Cinzia Fiorato
giornalista italiana
Cinzia Fiorato (1966 – vivente), giornalista italiana.
Citazioni di Cinzia Fiorato
modifica- Appartengo alla generazione di giornaliste che hanno conquistato con fatica e sofferenza un pezzettino di spazio in una professione che, quando io ho cominciato, nel lontano 1984, era quasi esclusivamente occupata dagli uomini. Ho avuto la sfortuna di essere anche fisicamente attraente e questo ha creato il fatidico mix esplosivo. Ho incontrato molti colleghi che hanno cercato di ricattarmi sessualmente nella mia vita professionale, ho avuto diverse "pacche" non gradite, commenti volgari, parole sussurrate, avvicinamenti arbitrari, sguardi invasivi e invadenti. Non mi è arrivato tutto solo dai colleghi e nemmeno solo dai miei superiori, il mondo della televisione è arricchito da diverse categorie i lavoratori, ci sono stati molti tecnici, molti impiegati, molti operai che si sono permessi cose che non si dovevano permettere, gravi e meno gravi. [...] Quando io ho cominciato questo lavoro la vita di una bella ragazza era una cosa a metà strada tra uno slalom gigante e l'attraversamento di un campo minato. [...] Ma la mia generazione è anche quella che ha subito il sessismo spietato delle poche donne che ce l'hanno fatta, perché anche quella è una nota dolente che prima o poi dovrà essere sviscerata. Le poche colleghe della mia generazione o quasi, che hanno rotto il tetto di cristallo, lo hanno fatto mimetizzandosi perfettamente in mezzo ai tanti uomini che le hanno accettate e aiutate ad andare avanti proprio perché non rappresentavano alcun cambiamento di passo o di cultura rispetto al sessismo imperante, anzi, erano funzionali al sistema, la famosa eccezione che conferma la regola e che dà la possibilità ai sessisti di dire "ma quale sessismo! e allora tizia e caia? loro sono direttrici, amministratici delegate, presidenti, caporedattrici!!". Si, ma lo sono con tutti i vizi di sempre, che si abbattono per lo più sulle donne. Non c'è machismo più feroce del machismo di una donna. [...] La strada è ancora lunga, il campo è ancora minato, ma non bisogna abbandonarsi allo sconforto [...]. Per fortuna oggi è cambiato molto, per fortuna oggi la gogna comincia a essere per il molestatore e non per la molestata, come fu per me. C'è ancora qualcuno che nicchia, che non si arrende e ripete fra i denti "e che sarà mai!!", ma il suo è un sussurro, fortunatamente. C'è ancora tanto da fare e il pericolo di procedere con "un passo avanti e due indietro" è sempre in agguato, ma dobbiamo resistere e insistere.[1]
Note
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