non solo alle donne, ma anche alle trans donne. Il momento è giusto per puntare i piedi, non mostrare paura, ritorno a dirlo. Non dobbiamo fare passi indietro, lasciando spazio alla misoginia. [«Da dove deriva la misoginia?»] Dal fatto che l'uomo ha sempre avuto paura delle donne perché la donna crea. La misoginia, così come il razzismo, deriva dalla paura del diverso. Gli uomini hanno paura di noi perché siamo speciali. In passato ci sono stati uomini che mi hanno fatta sentire in difetto, oggi grazie anche alla terapia ho imparato ad amarmi. Dobbiamo essere unite e non imitare l'atteggiamento misogino degli uomini. Solo restando unite possiamo avere un dialogo costruttivo con gli uomini.
- C'è gente che commenta e giudica ancora l'essere umano e la sua libertà. Ho trovato anche abominevole che in alcuni casi si sia ritirato il patrocinio al Pride. Un gesto violento. Mi sento offesa e arrabbiata perché stiamo correndo indietro invece di lanciare un messaggio preciso. E poi sono sempre gli stessi a parlare di queste cose.
- Siamo vittime di una visione retrograda sulla immagine della donna. A lei [Annalisa] è stato chiesto anche com'è la sua vita dopo il matrimonio... E lei giustamente ha risposto che non era cambiato nulla. Ma che domanda è? Così come alle campionesse mondiali sportive chiedono dei vestiti... C'è tanto lavoro da fare ancora, ci vuole tanta pazienza, ma piano piano scardinando il sistema ci arriveremo. Di certo io non vivrò abbastanza da vedere i risultati di questo lavoro.
Intervista di Clara Mazzoleni, gqitalia.it, 24 novembre 2023.
- Secondo me c'è un problema serissimo che riguarda proprio il pensare che la politica non sia dei cittadini ma solo di chi la fa. Io sono una cittadina, quindi, come tutti, ho il diritto di esprimere la mia opinione. C'è chi pensa che ognuno dovrebbe stare nel suo cassetto: chi fa il mio lavoro, ad esempio, dovrebbe parlare solo delle canzoni, della musica e basta. Così, passivamente, senza interrogarsi su niente. Ma c'è anche chi pensa: ma stai zitta tu, chi sei, ma che ne sai. Senza considerare che, sai, ci può stare che rispetto alla fascia da cui provengo, certo, ovviamente sto meglio. Questo, però, non significa che quindi ho meno diritti, come se avessi rubato: io lavoro, pago le tasse (tante), contribuisco attivamente. Ci siamo dimenticati a cosa serviamo: non è che io vivo dentro una casa senza preoccuparmi del prossimo e rido sbattendogli i soldi in faccia. Non vivo così e non mi interessa. A volte percepisco che c'è una visione distorta, come se chi fa il mio lavoro vivesse in un mondo e i cittadini che fanno lavori più "ordinari" in un altro, ma non è così.
- [...] ci sono dei brand che se ci fai caso raccontano proprio la svolta del coatto. Cioè tu devi pensare che se magari come me arrivi dalla casa popolare avere un risultato è ancora più complesso perché devi affrontare un sacco di complicazioni, quindi il successo del coatto è ancora più eclatante e in quanto tale dev'essere celebrato, esibito. [...] Quindi in realtà esiste un rapporto molto forte tra i coatti e la moda.
- [...] la bellezza della moda è proprio questo, che puoi raccontare chi sei, come ti senti, mettendo dei vestiti, no? Quindi scegliendo un outfit in qualche modo. E puoi raccontare, "aumentare" il tuo messaggio, che è importante e utile, soprattutto per chi fa il mio lavoro. Sul palco un vestito ti aiuta a raccontarti meglio, a sentirti più a tuo agio, più forte o più fragile o più dolce. In qualche modo racconta un tuo essere, un tuo sentire. Il rovescio della medaglia è che ti intrappola. La moda può diventare anche un nemico, no? Perché quello che indossi racconta qualcosa di te. Sempre. Quindi puoi anche diventarne schiavo. Alla fine è uno schema, è uno schema che ti metti addosso e che quindi può rischiare di comunicare solo una certa cosa, no?
