Cantando sotto la pioggia

film del 1952 diretto da Stanley Donen, Gene Kelly

Cantando sotto la pioggia

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald O'Connor cantano sotto la pioggia

Titolo originale

Singin' in the Rain

Lingua originale inglese
Paese Usa
Anno 1952
Genere Commedia, musical
Regia Stanley Donen, Gene Kelly
Sceneggiatura Betty Comden, Adolph Green
Produttore Arthur Freed
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Cantando sotto la pioggia, film statunitense del 1952 con Gene Kelly, Donald O'Connor e Debbie Reynolds, regia di Stanley Donen e Gene Kelly.

Incipit modifica

Cantando sotto la pioggia. | Stiamo solo cantando sotto la pioggia. | Che magnifica sensazione. | Siamo di nuovo felici. | Cammineremo lungo la strada | con un ritornello felice. | E cantando, | cantando sotto la pioggia.

Singin' in the rain. | Just singin' in the rain. | What a glorious feelin'. | We're happy again. | We'll walk down the lane | with a happy refrain. | And singin', | just singin' in the rain. (Don, Cosmo e Kathy) [in coro]

Frasi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • E così mi affidarono parti sempre più raffinate, amabili, e delicate. [fa lo stuntman in scene di lotta, cadute ed esplosioni] E sempre, in queste mie interpretazioni Lina è stata una dolce ispiratrice per me, affettuosa ed altruista. Una gran signora. [Lina lo ignora perché solo una controfigura] (Don) [voce fuori campo]
  • Noi attori dello schermo non siamo molto bravi a parlare quindi preferiamo ringraziarvi a gesti! (Don) [dopo la prima di Canaglia reale (The Royal Rascal), interrompendo Lina per evitare che si senta la sua voce]
  • Fra noi due non c'è niente, non c'è mai stato, né ci sarà niente! Scordatelo! (Don) [a Lina]
  • È il prezzo della fama. Ora hai la gloria. Accetta gli inconvenienti che l'accompagnano. Guarda me: non ho gloria, non ho fama, non ho palazzi, non ho un soldo, però... Già, che cos'ho? (Cosmo)
  • [...] noi divi abbiamo la gloria, dobbiamo accettare gli inconvenienti che l'accompagnano. La gente crede che la nostra sia una vita romantica, ma ci sentiamo soli. Tragicamente soli. (Don) [Kathy]
  • Ad ogni festa si mostra un film: è legge a Hollywood. (Cosmo)
  • Ehi, ma perché girare un altro film? Basta dare il vecchio con un altro titolo. Visto uno, si sono visti tutti. (Cosmo)
  • Qual è il credo di ogni attore? Lo spettacolo anzi tutto! Con pioggia, neve, sole o vento. Lo spettacolo anzi tutto! (Cosmo)
  • Meno male che è tornata. Abbia sventrato tutte le torte della città! (Cosmo) [a Kathy]
  • Il ratto rosa rose il raso rosso. (Maestro di dizione) [scioglilingua]
  • Sisto Sesto spesso s'intesta e si insiste, e resiste. (Maestro di dizione) [scioglilingua]
  • Moses supposes his toeses are roses, but Moses supposes erroneously. Moses, he knowses his toeses aren't roses as Moses supposes his toeses to be.[1] (Maestro di dizione) [scioglilingua]
Maso si sposa con Rosa a Tolosa, ma Maso non sposa la sua metà. Maso non sa che Rosa non è la sposa che ha.
  • Ci ho deto dentro, eh? (Lina) [orgogliosa di una terribile scena di Il cavaliere spadaccino]
  • Vi sbagliate all'ingrosso, piccioncini! (Lina)

Dialoghi modifica

  Citazioni in ordine temporale.

