Antonio Petito

attore teatrale e drammaturgo italiano (1822-1876)

Antonio Petito (1822 – 1876), attore teatrale e drammaturgo italiano.

Busto ottocentesco di Antonio Petito

Citazioni su Antonio Petito modifica

  • Già i moti politici della seconda metà del suo secolo avevano cominciato a soffiar non so che fuoco «liberale» nel nostro attore: egli, a un tratto, mutò registro e riuscì, come dicono i retori posteri, a nobilitare la maschera. Io dico che la snaturò: proprio. Era stato il signore Pollicinello fino a quel punto un gaglioffo burlone, volgare impasto di malizia e d'ignoranza, conjuge sconoscente, pauroso, ghiottone, ineducato. Petito, nel quale i giornali rinfocolavano i diritti dell'uomo, dimenticò che Pulcinella era appunto un uomo: lo liberò subitamente del suo fondo di degenerazione innata, consciente, e gli dette un carattere. Animoso, quasi nobile, quasi coraggioso, sentenzioso perfino, ecco il nuovo Pulcinella, incarnato in un comico davvero mirabile. Ah, che comico! Tuttavia, ne' momenti in cui, ricacciata per la porta, la vecchia maschera rientrava con tutto l'antico suo bagaglio per la finestra, come Petito stesso, dimentico o resipiscente, dovette pensare che nulla davvero muta a questo mondo e che i Pulcinelli son .... sempre gli stessi. (Salvatore Di Giacomo)
  • Il Pulcinella più brioso, più spiritoso che siasi visto mai, per cui chi diceva Antonio Petito, diceva Pulcinella, e chi diceva Pulcinella, pareva pronunziasse il nome di Antonio Petito. (Carlo del Balzo)
  • In lui la camicia bianca e la maschera nera del Pulcinella erano un mero accessorio, e ne potea far senza [...]. Egli aveva bandito da un pezzo la scurrilità grassa, la buffonata sconcia ed obbligata, per dar luogo al motto gaio e piacevole; ed in lui del vecchio, goffo e melenso Pulcinella non restavano che le vesti ed il nome. Gli è che egli presentiva la fine dell'istrionismo, ed accoglieva favorevolmente la riforma che s'imponeva, non per la proposta di uno o più individui, ma per la forza dei tempi mutati, delle idee nuove e nazionali che pigliavano salde radici, anche nel campo delle arti. (Eduardo Scarpetta)

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