Baldassare Longhena
architetto e scultore italiano
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Baldassare Longhéna (1596/1597 – 1682), architetto e scultore italiano.
Citazioni su Baldassare Longhena
modifica- Il Longhena si distinse eziandio nella costruzione del Palazzo Rezzonico il cui basamento spartito a bugne, e la scala e l'atrio sono veramente da studiarsi. Ma è singolare questo architetto! Nell'Ospedaletto lo troviamo eccessivamente barocco, nel monumento Pesaro, nel palazzo Capovilla si mostra pure un nervoso manipolator di volute e di cartocci, ma che è che non è, la sua mano abituata a segnar curve stravaganti, pare senta il bisogno d'un po' di riposo; e segna sulla carta motivi semplici e freddi di una freddezza palladiana. Chi mai direbbe che il palazzo Giustinian Lolin sul Canal Grande, è disegnato dall'immaginoso Longhena? (Alfredo Melani)
- Il Moschini ed il dottissimo cav. Cicogna, che raccolsero le notizie biografiche di quest'uomo, ci narrano, come egli fosse di piccola statura ed andasse sempre vestito a nero: poi ci raccontano, esser egli stato di un carattere dolcissimo per nulla presuntuoso del suo sapere, ed inchinevole ad appigliarsi all'altrui parere, quando lo trovasse preferibile al proprio. Fra le altre aveva l'utile docilità, allorché visitava gli edifizii, che s'andavano alzando coi disegni di lui, di richiedere l'opinione de' capi mastri, e di acconciarvisi di buon animo se la gli paresse migliore della sua; pieghevolezza, a vero dire, singolare in un uomo che nelle opere proprie si mostrò quasi sempre audacissimo sprezzatore d'ogni vincolo imposto dalle classiche convenzioni. (Pietro Selvatico)
- La numerosa serie dei mausolei innalzati ai dogi che sono vissuti nel secolo XVII non ci presenta che montagne di marmi e di marmi preziosissimi dove l'architettura e la scultura insieme hanno fatta prova di superarsi in tutto quanto può esservi al mondo d'immaginoso, di strano, di bizzarro e di capriccioso.
L'esempio più espressivo di questo lusso stemperato si ha nel monumento innalzato nel 1669 al Doge Giovanni Pesaro in S. Maria dei Frari. Il Longhena incaricato del disegno si lasciò trascinare a stranezze ghiribizzose al punto di concedere che le cariatidi diventassero tipo essenzialissimo del monumento. E le profuse egli in un'opera funerale che è delle più ricche e insieme delle più scorrette che abbia Venezia. Se la storia non lo accertasse, niuno certamente direbbe che di questo solenne e barocco mausoleo fosse autore chi aveva pochi anni prima disegnato l'altro in S. Giorgio Maggiore a Domenico Morosini famoso capitano di mare nella guerra contro Ruggero di Sicilia, tale e tanta è l'opposizione che regna fra la pesantezza dell'uno ed il concepimento tutto palladiano dell'altro. (Amico Ricci)
- Le opere prime di lui lasciano vedere un uomo, che rispetta ancora i diritti della linea architettonica, usa gli ordini con qualche temperanza, non piglia il marmo per cera a cui sia permesso dare ogni più stramba forma, non accumula sulle muraglie montagne di goffe sculture, che distruggano ogni riposo, come facevano allora i più.
Numerose sono le fabbriche di questo ingegnoso architetto; ed io qui ne verrò esaminando le principali, non tanto per adempiere il mio dovere di storico, quanto per far conoscere come questo troppo spregiato artista conoscesse l'effetto della linea meglio assai di parecchii lodatissimi cinquecentisti. (Pietro Selvatico)
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