  • [Alla prima di Canaglia reale (The Royal Rascal)]
    Dora: La storia de tuo successo, Don caro, è d'ispirazione ai giovani di tutto il mondo. Ti prego...
    Don: Allora, devo subito dire che la storia della mia carriera è legata la mio caro amico Cosmo Brown! Scolari assieme, crescemmo assieme, studiammo assieme.
    Dora: Sì? Ah!
    Don: Vedi Dora, nella mia vita c'è stata solo un parola d'ordine: dignità, sempre dignità. Questa massima mi fu instillata dai miei genitori sin dall'infanzia. [voce fuori campo] Mi mandarono alle migliori scuole, come all'Accademia di ballo e fu lì che conobbi Cosmo. Insieme davamo piccoli spettacoli per le amiche di mia madre. Ero così vezzeggiato da tutti. [si vedono i piccoli che ballano in una sala da biliardo e vengono sbattuti fuori] Qualche volta come premio i miei mi permettevano di accompagnarli al teatro di posa e così imparai a gustare Shaw, Moliere e tutti i migliori classici. [si vedono i bambini che vanno di nascosto senza pagare a vedere il b-movie The Dangers of Drucilla[2]] Inoltre studiavo con passione orchestrazione e contrappunto al conservatorio. [suonano in un locale malfamato] Più tardi seguimmo un corso di recitazione nella miglior accademia di arte drammatica. [fanno uno spettacolo clownesco a una serata di dilettanti] La mia parola d'ordine rimase sempre la stessa: dignità, sempre dignità. Pochi anni dopo Cosmo ed io partimmo per una tourné di balli classici nei principali auditorium d'America. [paesini sperduti] E ovunque il pubblico ci tributava grandi ovazioni. [...] [cantano e suonano Fit as a Fiddle, ma il pubblico li osteggia] Infine decidemmo di venire in California, il paese del sole. [piove a dirotto] Non sapevamo più dove rifugiarci dalla pioggia... di offerte delle case cinematografiche. Dopo averle studiate tutte decidemmo di favorire la Monumentale Film.
  • Lina: Accidenti a voi! Che diavolo vi piglia? Non posso dire anch'io due parole? Dopotutto il pubblico è anche mio.
    R.F. Simpson: Ma vedi, l'ufficio pubblicità e Rudy pensano sia meglio che parli sempre Don a nome di tutti e due.
    Lina: Perché?
    Rod: Lina, tu sei una bella donna e tutti credono che anche la tua voce sia bella. La compagnia vuole evitare il ridicolo ai suoi attori ad ogni costo.
    Cosmo: Il costo del ridicolo.[3]
    Lina: Perché, ho la voce strana io? Che vi prende? Che sono stupida forse?
    Rod: Eh... No... No... È che Don ha più esperienza col pubblico e ha...
    Lina: Un'altra volta scrivetemi un discorso, e io me l'imparo.
    Cosmo: Brava. Intanto perché non gli declami Teresa la vispa?[4]
    Lina: Ma che ne capisci tu, razza di pestanote?! Sei qualcuno tu?!
  • Don: Cosmo! Aiuto! Chiamami un tassì!
    Cosmo: Ok, va bene: sei un tassì.
  • Don: Quali dei miei film ha veduto?
    Kathy: Non rammento. Ne ho visto uno una volta.
    Don: Uno soltanto?
    Kathy: Sì, credo ci fosse un duello e c'era una ragazza, Lina Lamont. No, non vedo molti film io. Visto uno si sono visti tutti.
    Don [offeso]: Ah, grazie.
    Kathy: Non s'offenda. Il cinema è divertente per le masse, ma le personalità dello schermo mi lasciano del tutto fredda: non dicono una parola, non recitano, non fanno che smorfie! Mi capisce, no? [fa le espressioni da cinema muto] Così.
    Don: Come faccio io vuol dire?
    Kathy: Ma... Già. Siamo arrivati, eccoci a Via Camden.
    Don: Un momento. Così io non sono un attore. La pantomima per lei non è recitare.
    Kathy: Neanche per sogno! Recitare è parlare, declamare parole immortali.
    Don: Parole...
    Kathy: Shakespeare, Ibsen.
    Don: E in virtù di quale elevata missione si permette di criticare il mio umile mestiere?
    Kathy: Be', io... sono un'attrice!
    Don: Cosa?
    Kathy: ...di teatro!
    Don [sarcastico]: Ah, di teatro! Amerei vederla recitare. Cosa sta dando ora? Potrei non comprenderla forse, ma porterei l'interprete, se fanno entrare un guitto del cinema a teatro.
    Kathy: In questo momento non recito, ma presto sì. Andrò a New York e vedrà allora...
