Corradino di Svevia

re di Sicilia e Gerusalemme e duca di Svevia

Corrado di Svevia o Hohenstaufen, detto Corradino (1252 – 1268), duca di Svevia (1254 – 1268, come Corrado IV), re di Sicilia (1254 – 1258, Corrado II) e re di Gerusalemme (1254 – 1268, Corrado III).

Citazioni su Corradino di Svevia modifica

  • Un giovinetto | pallido, e bello, con la chioma d'oro, | con la pupilla del color del mare, | con un viso gentil da sventurato, | toccò la sponda dopo il lungo e mesto | remigar de la fuga. Avea la sveva | stella d'argento sul cimiero azzurro, | avea l'aquila sveva in sul mantello; | e quantunque affidar non lo dovesse, | Corradino di Svevia era il suo nome. | Il nipote a' superbi imperatori | perseguito venia limosinando | una sola di sonno ora quïeta. | E qui nel sonno ei fu tradito; e quivi | per quanto affaticato occhio si posi, | non trova mai da quella notte il sonno. | La più bella città de le marine | vide fremendo fluttuar un velo | funereo su la piazza: e una bipenne | calar sul ceppo, ove posava un capo | con la pupilla del color del mare, | pallido, altero, e con la chioma d'oro. | E vide un guanto trasvolar dal palco | sulla livida folla; e non fu scorto | chi 'l raccogliesse. Ma nel dì segnato | che da le torri sicule tonâro | come Arcangeli i Vespri; ei fu veduto | allor quel guanto, quasi mano viva, | ghermir la fune che sonò l'appello | dei beffardi Angioíni innanzi a Dio. (Aleardo Aleardi)

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