Bruzia Crispina
Imperatrice romana, moglie dell'imperatore Commodo
Bruzia Crispina (160 circa – 193), moglie dell'imperatore romano Commodo.
Citazioni su Bruzia Crispina
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- [...] l'imperadore [Marco Aurelio], che sapeva quanto necessaria fosse nella Scizia la sua presenza, scelse prontamente la sposa [per il figlio Commodo], gettando gli occhi sopra Crispina la qual era una delle più amabili persone di Roma, figliuola del senatore Bruzio Presente, il cui merito fu più d'una volta onorato col consolato; ma essa non possedeva le belle paterne virtù. Aveva tratto col nascere un temperamento, ed un cuore soggetto alle amorose passioni; e malgrado la gravità ed il contegno, ch'esigeva da lei l'alto posto, cui la innalzava la scelta fatta da Marco Aurelio, ebbe in lei più forza l'inclinazione perversa, che il suo dovere. Con iscandalose licenze disonorò la sua dignità, e fu la cagione della propria rovina, e della morte, con cui Comodo gastigò poi le sue infedeltà.
- Crispina vedeva, e sapeva tutte le scelleraggini dello sposo [Commodo], ed avrebbe avuto gran torto a dolersene, giacché le sue non erano meno orribili. Quella imperadrice condotta dal temperamento, e poco intimorita dalle sanguinose esecuzioni fatte ogni giorno da suo marito, cercò imitando l'esempio dello sposo, i piaceri stranieri, e menò la vita in mille dissolutezze. Con le sue prostituzioni si vendicò delle di lui infedeltà; e nel tempo, che l'imperadore con le sue iniquità disonorava l'imperio, ella con le sue sozzure disonorava ad un tempo e l'imperio e l'imperadore.
- Crispina pagò ben presto la pena de' suoi disordini. Fu sorpresa ella un giorno sul fatto, e Comodo in quel momento, toccato dal punto d'onore, la mandò in esilio a Caprea[1].
Note
modifica- ↑ Isola di Capri.
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