Atto di navigazione

atto legislativo dell'Inghilterra sull'attracco del naviglio estero

Citazioni sull'Atto di navigazione, atto legislativo dell'Inghilterra.

  • Il famoso atto di navigazione di Cromwell del 1651, non era un atto speciale di politica coloniale, non si riferiva in particolar modo alle colonie. Esso aveva due scopi, la depressione del commercio olandese, e la protezione del commercio e della navigazione dell'Inghilterra.
  • L'Inghilterra voleva diventare un grande emporio commerciale per tutte le nazioni del mondo, ed avere quindi una grande marina che da ogni parte facesse affluire le merci ai suoi porti; l'Olanda, grande potenza commerciale, che esercitava allora quasi tutto il commercio di trasporto, costituiva un ostacolo fortissimo al raggiungimento di tali aspirazioni. Contro di questa, a dare un colpo decisivo alla sua marina, proteggendo in pari tempo quella inglese, era diretto l'atto [di navigazione] di Cromwell, il quale tendeva a far si che tutto il commercio fra l'Inghilterra ed il resto del mondo fosse fatto su bastimenti inglesi. Stabiliva l'atto famoso, che nessuna merce prodotta in Asia, Africa od America potesse essere importata in Inghilterra, in Irlanda o nelle piantagioni, eccetto che in bastimenti appartenenti a sudditi inglesi, ed il cui equipaggio fosse costituito per la maggior parte da inglesi; che nessun prodotto d'Europa potesse essere importato in Inghilterra eccetto che in bastimenti inglesi, in bastimenti del luogo di produzione, o del luogo dal quale quei prodotti fossero abitualmente esportati; e che nelle colonie inglesi le merci potessero essere importate soltanto su bastimenti che rispondessero alle precedenti condizioni.
  • Nel 1763 furono dati ordini severissimi agli ufficiali doganali, perché gli atti di navigazione fossero applicati in tutto il loro rigore; fu imposto ai governatori delle colonie che «oggetto costante ed immediato delle loro cure fosse la soppressione del commercio vietato colle nazioni straniere». E, per rendere più efficaci queste disposizioni, si stabilì che ogni nave da guerra inglese dovesse, all'occasione, occuparsi della polizia commerciale marittima e frenare il contrabbando: ciò che, mentre era odioso per uomini la cui professione era di difendere la patria e non di fare i gabbellieri, faceva anche commettere ai marinai inglesi ogni sorta di ingiustizie, poiché mal pratici delle complicate prescrizioni doganali, e fors'anche non di rado bramosi di preda, essi ponevan mano su merci permesse o vietate, e su navi che erano perfettamente in regola cogli atti di navigazione.

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