Edward Arthur Thompson

storico britannico di origine irlandese

Edward Arthur Thompson (1914 – 1994), storico britannico di origine irlandese.

Il cristianesimo e i barbari del Nord modifica

  • Il cristianesimo si infiltrò [...] oltre la frontiera settentrionale dell'Impero per il tramite di qualche prigioniero catturato durante le incursioni barbariche nelle province romane e dei soldati germanici che tornavano in patria dopo avere servito negli eserciti romani. In piccola misura è anche possibile che sia arrivato ai barbari del Nord sulle orme dei commercianti romani che vendevano le loro merci al di là del Reno e del Danubio. Tuttavia gli sforzi di prigionieri, mercenari e commercianti, erano solo casuali e disorganizzati e, di per se stessi, non diedero alla Chiesa nessuna delle sue maggiori affermazioni. (p. 73)
  • [...] le chiese del secolo IV e V lasciarono passare un periodo di tempo singolarmente lungo prima di mandare vescovi ai loro figli e figlie prigionieri al di là della frontiera, e fecero ben pochi sforzi, comunque non organizzati e pianificati, per salvare i barbari dal fuoco eterno. [...] non sappiamo di nessun vescovo di una città romana di frontiera recatosi in territorio germanico con l'intenzione di convertire gli indigeni. Se si veniva a sapere dell'esistenza di una comunità cristiana oltre la frontiera, come accadde per esempio in Irlanda, in Goda e in Etiopia, era possibile che la Chiesa consacrasse un vescovo per l'amministrazione dei sacramenti (benché probabilmente ciò venisse fatto solo dietro richiesta della comunità stessa), ma non veniva mai fatto nessuno sforzo per creare comunità siffatte. (pp. 74-75)
  • Anche se non disponiamo di una copiosa documentazione sull'attività dei missionari oltre frontiera, possiamo a ogni modo essere sicuri che, dopo la penetrazione dei barbari nell'Impero, non mancarono ecclesiastici pronti a recarsi tra loro (a quel che sembra, di propria iniziativa) per conquistarli al Vangelo. Tuttavia, questi sforzi pare siano stati puramente locali e non indichino una politica generale da parte della Chiesa. (p. 77)
  • [...] è certo che nessuna delle grandi popolazioni germaniche entrate nelle province romane nel secolo IV o V rimase pagana per più di una generazione dopo che ebbe oltrepassato la frontiera. [...]. Sembra dunque possibile concludere che l'atto di passare le frontiere dell'Impero e di stabilirsi sul suolo romano abbia implicato necessariamente e inevitabilmente l'abbandono del paganesimo e la conversione alla religione di Roma. Nessuno di questi due fenomeni è attestato senza l'altro; e se gli argomenti da noi apportati sono validi, la nostra documentazione è sufficiente a farci escludere che ciò sia dovuto a pura coincidenza. Ciò significa che la storia religiosa dei Germani nel periodo romano non può essere separata dalla loro storia politica. Il passaggio dalla vita selvaggia della Barbaria alla socialità della Romania produsse un sostanziale e relativamente improvviso cambiamento di religione. L'entrata in un nuovo mondo economico e sociale venne seguita di necessità dall'entrata in un nuovo mondo spirituale. (pp. 87-88)

Bibliografia modifica

  • E. A. Thompson, Il cristianesimo e i barbari del Nord, in AA.VV., Il conflitto tra paganesimo e cristianesimo nel secolo IV (The conflict between Paganism and Christianity in the fourth century), Saggi a cura di Arnaldo Momigliano, traduzione di Anna Davies Morpurgo, Giulio Einaudi editore, Torino, 1968, pp. 67-88.

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