Antonio Greppi

politico, scrittore e commediografo italiano (1894-1982)

Antonio Greppi (1894 – 1982), politico, scrittore e commediografo italiano.

Antonio Greppi

Citazioni di Antonio Greppi

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  • Quanto a loro, il Maestro [Filippo Turati] e la signora Anna [Kuliscioff], li ho qui ancora e più che mai, davanti agli occhi. Né certo il tempo potrà scolorire, o appannare, le loro care immagini.
    Burbero benefico, lui; ispido ed espansivo col pudore dei sentimenti più riservati. Esigente con gli altri, ma più con se stesso; scontento perché irriducibilmente incontentabile. Fatta di poca carne martoriata, lei, e di una grande anima. Obiettrice di coscienza nata: perennemente alle prese con i dubbi di tutti e specialmente con i propri.
    Ma come era interessante e diversa da tutte, la loro convivenza!
    Un dialogo parlato e scritto, senza parentesi e senza stanchezza. Con questo di singolare: che gli altri generalmente si parlano e si scrivono delle proprie preoccupazioni e delle proprie speranze, mentre i loro discorsi e la loro corrispondenza erano dedicati, essenzialmente, alle preoccupazioni e alle speranze degli altri.[1]

Interventi all'Assemblea Costituente

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Dall'intervento alla seduta del 17 luglio 1946

Resoconto stenografico 6. Seduta di mercoledì 17 luglio 1946

  • Lo catturarono fra i suoi monti, che erano un tempo la sua Patria e il suo esilio; lo giudicarono come un fuori legge; lo fecero salire alla gloria del patibolo. E nell'ucciderlo — come sempre è accaduto e come sempre dovrà accadere per i giusti — lo hanno immortalato. (p. 72) [Parlando di Cesare Battisti]
  • Era morto per l'Italia; voleva essere di tutti gli italiani. (p. 72) [Parlando di Cesare Battisti]
  • I grandi italiani tornano all'Italia. Possa l'Italia tornare con loro, per loro, al suo posto meritato e dignitoso tra gli Stati d'Europa e del mondo. (p. 72)
  1. Da Filippo Turati ed Anna Kuliscioff, in AA. VV., Fascismo e antifascismo (1918-1936). Lezioni e testimonianze, vol. I, Universale Economica, Giangiacomo Feltrinelli editore, Milano, 1962, p. 320.

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