Barlaam di Seminara

matematico, filosofo e vescovo cattolico bizantino

Barlaam di Seminara, detto Barlaam Calabro (1290 circa – 1348), monaco, sacerdote, vescovo, teologo, filosofo calabro.

Barlaam di Seminara con un cesto in spalla

Citazioni su Barlaam di Seminara

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  • A' tempi ancora del Re Roberto d'Angiò fiori il celebre Barlaamo nato in Seminara. Rendutosi Monaco Basiliano viaggiò nella Grecia per desiderio di apprender quella lingua, e poi si stabilì in Costantinopoli. Ivi diede tal saggio dei suo sapere nell'astronomia, nelle matematiche, e nella filosofia, che la fama del suo sapere giunse fino al trono dell'Imperadore Andronico il giovane, e del suo favorito Giovanni Cantacuzeno. Barlaamo però irrequieto per natura, e di un ingegno alquanto battagliero intimò disfide, nelle quali fu e vincitore, e vinto. Uscito da Costantinopoli non tardò a ritornarvi. Altre dispute lo impegnarono con la medesima sorte in quella Metropoli del greco Impero. Fu spedito in Avignone Ambasciadore dello stesso Imperadore Andronico a Papa Benedetto XIII. Tra queste dimore in mezzo de' Greci smarrì, com'era naturale, la Cattolica credenza, e divenne seguace dello Scisma de' suoi emuli nella letteratura. Ma finalmente ritornato in se stesso scrisse alcuni libri in difesa della verità Cattolica, ne' quali ritrattò gli errori sparsi da lui con altre opere scismatiche. (Francesco Colangelo)
  • Huomo di Calabria, già di picciola statura, ma di gran scienza, e di maniera nelle Greche lettere dotto. (Giovanni Boccaccio)
  • [La cultura e più di ogni altra la cultura greca] si era spenta, suscitando continuatori altrove: quel monaco calabrese Barlaamo e quel suo scolaro, Leonzio Pilato, [che insieme ad] altri traduttori ... operosi alla corte dei sovrani angioini, rappresentano l'ultima trasfusione della cultura normanno-sveva e meridionale nell'incipiente umanesimo. (Benedetto Croce)

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