    Don: Oh, andrà a New York! Ben presto il suo nome diventerà celebre, eh? Kathy Selden in Giulietta o Lady Macbeth o Re Lear! Per quello dovrà mettersi la barba! Ah-ah!
    Kathy: Potrà ridere finché vuole, ma almeno sarà una professione dignitosa! In fondo chi è lei per darsi tante arie? Non è che un'ombra sullo schermo, un'ombra: non è carne ed ossa lei!
    Don: Ah, no? [si avvicina in modo importuno]
    Kathy: Fermo!
    Don: E di che co'ha paura se non sono che un'ombra?
    Kathy: Se ne stia al suo posto! Solo perché è un divo del cinema abituato a fare le orge[5] crede che ogni donna sia pronta a svenire ai suoi piedi?! Guai a lei se mi tocca!
    Don: Non temete, Madonna! Non voglio molestarvi. Umile pagliaccio io son. E voi, voi siete troppo in alto per me! Addio Eleonora Duse[6]! Col cuore infranto io da te mi strappo! [lo smoking si impiglia nella portiera e si strappa]
  • Un signore [nel filmato dimostrativo]: Benvenuti. Questa è la dimostrazione di una scena parlata. Notate, è un primo piano di me e vi sto parlando. Notate, le mie labbra e il suono che voi percepite sono stati sincronizzati in perfetta corrispondenza [...]
    Spettatrice #1: Chi parla?
    Spettatore: C'è qualcuno nascosto dietro lo schermo.
    Spettatrice #2: Venga fuori dal nascondiglio, signor Simpson!
    Simpson [dietro gli spettatori]: Oh, no. Io sono qui.
    Un signore [nel filmato dimostrativo]: [...] la mia voce è stata registrata su un disco. Il cinema parla. Grazie. Auguri. Oh! [il filmato termina]
    Simpson: Dunque?
    Spettatore: Era un giochetto.
    Spettatrice #2: È fantastico!
    Olga Mara: È volgare!
    Rod: Lei pensa che potrà attaccare?
    Simpson: Ne dubito. La Warner Bros. ci sta girando un film con quest'aggeggio, Il cantante di jazz. Andranno falliti.
    Dexter: È una trovata che non dura!
    Cosmo: Anche dell'automobile si disse così.
  • Don [a Kathy, riferendosi alla torta da cui è spuntata fuori]: No, non se ne vada così. Ora che so dove abita, bramerei accompagnarla!
    Kathy: Senta, lei, signor Lockwood...
    Lina: Ehi! Chi è questa smorfiosa?
    Don [sarcastico]: Oh, una creatura eccelsa e superiore. Non ha nulla da imparare dal cinema. È un'attrice del teatro di prosa.
    Kathy: Ma questo l'ho imparato al cinema! [tenta di lanciare una torta addosso a Don, ma colpisce Lina]
    Kathy: Ma io... io... [scappa via]
    Lina: Lasciami andare! La uccido!
    Don: Lina! No, no, Lina, ce l'aveva con me!
    Cosmo [a Lina, con la torta spalmata in faccia]: Lina, non sei mai stata così bella.
    Don: È stato un banale incidente.
    Cosmo: Ma certo, a me succede sei volte al giorno.
  • Cosmo: Hai letto Varietà[7] di oggi? "Il primo film parlato, Il cantante di jazz, enorme successo, grande affluenza."
    Attore: E in forno fra qualche giorno.
  • [Prima di girare Il cavaliere spadaccino]
    Lina [con una parrucca del settecento francese]: Questa parrucca pesa una tonnellata. Chi era così scemo da portarla?
    Roscoe Dexter: La portavano tutti all'ora.
    Lina: Allora erano tutti scemi.
  • [Don e Lina si baciano per una scena di Il cavaliere spadaccino]
    Lina: Oh, cocco, non potresti baciarmi così senza volermi un dindino di bene.
    Don: Devo essere un grande attore. Bacerei piuttosto una tarantola!
    Lina: Ma lo dici per scherzo!
    Don: Ah, scherzo? Ehi Joe, portami una tarantola!
  • Simpson: Faremo del Cavaliere spadaccino un film parlato
    Cosmo: Un film parlato? Ma io perdo l'impiego. Con l'animo straziato scriverò la mia sinfonia.
    Simpson: Ma no, non perdi l'impiego. Ti ho nominato capo del reparto musica.
    Cosmo: Mille grazie! Con l'animo esultante, scriverò la mia sinfonia!
  • [Progettando di sonorizzare il film Il cavaliere spadaccino]
    Simpson: Don, credimi, sarà sensazionale. "Lamont e Lockwood, essi parlano"!
    Lina: Naturale che parliamo. Ché, siamo muti?
– Believe me, it'll be a sensation. "Lamont and Lockwood. They talk!"
– Well, of course we talk. Don't everybody?
 
