Domenico Barbaja

impresario teatrale italiano

Domenico Barbaja (1778 – 1841), impresario teatrale italiano.

Domenico Barbaja

Citazioni su Domenico Barbaja

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  • Era semianalfabeta, e di musica non conosceva una nota, ma conosceva il pubblico, era un infallibile scopritore di talenti, e nel 1815 si assicurò quello di un compositore ventitreenne, in cui già aveva identificato la figura più rappresentativa della lirica contemporanea: Gioacchino Rossini. (Indro Montanelli)
  • Misto di genio e di ciarlatano, Barbaja aveva debuttato come sguattero, aveva fatti primi soldi inventando un dolce di panna e cioccolato, la "barbajada", li aveva moltiplicati con la gestione del Ridotto da giuoco della Scala, e ormai tanti ne aveva che quando il San Carlo andò distrutto da un incendio[1], lo ricostruì a proprie spese. (Indro Montanelli)
  • Agile di membra, caldo d'ingegno, vispo, arrischievole, ei cercò la fortuna nelle scommesse, nelle corse, e nell'appalto autorizzato di quei rapidi scontri dell'umana avidità, che la consuetudine mantella sotto il nome di giuochi. La frequenza degli stranieri che per que' tempi avvivano la capitale della Lombardia, agevolò la riuscita delle sue intraprese: ed in breve i suoi averi si slargarono in guisa, da superar le speranze.
  • Milanese per origine, Napolitano per iscelta fu il nostro Barbaja: ed assai meglio è meritare la nazionalità co' servigi che averla in dono dal caso.
  • Non contrasto che talvolta i suoi modi furon rozzi, impetuosi ed ancora più franchi, di quel che fosse convenevole alle delicatezze dell'uso. Ma che è mai un tal difetto in confronto alle egregie qualità del carattere? Signori, è la polvere che copre l'oro antico – Sotto altro aspetto, è la prova, che la virtù di Barbaja non vegetava nel suo animo, come l'albero modificato dalla roncola del giardiniere; ma come quello che prospera in su 'l ciglione delle alpi.
  1. La sala interna del Teatro San Carlo di Napoli fu distrutta nella notte tra il 12 e il 13 febbraio 1816.

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