Canal Grande

Canale veneziano che attraversa la città dalla Stazione di Santa Lucia alla Basilica di Santa Maria della Salute

Citazioni sul Canal Grande.

  • Dapoi mi misero in altre barche, di piatta forma maggiori assai delle gondole, frà quali due ve n'erano coperte di raso cremesino et tutto il dentro disteso di bellissimi tappeti, capace ciascuna di quaranta persone. Piacque loro, ch'io sedessi nel mezo delli due Ambasciatori (luogo in Italia piu honorato) e condussomi lungo il gran Canale, che una strada larghissima, perche anco le Galee vi passano al traverso, et io vi vidi legni di quattrocento botte, e più. Diuide come per mezo tutta la Città, et a mio giudicio è la più bella cosa, che sia nel mondo, et la meglio fabricata. Le case sono grandi, et alte, di buona pietra: l'antiche si veggono p[er] la maggior parte dipinte tutte. Quelle che sono edificate da cent'anni in quà, hanno la facciata di Marmo bianco condottovi da Istria, cento miglia discosto, con molti gran pezzi di porfido, et serpentino. La maggior parte di esse hanno almeno due stanze co'l palco indorato e con ornamenti di Marmo ne i camini, intagliato di varie forme. Il legno de i letti et delle contraporte è vagamente laurato in oro, et sopra tutto esse case sono abondeuoli di ricchi arnesi. Ella è la più trionfante Città, ch'io m'abbia veduto giamai. (Filippo de Commynes)
Canal Grande, a destra la chiesa di San Simeon Piccolo
  • Io mi trovo in mezzo alla più grande, alla più singolare, alla più bella strada del mondo.
    È una strada sulla quale non si cammina a piedi o in carrozza, come su tutte le altre strade: è una strada d'acqua, sulla quale si scivola con una gondola silenziosa, una strada fiancheggiata da una sequela di palazzi o severi e melanconici, o superbi e maestosi, o elegantemente snelli e ridenti, che, come per incanto, come nei racconti delle Mille e una notte, sembrano sorgere, anzi sorgono fuori dall'acqua verdognola.
    Qui tutti gli stili architettonici sono rappresentati: qui si son dato convegno tutte le scuole a far mostra di quanto possa ciascuna di esse.
    Dal bizantino al barocco, dall'arabo al rinascimento, dal romano al lombardo, dall' archi-acuto all'ogivale, tutte le grazie e le movenze dell'architettura qui sono rappresentate; ogni stile ha qui il suo modello; ogni scuola ha il suo esemplare; è il più splendido trattato di architettura che, da Vitruvio a Palladio, sia stato immaginato; un trattato vivo, parlante, lucente di marmi, di colonne, di linee, di fregi, di colori, che costringe chiunque abbia un briciolo di senso estetico nell'anima, a gridare, a urlare di meraviglia, a sentirsi commosso fino alle lacrime, a provare tutto l'orgoglio dell'esser nato italiano. (Raffaello Giovagnoli)

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