L'abito settecentesco di Lina
  • [Durante le riprese di una scena sonorizzata del film Il cavaliere spadaccino]
    Roscoe Dexter: Lina, guarda cara, non ti ricordi? Te l'ho detto: c'è un microfono qui dentro. Nel cespuglio!
    Lina: E...?
    Roscoe Dexter: Devi parlarci dentro!
    Lina: Ma parlavo io.
    [...]
    Roscoe Dexter: Un momento. Ecco, Lina. Ecco il microfono. Qui nel cespuglio!
    Lina: E...?
    Roscoe Dexter: Parlaci dentro! ll suono, attraverso il filo, va in cabina! Un uomo lo incide su un grosso disco di cera... ma bisogna che tu parli nel microfono! Nel cespuglio! Ora riproviamo.
    Lina: Eh, che fesseria!
    [...]
    Roscoe Dexter: Pronti? Di nuovo! Silenzio! Si gira! [va nella cabina insonorizzata, ma Lina continua a girarsi e non si rivolge al microfono mentre parla] Ferma! Lina! Stop! Si perde una parola ogni due che ne dici! Devi parlare verso il microfono!
    Lina: Io non so fare l'amore con una siepa!
    Roscoe Dexter: Va bene, va bene. Dovrò trovare un altro sistema.
    [Le viene messo il microfono nel décolleté, nascosto da un fiore applicato al vestito]
    Roscoe Dexter: Ascolta, Lina, guarda questo fiore. Vedi? Il microfono è lì. Così. Il suono parte da lì, Lina, e per il filo giunge al disco sul quale sarà inciso quello che dici. E adesso sentiamo, Lina. Pronti! Silenzio! Si gira!
    [Il microfono fa sentire la voce di Lina, ma anche il suo battito cardiaco]
    [...]
    [Il microfono nascosto dal fiore viene spostato dal petto alla spalla]
    Roscoe Dexter: Ecco fatto. Ricordati, Lina: il microfono ce l'hai sulla spalla! Tutto quel che dici passerà dal filo al disco di cera! Ti prego, Lina, parla nel microfono!
    Lina: Sì...
    Roscoe Dexter: Però non fare movimenti bruschi perché è molto delicato. [esausto] Su, andiamo... Silenzio... Si gira...
    [...]
    [Arriva Simpson, che quasi inciampa nel filo che collega il microfono di Lina alla cabina]
    Simpson: Che ci fa qui questo cavo? È pericoloso. [lo tira violentemente facendo ribaltare Lina]
  • Don: Be' godiamocela stasera, perché domani la casa andrà all'asta.
    Cosmo: Ah non dire stupidaggini. E poi è sabato, prima di lunedì non ti sfrattano.
    Kathy: Non era tanto male.
    Cosmo: È quello che vorrei fargli capire.
    Don: No, a che vale illudersi. L'uscita del Cavaliere spadaccino sarà proprio la nostra fine. È un pezzo da museo e io sono un fiasco.
    Kathy: Ma è andato male il sonoro, basterà porre riparo alla parte tecnica.
    Don: Non è questo, siete molto cari voi due, ma io... stasera finalmente ho capito. Io... be' tutto quello che mi avevi detto era vero. Non sono un attore, non lo sono mai stato, sono un buffone, me ne accorgo ora.
    Cosmo: Be' sei duro a rassegnarti, vedo!
    Don: No non scherzare, Cosmo. Hai mai visto nulla di più idiota di come lo sono io in quel film?
    Cosmo: Già, e dove metti Lina?
    Don: Ah d'accordo, però mi batte di poco! Ad ogni modo sono finito.
    Kathy: Don non sei finito!
    Cosmo: Ah, che idee, con un aspetto come il tuo puoi fare il cameriere o il lustrascarpe.
    Kathy: Vendere cravatte.
    Cosmo: O cartoline.
    Kathy: O lupini.
    Cosmo: O peggio ancora tornare al varietà. [balla] Taratatatata, voglio cantare, voglio ballare. | Tutte le donne voglio baciare, voglio goder la vita e l'amor!
    Don: L'avessi fatto nel Cavaliere spadaccino sarei piaciuto forse.
    Kathy: Fallo allora!
    Don: Cosa?
    Kathy: Un film musicale.
    Don: Musicale?
    Cosmo: Certo un film musicale! Il nuovo Lookwood che canta, salta a suon di musica.
    Don: Oh il guaio è che dopo aver visto il Cavaliere spadaccino non verrebbe un cane neanche a vedermi saltare dalla torre Eiffel.
    Cosmo: Trasforma il Cavaliere spadaccino in un musicale!
    Don: Cosa? Trasformare?
    Cosmo: Ma già! L'uscita ufficiale è fra due mesi.
    Kathy: Certo! Mettici qualche canzone, togli le scene peggiori, aggiungine delle nuove...
    Cosmo: Ed ecco fatto!
    Don: Si! Credo che andrebbe!
    Kathy: Sicuro!
    Cosmo: Puoi contarci!
    Don: Sentite, sarà una pazzia ma io la tento. Il Cavaliere Spadaccino sarà musicato!
    Cosmo: Evviva!
    Kathy: Alleluia!
    Don: Amici, oggi è un giorno fatidico: il 23 marzo!
    Cosmo: Eh no! Il giorno fatidico è il 24.
    Don: E perché il 24?
    Cosmo: È già l'una e trenta! È mattina!
    Kathy: Sì! E allora buon giorno a tutti!
    [Cominciano a cantare Good Morning]
 