- Guarda, c'è stato un momento della mia vita in cui mi sono rasata a zero. Ero molto vanitosa, mi dovevo specchiare in ogni vetrina e questa cosa mi faceva un po' soffrire. [...] Però un po' mi pesava anche, cioè io mi sentivo molto più di quello, molto più di un bell'involucro. Quando mi sono rasata a zero ho scoperto un altro tipo bellezza. Oddio, in realtà quando mi sono guardata allo specchio mi sono messa a piangere. Quindi sul momento no, non mi sono trovata piacente, poi in realtà mi sono sentita molto più figa. Meno bella di prima, ma più figa, capisci cosa intendo? Considera che era un periodo in cui ero anche un po' agitata nella mia vita, cominciavo a farmi domande, a chiedermi cos'avrei fatto da grande... quindi ero molto più magra di adesso, e già sono magra. Quando i capelli erano cresciuti di qualche millimetro li avevo fatti verde prato. Tutti mi dicevano: perché? Ma io mi sentivo una figa incredibile, molto più in quel momento che avevo le mie fragilità spiattellate in faccia a chiunque rispetto a qualche anno prima. Oggi mi piaccio più dentro che fuori, sento che posso permettermi di piacermi. Perché a un certo punto non capivo se mi piacevo solo esteticamente o come essere umano, dovevo capire.
- Io guardo tanto i movimenti del corpo che comunque raccontano molto di più di un naso o di una bocca, raccontano una storia interessante da vedere.
- C'è chi pensa che io mi spogli per gli uomini, ma quando mai? Spogliarsi è un gioco, può raccontare, significa sentirsi liberi di esprimersi nello spazio. Il tipo di risposta che ho ricevuto però dimostra quanto il corpo sia ancora un argomento complesso per noi donne.
- Milano è una città dove stai per lavorare. Certo, è una città produttiva, però mi mette l'ansia pensare di viverci da grande. Troppi, troppi input che non mi servono.
Citazioni su Elodie
modifica- Nella storia della musica Elodie non è la prima a esibire un nudo spudorato, ma lo fa in modo naturale e questo dà fastidio perché la società patriarcale vuole coprire le donne, vuole dire loro cosa fare: la donna è sempre svalutata, criticata; chi va controcorrente fa paura, viene attaccato. Spero che un giorno Elodie possa fare un concerto nuda senza che nessuno le dica niente. (BigMama)
Note
modifica- ↑ a b Citato in Mario Manca, Elodie: «Il bisogno di sentirmi libera», vanityfair.com, 13 febbraio 2020.
- ↑ Dall'intervista di Chiara Maffioletti, Elodie: «Io, cresciuta al Quartaccio fra droga in famiglia e amiche incinte a 15 anni. Ma si può venirne fuori», corriere.it, 4 ottobre 2020.
- ↑ Dall'intervista di Maria Laura Giovagnini, Elodie: «Sono una tigre ma con Fabio divento geisha», iodonna.it, 5 dicembre 2020.
- ↑ Da un'intervista alla 79ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, 4 settembre 2022; citato in Gaia Martino, Elodie: "Giorgia Meloni parla come un uomo del 1922, i suoi lati positivi sono ben nascosti", fanpage.it, 5 settembre 2022.
- ↑ Dall'intervista di Diego Bianchi a Propaganda Live, LA7, 30 settembre 2022; citato in un post sul profilo ufficiale @welikeduel, twitter.com, 30 settembre 2022.
- ↑ Dall'intervista di Andrea Conti, Sanremo 2023, Elodie a FQMagazine: "Con Iannone sono molto felice. Ho capito cosa non voglio. 'Due'? Nasce da una coincidenza che ho colto al volo", ilfattoquotidiano.it, 3 febbraio 2023.