Cobra Verde
film del 1987 diretto da Werner Herzog
Cobra Verde
Titolo originale |
Cobra Verde |
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Lingua originale | tedesco |
Paese | Germania |
Anno | 1987 |
Genere | drammatico |
Regia | Werner Herzog |
Soggetto | Bruce Chatwin (romanzo Il viceré di Ouidah) |
Sceneggiatura | Werner Herzog |
Produttore | Lucki Stipetić |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Cobra Verde, film tedesco del 1987 con Klaus Kinski, regia di Werner Herzog.
Dialoghi
modificaCitazioni in ordine temporale.
- Ufficiale brasiliano: Da Silva, abbiamo un incarico speciale da affidarle. È un incarico che può assolvere solo un uomo abile. [Estrae un rotolo da una custodia] Questo è un documento ufficiale che l'autorizza al commercio degli schiavi. Come saprà, questo commercio ha subito una lunga interruzione. Il re del Dahomey ha sospeso i rifornimenti, ma sappiamo che gli servono fucili e denaro. Quindi, la nostra proposta è la seguente: noi la invieremo al forte Elmina, nel Dahomey, con il grado di tenente, e i suoi compensi le verranno versati su un conto speciale presso la banca di Bahía. Tra cinque mesi esatti, le manderemo laggiù una nave con un carico di munizioni. Con quelle potrà pagare il re. Avremmo pensato anche all'Angola, ma gli Inglesi la tengono sotto blocco navale, e vagare attorno al Capo lungo la costa orientale dell'Africa è assolutamente impossibile, poiché gli Arabi monopolizzano il commercio degli schiavi da Zanzibar fino a sud.
Fraternidade: Direi che la situazione è molto favorevole in questo momento, perché il re del Dahomey è impegnato in una guerra contro gli Egbas, e questo vuol dire che ha bisogno di noi quasi quanto noi abbiamo bisogno di lui.
Da Silva: A quando risalgono queste informazioni?
Ufficiale brasiliano: È da molto tempo, ormai, che non riceviamo alcun messaggio ufficiale da laggiù, e non possiamo fidarci delle rare notizie che ci arrivano. Accetta la nostra offerta?
Da Silva: Sì.
Ufficiale brasiliano: Congratulazioni! [Porgendogli il rotolo] Qui c'è la sua nomina. La auguro buona fortuna.
Da Silva: Grazie. [I presenti applaudono]
Ufficiale brasiliano: Sono sicuro che non deluderà le nostre aspettative. - Taparica [ride]: Madre di Gesù Cristo e di tutti i santi del paradiso! Io sono Taparica, tamburino maggiore, l'unico superstite della guarnigione. sono uno yoruba libero. Ero arruolato nel primo reggimento della Milizia Nera. Posso mostrarle il mio alloggio? [Entra nel forte con Da Silva] Questa è la mia casa, e quelli [indicando i pipistrelli] sono i miei fratelli e sorelle.
Da Silva: Cos'è successo qui?
Taparica: È cominciato tutto in un modo strano. Dicono che il re di Abomey sia un po' andato di testa. Ha scoperto che la schiavitù non gli piaceva, così un giorno, invece di mandarci degli schiavi, ci mandò un cavallo con un solo orecchio. Poi ci attaccarono. Il governatore fu ucciso subito, in una scaramuccia sulla costa, quindi conquistarono il forte e si portarono via tutto quanto. La Milizia Nera scappò, e tutti i bianchi furono uccisi. I teschi dei prigionieri si trovano ora a decorare le stanze del palazzo del re ad Abomey. Hanno rubato tutto quanto, anche le campane. Hanno trafitto gli occhi di tutti i ritratti che stavano nell'edificio centrale. Poi hanno bucato i barili di rum uno per uno, e se lo sono scolato tutto. Poi hanno preso un cadetto e l'hanno violentato nel cortile. [Ridacchia] A me hanno messo delle formiche sul petto e del pepe negli occhi, e mi hanno bruciato la lingua perché dicevano che qui nascondevamo un tesoro. E proprio quando avevano deciso di ammazzarmi, qualcuno con una torcia ha fatto esplodere il magazzino della polvere da sparo. Hanno raccolto sette cadaveri dei loro fra le rovine, dopodiché mi hanno lasciato in pace. - Cerimoniere [indicando il re Bossa Ahadee]: Il Leopardo si è alzato. Il Leopardo si è seduto. [Alcune donne si offrono istericamente al re] Il Leopardo dice: "Silenzio!"