«Non sa muoversi, non sa cantare, non sa ballare. È multiforme.»[8] (Cosmo, parlando di Lina)
  • Don: Ehi! Musicarlo è impossibile!
    Cosmo: Perché impossibile?
    Don: Lina...
    Cosmo e Kathy [in coro]: Lina...
    Cosmo: Non sa muoversi, non sa cantare, non sa ballare. È multiforme.[8]
    Don: Già!
    [Kathy ride]
    Cosmo: Che c'è di buffo?
    Kathy: Scusa. Ripensavo al film. Il suo punto migliore fu quando saltò via i sonoro e lui fa: "Sì, sì, sì!"
    Cosmo: "No, no, no!"
    Kathy: "Sì, sì, sì!"
    Cosmo: "No, no"... Un momento, un momento! Sto avendo un'idea geniale! Vieni qui Kathy, vieni qui! Ora canta!
    Kathy: Eh?
    Cosmo: Ho detto canta!
    [Kathy canta dietro le spalle di Cosmo, mentre lui muove le labbra in sincrono dando l'illusione di cantare con la voce di Kathy]
    [...]
    Don: Delizioso! Perché?
    Cosmo: Non capisci? Useremo la sua voce! Lina muoverà la bocca e sarà la voce di Kathy a cantare e parlare.
    Kathy: Meraviglioso!
    Don: No! Non posso costringerti a questo.
    Kathy: Perché no?
    Don: Perché tu non compari! Getteresti al vento la tua carriera!
    Kathy: La mia carriera non c'entra affatto! È solo per questo film. Quel che importa ora è di salvare Il cavaliere spadaccino, Lockwood e l'amore.
    Cosmo: Certo!
    Don: Be'... va bene purché sia solo per questa volta. Ma... credi che riusciremo?
    Kathy: Ne sono sicura!
    Cosmo: Sì e per i tuoi numeri musicali non dovrai fare altro che un po' di piroette intorno a Lina.
    Don: Va bene! Andiamo dal capo a fargli l'improvvisata!
    Kathy [baciandolo]: Don, sei un genio!
    Cosmo: Fortuna che ci ha pensato lui!
    Kathy: Oh Cosmo! [Kathy bacia anche lui]

Citazioni su Cantando sotto la pioggia modifica

  • Uno dei lati belli di questo film è che si tratta davvero di un tema. Ovviamente è una storia d'amore, come la maggior parte dei musical, ma racconta anche una pericolosa transizione nella storia del cinema. (Roger Ebert)

Note modifica

  1. Non doppiato in italiano.
  2. Film fittizio, parodia del film del 1933 King Kong, regia di Merian C. Cooper.
  3. Nella versione originale in inglese: «No one's got that much money.»
  4. Nella versione originale in inglese cita il Discorso di Gettysburg di Abraham Lincoln.
  5. Nella versione originale in inglese: «wild parties, swimming pools».
  6. Nella versione originale in inglese cita Ethel Barrymore.
  7. Cfr. Variety
  8. a b Nella versione originale in inglese: «Lina. She can't act, she can't sing, she can't dance. A triple threat.»

Altri progetti modifica