Disonorata (film 1931)

film del 1931 diretto da Josef von Sternberg

Disonorata

Immagine Dishonored lobby card.jpg.
Titolo originale

Dishonored

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1931
Genere drammatico, spionaggio
Regia Josef von Sternberg
Soggetto Josef von Sternberg
Sceneggiatura Daniel Nathan Rubin
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Doppiaggio originale:

Ridoppiaggio:

Note
  • Citazioni tratte dal ridoppiaggio

Disonorata, film statunitense del 1931 con Marlene Dietrich, regia di Josef von Sternberg

  Citazioni in ordine temporale.

  • Io non ho paura di vivere. E in fondo, neanche di morire. (Marie)
  • Ci sono momenti nel mio lavoro in cui il cervello di un uomo non è in grado di competere con il fascino di una donna. (Capo dei servizi segreti)
  • Sono un colonnello dell'esercito russo: quando è necessario attraverso in volo le linee e faccio il clown, o l'ufficiale austriaco. Sono un soldato, io. Tu invece ti batti con armi ben diverse: ti servi del tuo fascino per uccidere. (Kranau)

Dialoghi

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Capo dei servizi segreti: È comunque mio dovere rendervi edotta che il mestiere di spia è il più ignobile che esista sulla faccia della terra, peggiore di qualsiasi esperienza che possiate aver fatto. Ed è pericoloso, naturalmente.
    Marie: Dopo una vita non certo onorevole, potrò dirmi fortunata se saprò morire con onore.
  • Marie: Siete mai stato ferito?
    Kranau: No, mai. È difficile ferire un aviatore: noi voliamo o veniamo uccisi.
  • Kranau: Tutti fanno degli sbagli: tu hai portato un gatto.
    Marie: Mi porta fortuna, da tanto.
    Kranau: La chiami fortuna questa?
    Marie: Non è ancora detto. E poi è l'unico essere che mi è concesso amare.
  • Marie: Potreste aiutarmi a morire in un'uniforme che sia di mia scelta?
    Frate: Che cosa intendete per uniforme che sia di vostra scelta?
    Marie: Un abito di quando servivo i miei compatrioti, invece che la mia patria.

Citazioni su Disonorata

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  • 2° film americano della coppia Sternberg-Dietrich, straordinario e incompreso, miniera inesauribile di sorprese del Kitsch più sfrenato dove il ridicolo va a braccetto del sublime, trasgredendone le regole della narrazione, della verosimiglianza, del buon gusto con una anarchica follia che culmina nella sequenza finale della fucilazione. (il Morandini)

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