Articolo 41-bis

normativa penitenziaria vigente in Italia

Citazioni sull'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario italiano.

  • A marzo '93, mentre il capo della polizia Parisi manifestava riserve sul "41 bis", io proposi registrazioni dei colloqui e videoconferenze per impedire ogni contatto dei mafiosi con l'esterno. Non se ne fece niente, e fui mandato via tre mesi dopo, senza preavviso e senza spiegazioni. Anni dopo ho saputo che c'era una lettera anonima, attribuita alla mafia, che chiedeva al presidente della Repubblica Scalfaro la mia rimozione, Scalfaro chiese al capo dei cappellani carcerari consigli sulla mia sostituzione, e quando questa avvenne il nuovo direttore consigliò di diminuire i "41 bis" per non inasprire il clima e dare un segnale di distensione. Per me resta una macchia istituzionale indelebile. (Nicolò Amato)
  • Il 41 bis si giustifica per interrompere la comunicazione con le organizzazioni criminali all'interno e all'esterno del carcere. Per questo è tuttora una necessità per il nostro Paese. Ogni misura, però, come chiedono la Consulta e la Cedu [Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali], è giustificata se previene un flusso informativo. È ingiustificata se mira solo ad aggiungere afflizione. (Mauro Palma)
  • In carcere si deve andare a star male, questo il sentire comune, e mettere la gente in carcere serve anche a levarla dalla circolazione. Non verrà approvato perché verrebbero meno anche strumenti come il 41 bis - il cosiddetto carcere duro - che da noi è considerato intoccabile nonostante sia pienamente equiparabile alla tortura, come hanno riconosciuto molti organismi internazionali. (Filippo Facci)
Carcere dell'Asinara, ex penitenziario dove sono stati reclusi molti detenuti sottoposti al regime del 41-bis

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