Eliza Dushku

attrice e doppiatrice statunitense

Eliza Patricia Dushku (1980 – vivente), attrice statunitense.

Eliza Dushku (2012)

Citazioni di Eliza Dushku

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  • [Sul licenziamento da Bull] Sono cresciuta a Boston con tre fratelli più grandi di me e sono generalmente considerata un maschiaccio. Mi sono fatta conoscere per aver interpretato una determinata cacciatrice di vampiri ed essere diventata una dura cheerleader di Los Angeles. Ho lavorato con molti attori protagonisti, tra cui Robert DeNiro, Leonardo DiCaprio [...]. Posso sopportare l'atmosfera da spogliatoio. Sono stata da Howard Stern e sono stata assunta da Kevin Smith per un film in cui ho indossato un costume in pelle da gatta e ho interpretato un membro di una gang internazionale che ruba diamanti. Non voglio sentirmi dire che ho "un deficit nel senso dell'umorismo" o non posso sopportare una battuta. Non reagisco in modo esagerato. Ho accettato un lavoro e perché non volevo essere molestata sono stata licenziata.[1]

Facebook.com – profilo ufficiale

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(EN) facebook.com.

  • Quando avevo 12 anni, durante le riprese di True Lies, sono stata molestata sessualmente da Joel Kramer, uno dei principali stunt coordinator di Hollywood. [...] Ricordo perfettamente con quanta cura chiuse le tende e abbassò le luci; come alzò l'aria condizionata a dei livelli quasi glaciali, dove mi fece sedere su uno dei due letti nella stanza d'albergo [...]; come sparì in bagno e come ne riemerse: nudo, con indosso nient'altro che un piccolo asciugamano [...]. Ricordo cosa indossavo io (i miei pantaloncini di jeans bianchi preferiti, che fortunatamente non erano facili da togliere). Ricordo come mi fece sdraiare sul letto, come mi avvolse con il suo gigantesco corpo che si contorceva, come si strusciò su di me. Disse queste parole: "[...] tesoro, smettila di far finta di dormire", mentre si strofinava più forte e più velocemente sul mio corpo catatonico. Quando ebbe finito, aggiunse: "Penso che dovremmo stare attenti..." [a non dirlo a nessuno]. Io avevo 12 anni, lui 36.
When I was 12 years old, while filming 'True Lies', I was sexually molested by Joel Kramer, one of Hollywood's leading stunt coordinators. [...] I remember vividly how he methodically drew the shades and turned down the lights; how he cranked up the air-conditioning to what felt like freezing levels, where exactly he placed me on one of the two hotel room beds [...]; how he disappeared in the bathroom and emerged, naked, bearing nothing but a small hand towel [...]. I remember what I was wearing (my favorite white denim shorts, thankfully, secured enough for me to keep on). I remember how he laid me down on the bed, wrapped me with his gigantic writhing body, and rubbed all over me. He spoke these words: "[...] sweetie, stop pretending you're sleeping," as he rubbed harder and faster against my catatonic body. When he was 'finished', he suggested, "I think we should be careful...," [about telling anyone] he meant. I was 12, he was 36.
  • Ricordo che in seguito, il tassista mi fissò nello specchietto retrovisore quando Joel Kramer mi mise in grembo sul sedile posteriore, mi strinse a sé e si eccitò di nuovo; e come i miei occhi non lasciarono mai quelli dell'autista durante quel lungo viaggio su un ponte di Miami, per tornare all'albergo e ai miei genitori. [...] E ricordo che poco dopo, quando la mia amica adulta e tosta (alla quale avevo confidato il mio terribile segreto [...]) si presentò sul set per incontrarlo e affrontarlo, quello stesso giorno, per una coincidenza non da poco, rimasi ferita a causa di una acrobazia finita male [...]. Per essere chiari, nel corso di quei mesi di prove e di riprese per True Lies, Joel Kramer era il responsabile della mia sicurezza [...]. Quotidianamente, montava cavi e imbracature sul mio corpo di dodicenne. La mia vita era letteralmente nelle sue mani [...]. Mentre avrebbe dovuto essere il mio protettore, era il mio abusatore.
I remember how afterwards, the taxi driver stared at me in the rear view mirror when Joel Kramer put me on his lap in the backseat and clutched me and grew aroused again; and how my eyes never left the driver's eyes during that long ride over a Miami bridge, back to my hotel and parent. [...] And I remember how soon-after, when my tough adult female friend (in whom I had confided my terrible secret [...]) came out to the set to visit and face him, later that very same day, by no small coincidence, I was injured from a stunt-gone-wrong [...]. To be clear, over the course of those months rehearsing and filming True Lies, it was Joel Kramer who was responsible for my safety [...]. On a daily basis he rigged wires and harnesses on my 12 year old body. My life was literally in his hands [...]. Whereas he was supposed to be my protector, he was my abuser.
  • Nel corso degli anni mi sono chiesta come sarebbe potuta essere diversa la mia vita se qualcuno, un adulto qualsiasi che fosse stato testimone dei suoi comportamenti malati, avesse parlato prima che mi attirasse in quella stanza d'albergo. [...] Hollywood è stata molto generosa con me sotto tanti punti di vista. Tuttavia, Hollywood ha anche fallito nel proteggere me, un'attrice bambina.
Over the years I've really struggled as I've wondered how my life might have been different if someone, any one grown-up who witnessed his sick ways, had spoken up before he lured me to that hotel room. [...] Hollywood has been very good to me in many ways. Nevertheless, Hollywood also failed to protect me, a child actress.

Filmografia

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Altri progetti

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