Dribbling
termine tecnico del gergo calcistico
Citazioni sul dribbling.
- È il gesto più poetico del calcio, il più istintivo. Destro, sinistro, finta, controfinta: e l'altra squadra in un istante ha un uomo in meno. (Claudio Sala)
- [«E qual è [...] la giocata che le riesce meglio?»] Il dribbling. A destra o a sinistra, verso l'interno o l'esterno del campo. Un dribbling senza troppe finte: uno scarto secco e via. Perché ciò che conta, una volta che hai messo a sedere l'avversario, è che tu sei uno in più e loro uno in meno. (Federico Bernardeschi)
- Il dribbling fa parte del mio gioco, ho sempre provato a farli. Se ci sono le squadre chiuse e non provi la giocata come arrivi in porta? (Matías Soulé)
- Il mio procuratore dice che godo più per un dribbling che per un gol. Nulla è come un gol, ma un po' ha ragione: quando vedo lo spazio, prendo la palla e vado uno contro uno, è un momento di felicità dentro la partita. E non è che una partita sia così piena di momenti felici. (Luis Muriel)
- Le materie prime del dribbling sono la finta, la partenza, l'arresto, e poi via dove decide l'istinto e il coraggio da provarci. L'obiettivo è eliminare qualcuno: se ci riesce, si apre un orizzonte di spazi; se viene messo giù, c'è comunque un bottino di falli, rigori e ammonizioni; e se perde il pallone, deve sopportare le maledizioni e gli insulti della benedetta tifoseria. (Jorge Valdano)
- Lo specialista del dribbling è un giocatore di poker che bluffa con tutto il corpo e si gioca il pallone faccia a faccia col suo avversario: chi vince se lo porta via. Fintare vuol dire ingannare con eleganza; si dà al marcatore un'informazione sbagliata e la riuscita del gesto dipende da come e quanto lui se la beve. Il resto consiste nel mettersi d'accordo col pallone per fuggire insieme. La vittima rimane indietro col dolore dello sconfitto e l'umiliazione dell'uomo sedotto e abbandonato. Sarà per la prossima volta, bambolotto! (Jorge Valdano)