Antonella Mazza

bassista e contrabbassista italiana

Antonella Mazza (1974 – vivente), bassista e contrabassista italiana.

Citazioni di Antonella Mazza modifica

  • Quando inizio ad annoiarmi di me stessa, a copiarmi da sola, capisco che mi sto ripetendo ed è il momento di cercare nuovi stimoli. Bisogna studiare, sempre.[1]

Intervista ad Antonella Mazza

Intervista di Francesco Ughi, jazzitalia.net, 7 agosto 2006.

  • [Tua madre da ragazza suonava il basso in una band calabrese. Immagino sia stata lei a farti avvicinare a questo strumento...] Questa domanda mi fa sempre molto ridere! La mia mamma è felicissima di essere considerata la mia "fonte di ispirazione". In realtà a casa mia non ho mai visto un basso però mamma raccontava sempre di questo suo tentativo di mettere su una band di donne (1970!!!!) e del suo ruolo di bassista... ma i risultati furono piuttosto scarsi! Probabilmente questa immagine mi ha colpita e nella mia testa ha germogliato fino a diventare davvero un modello ideale. Sono diventata quello che la mia mamma non è mai stata! In realtà mi sono avvicinata allo strumento per caso; suonavo la chitarra con un gruppetto di amici e facevamo un Beatles Tribute... e a me è toccata la parte di Paul McCartney.
  • [Suoni rock, e nello stesso tempo sei una ottima contrabbassista jazz, in più lavori in tv. Il tuo repertorio, quindi, spazia dagli AC/DC agli standard di jazz, senza contare anche sigle e stacchetti. Come riesci a far conciliare tutto questo?] Conciliare? Chi ha detto che io riesco a conciliare tutto!!! Ogni tanto faccio dei gran pasticci stilistici! Però mi piace tutto! Adoro il rock dei Red Hot Chili Peppers, il jazz, il funk, la fusion, la classica; ho sempre ascoltato tutta la musica che mi piaceva, senza precludermi nessuna possibilità espressiva. Alla fine il tuo modo di suonare risente di tutto. Suoni magari un pezzo rock con un'influenza jazz che neanche sai di voler mettere ma che comunque viene fuori. Non è la nota che suoni o come la suoni tecnicamente, ma è come la suoni con la testa... perchè la metti lì. In effetti il mio modo di suonare è molto contaminato. Ciò non significa che io non sia ben consapevole delle differenze stilistiche, se suono swing, so cosa fare così come se suono punk!
  • [Si vedono poche bassiste professioniste in giro. Quale ritieni sia il motivo?] La bassista donna come immagine è oramai abusata, trita e ritrita. Nel professionismo invece è una figura che ancora latita. La mia spiegazione, come ho detto in diverse occasioni, è che per lavorare da musicista devi studiare, stare sullo strumento perlomeno da un'età di 16 anni, fare esperienza con band, nei locali, in studio. Mi è capitato di parlare on colleghe musiciste a cui infastidisce la tipica frase "per essere una donna suona bene"... a me non disturba, storicamente è vero che le donne non sanno suonare! Ma non per cattiveria o perché non siano portate, per attitudine magari lo sarebbero anche di più degli uomini, per sensibilità; è che spesso una ragazzina a quattordici – quindici anni è difficile che si metta in camera a studiare otto ore al giorno il basso a tirar giù un pezzo di Jaco Pastorius o studiare scale, arpeggi e accordi in tutte le tonalità; preferisce magari uscire, parlare di smalti, di trucchi, di ragazzi... che forse è più normale!

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