Taparica [a Da Silva]: Chi è il Leopardo?
Da Silva: È uno dei loro re.
Taparica: Ma il Leopardo non esiste. Esiste soltanto nell'immaginazione del re, e i due re governano insieme.
Cerimoniere: Il Leopardo parla. La notte che precede la nostra cerimonia annuale, dovranno essere ammazzati tutti i cani. I cani si radunano per strada, e cercano di parlare come umani, ma se questo avviene, una pestilenza colpirà il nostro popolo. [La folla approva]
Bossa Ahadee [ai suoi sudditi]: Dobbiamo sconfiggere gli Egbas! [La folla approva] Riusciremo a spezzare Abeokuta! [La folla approva] Alla mia casa serve un tetto! [La folla approva] E decorerò il mio soffitto con i teschi dei miei nemici! [Rivolto a Da Silva] Come stanno i miei fratelli? Rispondi, uomo bianco, prima che t'uccida! Voglio sapere come sta il re di Prussia, e come sta il mio fratello, lo zar di Russia, e come sta la regina Vittoria, che ha il cuore come una grossa zucca che trabocca di vino di palma per l'uomo assetato.
Da Silva: Fai tanto di quel chiasso che non riesco a sentirti.
Bossa Ahadee [versa l'acqua contenuta in una zucca sui piedi di Da Silva]: Preparati per la tua morte, straniero! Il tempo non ha significato per il re. - Taparica: Perché ci avete liberati?
Interprete: Il principe Kankpe ha deciso di ribellarsi contro suo zio Ahadee. Lui è il legittimo erede al trono. Ieri il re Bossa Ahadee è andato a nord con tutti i suoi uomini.
Kankpe: Là vivono molte colline.
Interprete: Noi dobbiamo sopraffare Bossa Ahadee, ma per questo ci serve il vostro aiuto. I nostri guerrieri ribelli ci hanno deluso, le donne hanno molto più coraggio. [Si ode un ruggito]
Kankpe: Mio padre.
Interprete: Il traditore deve morire. Ha profanato le tombe dei nostri antenati. [Si alzano per raggiungere Da Silva] Andremo alla fortezza sulla costa, e lì addestreremo un esercito di amazzoni. Il principe vuole stringere un patto di fratellanza di sangue con te. I fratelli non si uccidono fra loro.
Da Silva: Se promette che quando sarà re continuerà a darmi gli schiavi, allora per me va bene, ma... capisce tutto quello che diciamo?
Interprete: Lui è d'accordo, non ha scelta. Lui dice sì a ogni cosa, la sua mente è malata. - Cerimoniere [alla folla]: Il nuovo re prende il suo posto.
Interprete [a Kankpe]: Posso dirgli di avvicinarsi? [a Da Silva]: Il re ti ha dato il nome "Adjinakou", che significa "Serpente Verde". Ti ha nominato viceré del Dahomey. Il nostro re Kankpe ti dà forte Elmina come residenza ufficiale. [La folla si prostra a terra] - Pedro Vincente: Davvero vuole aiutarmi?
Da Silva: Le ho dato la mia parola.
Pedro Vincente: Ma non è questo il modo in cui può aiutarmi, e non servirà neanche a lei! Il Brasile, come gli altri stati, ha abolito il commercio degli schiavi. Ogni carico attualmente in viaggio, in alto mare, verrà confiscato. Agli occhi della legge forte Elmina e le nostre stesse vite hanno cessato di esistere. E visto che ci sono, le dirò un'altra cosa. Da quanto mi risulta, almeno in questo ultimo anno lei è stato calunniato e imbrogliato dai suoi soci di Bahía. Il suo denaro è stato interamente confiscato dalla banca. E non solo: gli Inglesi hanno messo una taglia sulla sua testa!
Da Silva: Qualcosa succede, finalmente! Ecco, questo era il mio contratto con la compagnia di Bahía. [Lo straccia, poi versa da bere a Vincente e a sé stesso]
Pedro Vincente: Alla schiavitù, il più grande degli inganni della storia dell'umanità.
Da Silva: No, non è stato solo un inganno. È stato un crimine. [Beve] La schiavitù è un elemento del cuore umano, per la nostra rovina.
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