Arnolfo di Cambio
scultore e architetto italiano
Arnolfo di Cambio, noto anche come Arnolfo di Lapo (1232 o 1240 circa – 1302-1310 circa), scultore, architetto e urbanista italiano.
Citazioni su Arnolfo di Cambio
modifica- Che Arnolfo usasse le rose, le cuspidi, i pinnacoli, le foglie rampanti ed altre forme decorative dell'arte gotica, nessuno può mettere in dubbio; che usasse i contrafforti e i finestroni divisi a più scompartimenti non abbiamo argomenti per ammettere o per negare. Tuttavia egli non può davvero essere considerato l'importatore dell'arco acuto e tanto meno delle cuspidi, delle guglie, dei pinnacoli, tutte forme decorative che si trovano già usate da Niccola[1] nelle architetture che arricchiscono gli sfondi negli specchi del pulpito senese[2]. (Igino Benvenuto Supino)
- Compiuto il monumento di Bonifacio VIII in San Pietro, Arnolfo tornò a Firenze a continuar l'opera di Santa Maria del Fiore, e a rinnovare, con la potenza del suo genio, l'arte fiorentina. Ma ben presto, l'8 di marzo 1302, secondo le ricerche del Frey[3], venne meno il grande scultore e architetto, il maestro caro a Carlo I d'Angiò ed ai romani Pontefici, desiderato dai Perugini quando ancora Giovanni Pisano lavorava alla fonte di Piazza. Morì lasciando un'orma eterna, facendo sorgere come per incanto, in un breve corso d'anni, Santa Croce, Santa Maria del Fiore e il Palazzo Vecchio di Firenze. La scultura iconica ebbe da lui il maggiore sviluppo, l'architettura nuovi fondamenti. (Adolfo Venturi)
- È più difficile rintracciare le opere di Arnolfo architetto, che di Arnolfo scultore. Se di questo rimangono documenti e monumenti sicuri, e si hanno testimonianze non dubbie della sua maestria, dell'architetto non sappiamo che quanto ne scrisse il Vasari; e nella sua Santa Reparata non resta che il ricordo nella lapide oggi murata sul fianco della Cattedrale di fronte al Campanile. (Igino Benvenuto Supino)
- Queste quattro statue [nel ciborio della basilica romana di San Paolo fuori le mura] ci rivelano la grande arte di Arnolfo: appena nella figura dell'oratore, nel movimento avanzato dell'anca sinistra, si nota una lieve contorsione gotica: in tutto il resto esse sono forti e salde, e la testa naturalistica del vecchio frate, la superba figura dell'oratore, sicuro di sé, ci dicono come le grandi fonti dell'antico e della natura si unissero nell'arte di Arnolfo quali due torrenti nell'alveo di un fiume. (Adolfo Venturi)
Note
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