Aprilia RST 1000 Futura
Citazioni sull'Aprilia RST 1000 Futura.
- Inserisco di diritto la Futura, forse addirittura al primo posto, nella lista di Aprilia nate troppo in anticipo sui tempi dal punto di vista stilistico. Il suo design, opera di Pietro Arru, fece scalpore, ricevendo dopo la presentazione a Monaco di Baviera molte critiche, particolarmente indirizzate alla enorme sella che andava interamente a coprire i fianchetti, tanto che corremmo ai ripari ed io personalmente gli chiesi di realizzare per l'avvio della produzione una soluzione più classica. In generale, la Futura con il suo design teso, spigoloso e sigillato si poneva in antitesi alle linee morbide e tonde di quel periodo. Che, come tutte le Aprilia, fosse eccellente da guidare nessuno lo negava (non lo dico io, ma qualsiasi testata giornalistica o proprietario), così come che avesse soluzioni innovative e raffinate quali lo scarico sottosella che permetteva un aggancio delle valige molto compatto o la strumentazione estremamente evoluta, ma, a parte gli Stati Uniti, vendette assai meno di quanto speravamo [...]. Sicuramente [...] c'era un problema di scarsa tradizione Aprilia nel settore, che rendeva difficile ad un pubblico mediamente molto tradizionalista e fidelizzato l'abbandonare marchi storici nel comparto granturismo. Il fatto che lo stile, come detto, lasciasse i più interdetti non facilitò le cose. Vi invito però a guardare la Futura oggi e chiedervi se invece Aprilia non avesse clamorosamente anticipato le tendenze. (Ivano Beggio)
- Nel progettarla decidemmo di fare un mezzo originale, fortemente caratterizzato stilisticamente. Con il suo doppio trave in alluminio ed una dotazione tecnica di alto livello, la Futura su strada non aveva nulla da invidiare a nessuno, a cominciare dalla [Honda] VFR; inoltre era molto comoda anche per il passeggero e piacque alla stampa specializzata. Purtroppo però questo non fu sufficiente a compensare la mancanza di tradizione che Aprilia aveva nel settore Sport Tourer, dove la stessa Ducati non aveva mai sfondato con le sue ST. Per questo credo vendette infinitamente meno di RSV, Tuono e Caponord. Riguardo il suo design, volutamente innovativo, divise nettamente i motociclisti tra coloro che ne apprezzavano la modernità e quelli che non digerivano le linee tese e sigillate. Devo dire che a guardarla oggi, specie nella seconda versione meglio rifinita nelle plastiche, mi sembra ancora bella ed attuale. Ma, ovviamente, per me tutte le Aprilia sono come figli, e quindi non posso non essere di parte. (Ivano Beggio)
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