Carl Zuckmayer

scrittore, drammaturgo e sceneggiatore tedesco (1896-1977)

Carl Zuckmayer (1896 – 1977), scrittore, drammaturgo e sceneggiatore tedesco.

Carl Zuckmayer

Citazioni di Carl Zuckmayer modifica

  • [Interrotte le vacanze a causa della guerra del 1914-1918 Zuckmayer fece ritorno in Germania] Allora, sotto l'enorme stazione di Colonia rimbombante di canzoni, passi di marcia, grida di viaggiatori accalcati nella fredda e tersa luce del mattino fui attraversato da qualcosa, non proprio come un'alterazione, ma come l'irradiazione di una corrente di elettricità cosmica che dissipò quel vago senso di nausea che avevo in gola e nello stomaco, salì al cervello e comunicò bagliori accecanti dalla testa al cuore. Essa traspose tanto il mio corpo quanto la mia anima in uno stato di trance, intensificando enormemente il mio amore per la vita, in una gioia di partecipazione, di vivere-insieme-con, una sensazione addirittura di grazia. (da Pro Domo, Stoccolma 1938, pp. 34-35[1])
  • [La guerra fredda ed il pericolo di un nuovo conflitto mondiale] Che cos'è per noi la realtà di questa situazione mondiale di fronte alla quale oggi ci troviamo? Per la grande maggioranza essa è un incubo. Io credo che il novanta per cento degli uomini che oggi vivono in tutte le parti del mondo non vogliono né sperano ciò che sembra incombere. Ma essi debbono lasciare che ciò avvenga senza poter opporre alcun rimedio, allo stesso modo che nel sogno da incubo si sa di sognare, di fare un cattivo sogno, di essere tormentati e oppressi dall'incubo, e tuttavia non lo si piò scacciare, non ci si può muovere, non si può gridare, non ci si può destare.[2]
  • Sto con Lotte Pritzel, la migliore amica di Mirl, sulle cui geniali creature fantoccio furono scritti all'epoca lunghi feuilletons e saggi: delicate creazioni in cera e tessuto di raffinata eleganza, che hanno sempre un tratto infantilmente depravato, come alcuni personaggi di Beardsley - tutt'altro che osceno e quindi tanto più attraente, anche per acquirenti solidi. [...] Per intere notti, quando mi sedevo nel suo studio, al tavolo da cucito, sopra i miei manoscritti sotto deliziosi ritagli di seta e batista,[...], li sentivo entrambi dalla stanza accanto - in quella corsa cerebrale troppo brillante che rende la polvere bianca irresistibile per i tossicodipendenti: parlare, discutere e borbottare tra loro.
Ich kam bei Lotte Pritzel unter, Mirls bester Freundin, über deren genialische Puppen-Geschöpfe damals lange Feuilletons und Essays geschrieben wurden: zarte Wachs- und Stoffgebilde von raffinierter Eleganz, denen immer ein kindlich-verderbter Zug anhaftete, wie manchen Gestalten von Beardsley - fern vom Obszönen und dadurch um so reizvoller, sogar für solide Käufer. [...] Nächtelang hörte ich, wenn ich in ihrem Atelier, am Nähtisch unter entzückenden Seide- und Battistschnipseln, über meinen Manuskripten saß [...], die beiden aus dem Nebenzimmer - in jenem überhellten Hirnrausch, der das weiße Pulver für die Süchtigen unwiderstehlich macht - miteinander reden, streiten und murmeln.[3]

Note modifica

  1. Citato in Peppino Ortoleva e Marco Revelli, L'età contemporanea, Il Novecento e il mondo attuale, Mondadori, 1998. p. 167.
  2. Citato in György Lukács, La distruzione della ragione, traduzione di Eraldo Arnaud, Giulio Einaudi Editore, Torino, Reprints, 19741, vol. II, p. 857.
  3. (DE) Da Als wär's ein Stück von mir : Horen der Freundschaft, Fischer-Taschenbuch-Verlag, p. 397. ISBN 3-596-13543-5

Filmografia modifica

Altri progetti modifica