Campionato mondiale Superbike 2000
Citazioni sul campionato mondiale Superbike 2000.
- Quello era un vero periodo magico per la Superbike che viveva stagioni avvincenti, con gare incerte e spettacolarissime che si risolvevano spesso all'ultimo giro con duelli al cardiopalmo. Al contrario la bellissima classe 500 dei GP viveva un noiosissimo dominio di una sola moto, la Honda 500 NSR, che guidata da Mick Doohan addormentava tutte le gare. Nella SBK ben sei Case differenti si fronteggiavano con piloti che venivano da tutti i continenti catalizzando l'interesse degli appassionati sia sulle piste che in TV. La stagione 2000 della SBK fu un capolavoro di suspense e colpi di scena. Il più clamoroso fu il brutto incidente alla seconda gara in Australia: il Re, Carl Fogarty, si ruppe un braccio in un tamponamento sotto il diluvio. E fu l'infortunio che mise fine alla carriera del quattro volte campione del Mondo. La Ducati dovette cercare il sostituto, pescando Troy Bayliss, che si fece conoscere con un leggendario sorpasso a quattro avversari alla prima variante di Monza. Ma l'australiano, nonostante le vittorie e i piazzamenti, non poteva certo lottare subito per il Mondiale, essendo entrato "in corsa". Via libera quindi per due fantastici rivali come Colin Edwards in sella alla mille bicilindrica Honda e Nori Haga con la sua [Yamaha] quattro cilindri 750 R7. Purtroppo il vero duello sportivo tra questi due talenti fu pesantemente condizionato da una serie di fatti scaturiti al termine della prima gara in Sud Africa: Haga fu squalificato per la positività all'antidoping all'efedrina. Un farmaco anoressizzante che il giapponese prendeva per dimagrire più velocemente dopo il riposo invernale che lo aveva appesantito. Iniziò quindi una serie di ricorsi e appelli che ingiustamente si protrasse fino alla penultima gara, condizionando l'esito di una stagione in cui Haga, con questa moto nettamente inferiore sul dritto, aveva tenuto testa – e a volte persino strapazzato – Edwards. [...] In quel 2000, quattro successi e 11 podi ottenuti con la spada di Damocle della sanzione (perse i 25 punti di Gara 2 in Sud Africa) non bastarono, e Haga venne sospeso per un mese, non potendo così vivere in pista la sfida finale di Brands Hatch. Fu una sorta di specchio della carriera di un pilota spesso vincitore di tappa [...] ma mai del titolo. (Giovanni Di Pillo)
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