Confessions

film del 2010 diretto da Tetsuya Nakashima

Confessions

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Titolo originale

告白
Kokuhaku

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2010
Genere drammatico, thriller
Regia Tetsuya Nakashima
Soggetto tratto dall'omonimo romanzo di Kanae Minato
Sceneggiatura Tetsuya Nakashima
Produttore Genki Kawamura, Yutaka Suzuki
Doppiatori italiani


Confessions, film giapponese del 2010, regia di Tetsuya Nakashima.

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • Il debole di cuore schiaccerà chi è ancora più debole; quale scelta ha quest'ultimo oltre la sopportazione e la morte? Voi ragazzi abitate un mondo molto più vasto di così: se la vita dove siete ora è dura perché non rifugiarsi altrove? (Yuko, leggendo il libro alla classe)
  • Come sua custode la responsabilità della sua morte ricade su di me, però non posso lasciare che finisca così. Manami ormai è morta, ma non si è trattato di un incidente: mia figlia è stata uccisa da studenti di questa classe. (Yuko)
  • Che grande ironia: lo studente A aveva intenzioni omicide ma non fu capace di uccidere, lo studente B non voleva uccidere eppure fu lui a procurare la sua morte [di Manami]. Anche se criticata dalle autorità la legge sui minori prevede una semplice supervisione cautelativa: insomma sono considerati innocenti. Io giudico che tutto questo sia ingiusto e insufficiente. Gli insegnanti hanno la responsabilità di riportare gli studenti sulla retta via: voglio che i due colpevoli ammettano il loro delitto e capiscano quanto sia preziosa la vita. [...] Nel latte che voi tutti avete appena bevuto, cioè in due dei contenitori è stato aggiunto qualcosa; per l'esattezza il sangue infetto [dall'AIDS] del professor Sakuramiya. (Yuko)
  • Nessuno mi aveva mai detto che fosse sbagliato uccidere: invece dei libri illustrati e dei libri di favole mia madre mi leggeva la legge di Ohm e il teorema di Norton,[1] spiegandomi di continuo l'ingegneria elettronica. Smontava tutti i miei adorati giocattoli per farmi vedere come erano fatti dentro; mia madre era una promettente ricercatrice nel suo campo ma poi sposò il più insulso degli uomini, e io sono il risultato della loro unione. (Shuya)
  • Mia madre decise di riprendere la sua carriera di ricercatrice, naturalmente abbandonando me; tutto quello che mi lasciò andandosene fu un mucchio di libri e una frase di commiato.
    [Shuya ricorda che la madre gli disse "Tu hai nelle vene il sangue della tua mamma, hai sicuramente ereditato il mio talento"]
    Fu allora che sentii per la prima volta il suono di qualcosa di importante che sparisce per sempre. (Shuya)
  • Tutti quanti scompaiono. Anch'io scomparirò, così come il mondo intorno a me. (Shuya)
  • Mio padre si risposò l'anno seguente. Per una legge naturale gli idioti si accoppiano con gli idioti, generando figli idioti. Continuavo a leggere i libri di mia madre, sentendo che il nostro legame di sangue si rafforzava sempre di più, volevo sfruttare a pieno il talento che lei mi aveva trasmesso: il sogno di gente inetta e normale che si inchinava ammirata davanti a me cominciò a crescere mostruosamente. (Shuya)
  • Muoio a soli 13 anni. La Moriguchi mi sta uccidendo! Non ho mai baciato, né fatto sesso. Non ho fatto niente! Perché?! (Naoki)
  • Yuko: "Non ripagare mai odio con odio, perché questo non ti porterà mai la pace del cuore. Un giorno quei ragazzi capiranno, dobbiamo credere in loro e questa sarà anche la tua salvezza". Ecco quello che disse Sakuramiya, e fino alla fine lui continuò sempre a dire la cosa giusta. (Yuko, a Mizuki)
  • Anche se si prende, l'AIDS adesso non è più una sentenza di morte, i farmaci tengono a bada la malattia. Lo stesso per Sakuramiya, se avessimo scoperto il cancro in tempo forse non sarebbe morto... ma voi siete talmente ignoranti, tremavate solo a sentirlo nominare l'AIDS: così patetici e incompetenti. Ho perso tutta la mia famiglia [...] non li perdonerò mai. (Yuko, a Mizuki)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

   
Giocasta ed Edipo, i due personaggi alla base del complesso citato
  • Mizuki: Complesso di Edipo.
    Shuya: Come?
    Mizuki: Eccolo il tuo problema.
    Shuya: Cioè?
    Mizuki: Sei attaccato morbosamente a una madre che ti ha abbandonato quando eri piccolo, però non hai le palle per andarla a trovare e sai perché?! Hai paura di essere rifiutato. Lo sai benissimo che lei ti ha abbandonato e non... [Shuya colpisce Mizuki al volto con un martello]

Note modifica

  1. La legge di Ohm e il teorema di Norton sono due concetti basilari dell'elettrotecnica formulati rispettivamente da Georg Simon Ohm e da Edward Lawry Norton. Per approfondire vedi le voci su legge di Ohm e teorema di Norton su Wikipedia.

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