Damiano Cunego

ciclista su strada italiano

Damiano Cunego (1981 – vivente), ex ciclista italiano.

Damiano Cunego (2006)

Citazioni di Damiano Cunego

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  Citazioni in ordine temporale.

  • Faccio quello che posso, do quello che ho. E accetto i risultati, anche quelli negativi. Esistono limiti fisici. Il mio principio è questo: fare quello che si può come si deve. A posto con la coscienza. La gente ti conosce, capisce, apprezza, stima, rispetta. C'è un ordine di arrivo della giornata, che stavolta mi ha penalizzato, e c'è un ordine di arrivo – diciamo così – della vita, dove ognuno guarda a se stesso. Non sono l'unico a fare quello che può come si deve. Però lo faccio. È già capitato che certe classifiche debbano essere riscritte, a competizione finita, e io ci rimango male.[1]

SportWeek, 6 maggio 2006

  • Essere capitano non mi spaventa: tanti vorrebbero essere al mio posto.
  • Il sesso? Oramai sono abituato alle astinenze prolungate.
  • Potevo scegliere tra corsa campestre e bicicletta, ho scelto questa perché più affascinante, popolare e remunerativa.

La Gazzetta dello Sport, 10 luglio 2006

  • Anche Basso fino a poco tempo fa subiva distacchi importanti. Non sembra ma gli anni e la maturità fanno tanto.
  • È la mia prima volta, ma è una corsa [Tour de France] che mi piace. Sono deciso a tornare nei prossimi anni per provare a vincerla.
  • Mi piacerebbe vincere sull'Alpe d'Huez, ma ci pensano in tanti.

SportWeek, 12 maggio 2007

  • Ho imparato a mie spese che la gente scende dal carro del vincitore con la stessa rapidità con cui vi sale.
  • Io dico che la salute non si compra e che il denaro non te lo porti nella bara. [Considerazione sul doping]
  • Per me il ciclismo continua a essere l'hobby, la passione, che ho trasformato in lavoro, ma da giovanissimo me la prendevo di più, se perdevo. Da quando è nata Ludovica, ho capito che nella vita c'è ben altro.
  • Sono professionista da appena cinque anni, eppure ne ho già date e prese tante.

Intervista di Joseph Robinson, cyclistmagazine.it, 12 gennaio 2022.

  • È facile arrivare in cima; la vera sfida è rimanerci.
  • All'inizio sono riuscito a confermare il successo al Giro con la vittoria al Lombardia del 2004. Ma, dal 2005, la mia vita è cambiata. L'ho notato per la prima volta durante l'inverno: di solito restavo a casa mia, nel Veneto, per allenarmi in vista della stagione successiva, ma presto mi sono reso conto che ciò stava diventando impossibile. [«Trascorreva la maggior parte del tempo al telefono a discutere coi suoi dirigenti del team Saeco, invece di allenarsi. Volevano che incontrasse sponsor e comparisse in interviste televisive, mentre lui voleva andare in bicicletta»] Quell'inverno ho avuto moltissimi impegni e ho dovuto faticare per adattarmi alla situazione, perché non riuscivo più a fare il lavoro per cui ero pagato. Ho quindi iniziato a lottare mentalmente contro le aspettative: il corpo segue la mente e di conseguenza la pressione ha cominciato a influenzare le mie gambe. Nel 2005 stavo sprecando energie. Ero il vincitore del Giro ma non più lo stesso corridore di prima. Mi sono reso conto di quanto fosse difficile rimanere sulla breccia, ho capito che questa era la vita di un campione.
  • Le aziende italiane hanno completamente perso fiducia nel ciclismo. Forse perché vedono maggiori opportunità in sport più di massa come il calcio, forse perché il nostro sport è contaminato dal suo passato di doping. Non ne sono sicuro, ma l'interesse per il ciclismo in Italia non è più quello di una volta. [...] Senza un team italiano forte nel World Tour, non esiste un percorso naturale ai massimi livelli per i ciclisti talentuosi nostrani.
  • Molti italiani parlano male di Savio, ma è solo per il suo successo. Le persone sono gelose del fatto che abbia scovato ciclisti come Bernal ma, se lui fosse scomparso, ora il ciclismo italiano sarebbe finito.
  • Alcuni dicono che dopo il 2004 io non sono stato più lo stesso. Cosa vogliono fare intendere? Che ero dopato? Sono sempre stato pulito. [...] chi mi corre accanto lo è altrettanto? Forse non ho più vinto un altro Giro proprio per questo.

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  1. Citato in La Gazzetta dello Sport, 14 maggio 2009.

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